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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
04-10-2009, 19.48.25 | #3 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: Un'argomentazione laica contro l'aborto.
Citazione:
Rispondo per ora alle domande che poni. Per il resto voglio organizzare le idee e non è facile perchè il topic verte sull'aspetto legale, quindi bisognerà prendere in considerazione la filosofia del diritto, o meglio le filosofie del diritto. Preferirei anch'io morire ora e, retrospettivamente, al momento del parto perchè reputo la vita una possibilità positiva e dunque sceglierei di vivere più a lungo che meno a lungo. |
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04-10-2009, 21.39.53 | #4 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Riferimento: Un'argomentazione laica contro l'aborto.
Citazione:
Adesso che sono una persona io preferirei l'ultima opzione. Condivido in pieno l'argomento di Koli, però vorrei aggiungere altre considerazioni. L'argomentazione -- abbastanza comune -- che tu qui presenti si basa sull'argomento contro l'aborto che sostiene che il feto è una persona in potenza. Non si può uccidere un feto perché anche se questo non è ancora una persona (non è una persona in atto), lo sarà in futuro (è una persona in potenza). Quest'argomento sembra, a prima vista, molto convincente. I problemi escono, però, quando lo si guarda da più vicino, e si considera bene che significhi "persona in potenza". Koli ha già mostrato una di queste conseguenze: la masturbazione è un'azione abortiva? Se si segue l'argomento della "persona in potenza", allora si dovrà ammettere, con non poco imbarazzo, che la masturbazione equivale a (è un caso particolare di) un aborto. Questo dovrebbe mostrare la fallacia di questa argomentazione. Approfondiamo ulteriormente il concetto di "persona in potenza". Consideriamo il seguente scenario. I preliminari di una coppia ormai stanno giungendo al termine, tutto ad un tratto uno dei due interrompe la pratica per il sopraggiungere di una forte emicrania. Il suo partner afferma, però: "Non possiamo fermarci ora, dobbiamo concludere, non vorrai per caso uccidere una persona in potenza?". L'osservazione, naturalmente, è ridicola ma è una diretta conseguenza della concezione della "persona in potenza". Il fatto è che se guardo in modo massimamente attento perché sono nato (e perché proprio così come sono), scopro che ciò riguarda un'infinità di fattori. Poteva essere che i miei genitori non si frequentassero o che si frequentassero ma che non si sposassero, o che la sera del mio concepimento qualsiasi cosa fosse diversa, etc.... e questo argomento si applica anche ai miei nonni, bisnonni, etc... Se, infatti, non fossero nati i miei genitori, nonni, bisnonni..., io non sarei potuto nascere. In sostanza questo dipende da tutta la storia dell'Universo prima della mia nascita. Gulp! La morale della storia è che il concetto di "persona in potenza" è troppo -- ma davvero troppo! -- largo. La mia nascita dipende da infiniti fattori e non possiamo ritenere che venga compiuto un aborto se un fattore a caso di questi venga modificato. Visto dall'altro punto di vista: un'infinità di "persone in potenza" non nasceranno mai, perché questi, in definitiva, sono semplicemente possibilità logiche, individui possibili. Ma non si può commettere un reato per la morte di un individuo possibile. |
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05-10-2009, 00.11.39 | #5 | |||
Ospite abituale
Data registrazione: 24-04-2006
Messaggi: 486
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Riferimento: Un'argomentazione laica contro l'aborto.
Vi ringrazio subito per l'attenzione e le obiezioni sempre molto pertinenti. Ora cercherò di rispondere, perchè credo di aver già io stesso ipotizzato obiezioni simili da cui sono poi uscito.
