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24-05-2009, 22.26.41 | #22 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: Assoluto
Citazione:
Anche la conoscenza sarebbe intesa come unione,identità...non è dunque una “riflessione su”.. Tutto porta unicamente all'identità con ciò che si esperisce,null'latro. L’assoluto è il Brahman comunque,piuttosto che il Dharma. Si esprime nell’uomo nella semplice,nuda “consapevolezza di essere”: essendo la radice,l’Essenza di tutto,si può dire che tutto il resto,nell’umano esperibile,è secondario e relativo ad essa. Ultima modifica di Noor : 25-05-2009 alle ore 09.52.59. |
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25-05-2009, 07.56.05 | #23 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Assoluto
Citazione:
Quiando ci si avventura nell'universo induistico bisognerebbe sempre avere qualche modestia e molta prudenza. Ti cito in rete questa testimonianza: Dharma indica sia l’Assoluto, che l’insegnamento, cioè il divenire dell’Assoluto. http://www.monasterozen.it/infoglueD...4&contentId=-1 Nel cartaceo puoi consultare il "Glossario Sanscrito" ed. Aram Vidya, Roma1998 E per una informazione "classica": "Le grandi religioni" ed. Rizzoli, Milano 1964 (vol. V) -------------------------------------------------------------------------- La riflessione mistica (teologia mistica) va conosciuta prima di essere giudicata. |
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25-05-2009, 17.20.44 | #24 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
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Riferimento: Assoluto
Citazione:
Di quella conoscenza-testimonianza parlavo..e non l'abbiamo giudicata mi pare.. Per il Dharma..non ne conoscevo questo significato... certo c'è sempre da imparare,grazie. Ultima modifica di Noor : 25-05-2009 alle ore 18.47.50. |
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25-05-2009, 19.57.28 | #25 |
Ospite abituale
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Riferimento: Assoluto
Alla luce di una visione olistica dell’universo la distinzione, la separazione fra soggetto e oggetto dà luogo ad una indipendenza dei punti focali che non ha senso compiuto.
Se si supera in qualche modo, sempre alla luce della visione olistica, la distinzione soggetto-oggetto allora il relativo non sembra opponibile ad assoluto, vale a dire: ciò che è relativo è al tempo stesso assoluto. |
25-05-2009, 21.09.38 | #26 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Assoluto
Citazione:
Non c'è bisogno di richiamare mistiche realtà; l'esperienza dei colori, dei suoni, dei sapori ecc. è comunicabile in modo descrittivo in modo che possano essere "conosciute" nel senso classico del termine? |
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25-05-2009, 21.47.31 | #27 | ||
Ospite di se stesso
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Citazione:
Il relativo non è diviso che virtualmente,illusoriamente dalla mente, ma è gioco dell'assoluto Citazione:
Vanno destati i sensi innanzitutto.. |
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25-05-2009, 23.57.45 | #28 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Assoluto
Citazione:
Scusa Noor, che avrei detto io? Spero di non scrivere inutilmente!!! Sono io che vi sto chiedendo di descrivere a un cieco i colori e a un sordo i suoni. |
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26-05-2009, 08.35.47 | #29 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
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Riferimento: Assoluto
Citazione:
Facevo proprio notare, in relazione alla tua richiesta di descrizione, ,e che ponevo come paradosso ,come ciò non sia possibile.. Ho già risposto dunque:è la vista del cieco che va sviluppata perchè possa osservare la descrizione,delle quali ne è pieno il mondo,ma non le vede nessuno. |
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26-05-2009, 09.00.57 | #30 | |||
Ospite abituale
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Citazione:
Non è certo comunicabile. Non credo proprio che possiamo comunicare la nostra personale conoscenza di un sapore, di un profumo, di un colore ecc. Appunto per questo avevo specificato "come del resto ogni autentica conoscenza". Non possiamo comunicarle. Solo chi può "abitare" negli altri lo può. Se nella realtà fisica i corpi sono impenetrabili, non così nella realtà spirituale. Senza la considerazione della realtà spirituale ogni riflessione si ferma alla superficie e ha il suo esito in innumerevoli aporie che nessun contorcimento dialettico riuscirà a superare. Le testimonianze di esperienze spirituali di tanti esseri umani in tutti i tempi hanno costituito la riflessione mistica e faccio fatica a comprendere perchè questa riflessione voglia spesso essere rimossa. E' come se riducessimo l'universo fisico da tre a due dimensioni e sulla base di questa riduzione pretendessimo di interpretare la natura fisica. Così si parla inevitabilmente di noumeno di inconoscibile di trascendenza irraggiungibile sminuendo ragione e intelletto, giudicandoli inadeguati e inventandosi un "assoluto" bizzarro e capriccioso che tiene l'essere umano a una distanza incolmabile, oppure un assoluto che c'è perchè non c'è. Quando il pensiero filosofico è tanto infantile si fa superare dalla religione che attribuisce ad intelletto e ragione la dignità che gli spetta. Certo ci sono verità ardue da raggiungere ma nessuna verità è irraggiungibile. Questo significa credere nella ragione! Tutto il resto è oscurantismo e superstizione e pensiero angusto e soffocante. Nota bene: questo post non è indirizzato a te né a nessuno in particolare. Citazione:
Il modello esemplare del fatto che relativo ed assoluto coesistono simultaneamente è Cristo. Citazione:
Più che destati i sensi direi che va prestata grande attenzione a ciò che percepiamo con essi, ed occorre saper rimanere concentrati...le distrazioni ci rendono ciechi e sordi. |
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