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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
27-01-2009, 11.46.53 | #13 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Il marchio di Caino
Perché, Ornella, nessuno è cresciuto abbastanza da considerarsi soddisfatto di quello che è. O meglio, soddisfatto è Abele o, come direbbe espert37, san Francesco. Ma l’uomo nella sua vera essenza non lo è, perché ciò che è proprio dell’uomo e ha dato inizio alla storia non è l’obbedienza ma la trasgressione, ossia il suo spingersi avanti, a cercare senza condizioni che cosa è vero e che cosa egli può o deve fare. Se non ci fosse in lui questo scatto perennemente adolescenziale non sarebbe un uomo vivo ma morto, anche se proprio questo sembra essere ciò che Dio non può consentire, questo sprizzo di ribellione che lo avvicina a Lucifero e che forse fa perfino pentire Dio di averlo creato o per lo meno di averlo creato libero in un momento di generosità o di follia.
Tu vuoi che si rimanga più aderenti alle parole della Bibbia? Ho paura che in tal caso quel libro non ci serve più, perché – come ho detto – le bibbie sono piene di leggende che ormai possono dirci assai poco, ma talvolta pongono in scena dei personaggi così oscuri e potenti da impegnarci a cercare che cosa c’è in essi che ci costringe – dopo tanti secoli – a cercare quello che possono significare per noi, che, dotati della libertà che generosamente o follemente Dio ci ha donato, ci sentiamo in diritto di esercitarla, magari rovesciando i ruoli di Abele e Caino, cioè facendo di Caino il prediletto, o per lo meno quello che merita la più appassionata attenzione. Dopo tutto, chi ha creato la libertà la deve accettare fino alle sue ultime conseguenze così come – nel nostro rinsecchito giardino terrestre – il padre deve accettare il figlio adolescente che passa il sabato sera nella discoteca. |
27-01-2009, 21.45.04 | #14 | |
farabutta
Data registrazione: 05-02-2008
Messaggi: 327
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Riferimento: Il marchio di Caino
Citazione:
Trasgredisco agli occhi degli altri uomini, al loro giudizio questo si. Ma poi che senso ha sentire la Libertà in relazione agli altri o a Dio. Decido. Decido quello che ritengo giusto.............ma cosa è giusto? Quello che dice Dio?Cosa dice Dio?Per me un uomo è libero quando non ha più nemmeno la necessità di trasgredire per sentirsi libero, e ragionerei così pure se fossi atea. Mi piace immaginare un padre senza figli prediletti, che abbia amato in egual modo sia Caino che Abele, e che per entrambi abbia sofferto. Aggiungo che si trasgredisce un comando, ed è da dimostrare anche che in presenza di libertà Dio dia degli ordini. Ultima modifica di ornella : 28-01-2009 alle ore 18.30.33. |
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29-01-2009, 08.33.07 | #15 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Il marchio di Caino
Ornella, temo che, trascinati dal bisogno di parlare e far valere le nostre ragioni – cioè di stare al gioco - andiamo fuori di ogni ammissibile logica, anche se non siamo solo noi a metterci nei guai, ma chiunque si metta a parlare di un Dio che non c’è e che non risponderà mai alle nostre contestazioni e alle nostre pretese. Così potremmo tentare di lasciare i nostri vaniloqui, che non sono certo più attendibili di quelli delle grandi chiese, e cercare quale può essere il significato della parola Dio quando la esprimiamo dentro di noi.
Credo che in quel momento Dio non sia per noi né questo né quello, non sia nulla di raffigurabile in termini di ortodossia o eresia, anzi sia qualcosa di estraneo perfino al suo nome: sia soltanto assoluto, senz’altra qualifica fisica o metafisica, prima di tutto senza la qualifica dell’esistere. Dunque un niente che pure nessuno può cancellare, qualcosa che sparisce come una parola scritta nell’acqua e che tuttavia torna a galla, come se fossero inutili nei suoi riguardi accuse e difese, inutile ogni teodicea perché egli è al di là della barra, e non sappiamo se sia uno spirito – come si diceva una volta – o l’essere di questo universo, magari quella famosa e introvabile materia oscura – ed è comunque ingenuo se non idiota imporgli il nome di padre e chiedergli se il suo prediletto è Abele o Caino…..Certo, anch’io ho peccato in questo senso rendendolo il personaggio di un dramma che si recita in un teatro di burattini elevato a teatro del cosmo. Lasciamo andare, Ornella, lasciamo andare i nostri sogni insieme con le fandonie chiesastiche. E limitiamoci a questo: se Dio c’è, è qualcosa che può stare sulla punta di uno spillo, è il convitato di pietra, è l’assente. Quello che ci tormenta proprio perché non c’è ma è l’eternamente possibile, ed è questo il mistero che i religiosi cercano di comprendere e descrivere fino a renderlo una banalità. (Ma in fondo tutto questo non collima con il motto che poni al termine dei tuoi interventi, Ornella Farina?) |
29-01-2009, 17.00.35 | #16 | |
farabutta
Data registrazione: 05-02-2008
Messaggi: 327
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Riferimento: Il marchio di Caino
Citazione:
Ci tengo a precisare che a me Cristiana è stato Gesù ad insegnare il Padre Nostro. All'Ornella che è stata atea ancora fa sorridere e arrossire parlare di Dio, tantè arriveremo ad un accordo. Ornella Farina |
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