Una menzogna ci ruba la vita vera senso di sè stessa
Leggiamo questo brano da "Momo" di Michael Ende:
“..si spiegavano e si magnificavano i vantaggi delle nuove tecniche per risparmiare tempo, che -un giorno- avrebbero offerto agli uomini la libertà per una “vera vita”. Sui muri e sugli spazi pubblicitari gli attacchini incollavano manifesti raffiguranti ogni possibile immagine della felicità...Ma la realtà era molto diversa. Certo, i risparmiatori di tempo erano vestiti meglio… guadagnavano più denaro e potevano spendere di più. Ma avevano facce afflitte, stanche o amareggiate e occhi duri e freddi...
Non avevano chi sapesse ascoltarli tanto bene da renderli ragionevoli, concilianti e perciò felici…
Ma la cosa più difficile da sopportare era, per loro, il silenzio. Nel silenzio li assaliva l’angoscia perché nel silenzio intuivano quel che stava capitando alla loro vita.
Che a uno piacesse il suo lavoro e lo facesse con amore per l’opera creata, non aveva importanza…anzi! Dava fastidio. Importante era solo fare il massimo lavoro in un minimo di tempo... Nessuno si rendeva conto che, risparmiando tempo, in realtà risparmiava tutt’altro. Nessuno voleva ammettere che la sua vita diventava sempre più monotona e sempre più fredda. Se ne rendevano conto i bambini, invece, perché nessuno aveva più tempo per loro.
Ma il tempo è vita. E la vita risiede nel cuore. E quanto più ne risparmiavano, tanto meno ne avevano.”
Ebbene a me sembra che guardandoci attorno questa menzogna di un tempo risparmiato allo scopo una "vera vita" futura sembra essere arrivata davvero nel mondo reale e in questo modo si rischierà davvero che non ci sarà più tempo per ascoltarsi tra di loro per comprendere se gli scopi, i desideri che perseguiamo sono veramente quelli che rincorriamo adesso proprio perchè non abbiamo più tempo.
Di recente in negozi ho sfogliato vari libri che affermano cose del tipo "se pensi a fatti negativi te ne accadranno di sicuro, passa il tempo solo a pensare a cose positive, a qualunque desiderio che vuoi, fallo sempre di più e prima o poi arriverà il traguardo a te sperato". Insomma viene propagandata una vita il cui tempo è programmato solo a pensare a scopi futuri senza dire neanche una parola al chiedersi se quei desideri sono proprio quelli che rendono degna la mia vita di essere vissuta o se cinque minuti dopo che li ho esauditi non mi servono più.
Soprattutto viene negato ogni valore alla vita in comune con gli altri, al sapersi ascoltare, saper raccontarsi ad ognuno la propria storia allo scopo di comprendersi tra di noi e nel vedersi dove sbagliamo.
Gli amori e affetti perciò vengono visti come oggetti al pari di denaro, mezzi di trasporto, vestiti e simili, citati come esempi di desideri più importanti. E' troppo facile constatare che queste pubblicità di libretti sull'attrazione di desideri sono soltanto modi per scacciare la crisi economica del periodo eppure immaginiamoci tante persone che passano la loro vita rinchiusi nella loro mente e nei loro desideri, arrivano alla fine della loro vita con qualche obiettivo raggiunto ma sentono dentro di loro il vuoto dei momenti passati da soli nella loro mente e il vuoto di un traguardo che non vale una vita.
Ci saranno ancora persone che come la protagonista del romanzo di Ende, sapranno ascoltare e far riflettere quelle persone, mostrandole che i momenti veri della vita sono quelli non che hanno solo scopi futuri ma che hanno soprattutto un senso a loro stessi. Una vita che davvero non scorre ma rimane?
A voi la parola. Vi ascolterò...
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