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02-06-2009, 12.53.39 | #72 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 13-06-2007
Messaggi: 529
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Riferimento: diverse opinioni
Citazione:
Se, come dici, alla base della conoscenza dell'assoluto c'è l'esperienza allora sarebbe necessario poterla trasmettere nella maniera piu' rapida e universalmente comprensibile....L'esperienza, ad es, del colore rosso... Pare che il fisico Penrose abbia fatto proprio un esperimento del genere, separando due soggetti in due stanze attigue esottoponendo uno dei due a un'intensa esperienza del colore rosso mentre il suo elettroencefalogramma veniva costantemente monitorato. Il risultato era che una ben determinata area del cervello si attivava, ma la cosa piu' sorprendente era che nell'altro soggetto (che non vedeva il colore rosso) si attivava la stessa area cerebrale. Ti ricordi che ne abbiamo discusso al proposito dell'entanglement e della possibilità di telepatia quantistica ? Ma al di la di questo la cosa piu' interessante sarebbe scoprire che ogni area del cervello è già strutturata per recepire e decodificare un "bit" di informazione "primitiva" quale puo' essere l'esperienza del rosso, o del caldo o del freddo che sono i mattoni per costruire un'informazione piu' complessa....Cioè sembrerebbe che esistano "archetipi" di informazione non ulteriormente semplificabili già pronti e disponibili all'uso per costituzione genetica. |
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02-06-2009, 17.53.38 | #73 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
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Riferimento: diverse opinioni
Citazione:
Non conosco quel esperimento, comunque mi sembra di poter dire che se fosse vero ciò, colui il quale è lo specchio (nell'esperimento) debba poter "riconoscere" il colore che l'altro stava pensando. In questo caso, ultimo, il trasferimento dell'informazione sarebbe completo. Il fatto di sapere soltanto, infatti, che un certo neurone è portatore di rosso (facciamo l'ipotesi) non vuol dire che sia possibile trasferire, soltanto guardando lo schermo, la sensazione del rosso. Io,sperimentatore, so che sto facendo vedere il rosso, quindi già so cos'è il rosso. Se vedessi muoversi, nel cervello,qualcos'altro di cui non conosco nulla, non saprei cosa stia succedendo. Cioè, cerco di spiegarmi meglio (se posso) ammettiamo che io e te siamo due scienziati che voglio scoprire cosa stanno pensando due persone. Se gli facciamo vedere mele rosse vedremo accendersi neuroni "rossi", se gli facciamo vedere mele gialle si accenderanno neuroni gialli. Ma noi già sappiamo cosa loro andranno a vedere. Se io e te non conoscessimo mele gialle e rosse non potremmo capire nulla, quindi è evidente che noi sperimentatori non stiamo ricevendo alcuna nuova informazione dalle cavie. Non vi è trasferimento di informazione e quindi conoscenza, come invece potrebbe avvenire nel caso dell'esperimento che hai ricordato tu (del quale non ho mai sentito parlare). Ancora una volta la scienza scambia, o, meglio, vorrebbe farci credere che, il fatto di scoprire aree adibite a dei compiti specifici potrebbe diventare una sorta di lettura del pensiero. Potrebbe anche avvenire un giorno (perché no), ma deve avvenire anche il "trasferimento" effettivo di nuova informazione; la cosa, credo, sarebbe, per il momento, ancora lontana. ciao |
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