Citazione:
Ho una precisazione importante da fare, e mi rivolgo anche ad epicurus, io non intendo riaffermare il principio aristotelico della potenza e dell'atto: Aristotele concepiva il passaggio come necessario o essenziale.E' essenziale all'embrione diventare persona, avrebbe potuto dire. La mia descrizione dell'evoluzione da embrione a bambino può essere biologica o statistica, dunque empirica. Io sostengo che il 'passaggio' avviene sempre a meno che non si incorra in eccezioni che sono comunque codificate dalla teoria della riproduzione. Per me non ha senso parlare di necessità di tale passaggio, io sostengo che sarebbe insensato trascurare il legame tra embrione e bambino dato che è descritto da una teoria biologica, dunque scientifica, altamente corroborata, teoria che spiega anche le defezioni rispetto a tale sviluppo. Lo spermatozoo che viene 'sprecato' con l'atto di masturbazione, invece, non ha un legame paragonabile né dal punto di vista delle teorie biologiche, né da quello statistico ed empirico. Per questo non mi interessa parlare delle sue possibilità di diventare bambino: il salto dallo spermatozoo al bambino non ha nessuna evidenza empirica né è presente una descrizione scientifica di tale processo, mentre è presente per l'unione di zigote ed ovulo in certe condizioni (ovviamente uno spermatozoo ed un ovulo che vagano nello spazio infinito non soddisfano queste condizioni). Citazione:
Anche qui: l'esperienza ci insegna che nella maggior parte dei casi le cose vanno così. Per operare una scelta razionale, in assenza di altri dati, mi sembra che la schiacciante supremazia statistica della preferenza per la vita vada concessa in via preliminare. Se non hai modo di sapere se ad un altro faccia piacere o no essere ucciso nel dubbio non lo uccidi, o no? Mi sembra una scelta razione e giustificata dall'esperienza empirica. Citazione:
Molto brutalmente: ad una vita infelice esiste rimedio (suicidio o magari una terapia), alla morte ovviamente, per ora, no. E' possibile che ci sbagliamo, dunque è meglio scegliere un'opzione che ci consenta di correggere i nostri errori. Ad epicurus: credo di averti risposto specificando che non intendo la persona in potenza come comunemente si può pensare, ovvero postulo un legame empirico-statistico e non logico, cioè non parlo in termini di possibilità o necessità, se lo facessi la tua obiezione sarebbe ovviamente insuperabile. Spero di aver risposto in modo pertinente. |
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05-10-2009, 09.42.30 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2007
Messaggi: 498
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Riferimento: Un'argomentazione laica contro l'aborto.
Riferimento:Argomentazione laica contro l'aborto.
Ho letto tutte l vostri interessanti e profonde argomentazioni circa l'argomento in oggetto, ma credo che per tentare di giungere ad una soluzione concreta si debba togliere l'obbiettivo dall'embrione,dal grumo di speratozoi,dagli ovuli e dagli zigoti, tutti elementi ancor privi di coscienza e volontà autonoma e puntarlo sui soggetti eseguenti l'azione,e stabilire sino a quale livello questi possano,con matura coscienza essere definiti persone umane ragionanti intellettualmente ed agenti con responsabilità in base all'etica ed all'umano modus-vivendi,e non sostituire l'appellativo di umani con quello di animali vegetativi. Io ho la vaga sensazione che con tutte le permissività odierne, Vedi matrimoni tra persone di simil sesso.Divorzi in quantità impensabili, normalissime e copiosissime interruzioni di gravidanza ed aborti legalizzati, all'uomo verranno a mancare tutti gli stimoli di sana ed umana responsabilità morale ed userà il proprio intelletto come un computer per risolvere esclusivamente valori materiali,riducendo enormemente il vero bello della Vita. Scusate la mia arbitraria introduzione,nel presente argomento,ma ho sentito il desiderio di esporre la mia idea,anche se non sarà da molti condivisibile. Un amichevole saluto. espert37 |
05-10-2009, 18.00.38 | #7 | ||
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Riferimento: Un'argomentazione laica contro l'aborto.
Citazione:
Grazie a te, S.B., che riesci sempre a porre le questioni in modo molto intrigante ed intelligente. Citazione:
Capisco che la tua concezione di "persona in potenza" è diversa da quella che avrebbe avuto Aristotele. Tu non parli di possibilità logica/essenziale, bensì di possibilità statistica; ma la tua concezione non è così differente da essere immune alla controargomentazione che io e Koli abbiamo rivolto. Ritorniamo al mio esempio della coppia in procinto di concludere un rapporto sessuale. La probabilità di rimanere incinta (a prescindere dal periodo del ciclo) non è molto bassa, quindi se un partner rifiutasse una ventina di volte di concludere il rapporto, potremo essere praticamente sicuri che si sia impedito svariate volte la nascita di una persona. Lo stesso ragionamento vale, per esempio, anche considerando l'uso del preservativo (e di altri contraccettivi). Se ti interessa solo la possibilità statistica, si può generalizzare un modo per trasformare ogni controesempio per la "persona logicamente in potenza" in controesempio per la "persona statisticamente in potenza". Sì consideri un comportamento C che può (parlo qui di possibilità logica) impedire la nascita di una persona, si stimi la probabilità che C riesca ad impedire effettivamente tale nascita, considerando tale probabilità si ripeta C un numero di volte sufficiente per rendere quasi certo che almeno un'occorrenza di C abbia impedito la nascita di una persona. Come vedi, il tuo argomento è un caso specifico di quello che avevo illustrato io nel mio intervento iniziale, e si capisce facilmente il perché: la possibilità statistica è un caso particolare della possibilità logica. Vorrei proporre un altro esperimento mentale per rendere ancora più chiara e convincente la mia obiezione. Se un oracolo infallibile ti dicesse "se tu ti accoppiassi adesso con la tua donna daresti sicuramente al mondo un bimbo", ti sentiresti moralmente obbligato ad avere quel rapporto sessuale? (Questo esempio non è così fantasioso se al posto dell'oracolo infallibile ci poni un medico non infallibile ma molto affidabile). Il problema è che si continua a ragionare attorno ad individui possibili. Certo, la possibilità che vuoi considerare è statistica, ma la sostanza non cambia. Siamo giustificati a credere, a posteriori, che i miei genitori avrebbero sbagliato se non si fossero uniti proprio il giorno che mi hanno concepito, perché altrimenti non mi avrebbero fatto nascere? |
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05-10-2009, 21.23.42 | #8 | |||
Moderatore
Data registrazione: 17-11-2007
Messaggi: 405
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Re: Un'argomentazione laica contro l'aborto.
Citazione:
Questo non basta a dire secondo il tuo criterio, che potenzialmente ogni spermatozoo "sprecato" è un crimine perché ci priva di un bambino? Non ho ben capito come fai a dire che il salto dallo spermatozoo al bambino non ha nessuna evidenza empirica né è presente una descrizione scientifica di tale processo? Citazione:
Intendevo però togliere al tuo criterio una validità assoluta. Penso anche alle gravidanze "problematiche" quali quelle derivanti da stupri o gravi malformazioni. Penso che in tali casi tu sia d'accordo a interrompere la gravidanza. Citazione:
4- Ho un'altra obiezione che ti muovo: Tu, come ho già notato, ammetti solo il criterio che da assoluta precedenza a quello che una persona vorrebbe scegliere se gli fosse data la possibilità. Ti voglio contestare questa esclusività. Il problema è, secondo me, che sottovaluti troppo il fatto che l'embrione dipenda esclusivamente dalla madre e che non è cosi scontato che possa essere fin da subito titolare di diritti (come quello alla vita). Perché dobbiamo applicare il tuo principio se non è certo in che modo e se, l'embrione debba avere dei diritti? Tu dici che l'embrione vorrebbe vivere; molto probabile. La mia domanda è: basta questo "desiderio" dell'embrione? La madre non può rivendicare diritti nei suoi confronti? Ciao |
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06-10-2009, 10.24.26 | #9 | |
Lance Kilkenny
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Riferimento: Un'argomentazione laica contro l'aborto.
Citazione:
Un'altra obiezione laica potrebbe essere quella per cui se il limite temporale oltre il quale l'embrione diventa persona, o prima del quale abbia quali diritti e perchè, o quando sia a tutti gli effetti un 'individuo', è puramente convenzionale nel senso di filosofico, dal momento che anche in ambito scientifico non v'è convergenza assoluta e lo stesso viene fatto coincidere ora con la comparsa del sistema nervoso, ora con quello della striatura primitiva, ora con la singamia, allora qualunque decisione abortiva non può non lasciare dubbi più che plausibili di ordine eminentemente razionale e che non si identifichino dunque con il generico sentimento di sofferenza che qualunque laico può provare di fronte alla negazione di una potenziale vita. L'obiezione di epicurus e Koli per cui anche uno spermatozoo o un coitus interruptus hanno un potenziale statistico di generare vita e dunque in grado di essere calcolato è facilmente traducibile in paradosso: anche un atomo di carbonio o di idrogeno, un sasso, un ago di pino o una caramella hanno un potenziale calcolabile di generare un embrione umano attraverso una serie di passaggi sufficientemente articolata. mentre uno zigote ha una potenzialità evidentemente intrinseca e non solo statistica e potenziale di diventare persona. |
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06-10-2009, 21.00.40 | #10 | |
Moderatore
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Riferimento: Un'argomentazione laica contro l'aborto.
Citazione:
Secondo me questa domanda non ha senso. La domanda non si può porre ad un embrione, ma ad un uomo in grado di pensare, che quindi non è stato abortito nè interrotto. |
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