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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
02-01-2009, 14.46.50 | #4 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: l'intelligenza dell'intuito
Dimenticate quello che scrivo se vi sembra troppo distante da un argomentare utile nella fattispecie. Ma comincerei dicendo che l’intuizione è il momento primo, il momento sorgivo del pensiero, il suo gettarsi avanti prima di qualunque metodo ed evidenza (basata su percezione concetto ragione oppure dogma di fede - tanto per restare ancorati alle opzioni millenarie dell’io pensante).
Solo il momento primo? C’è qualche filosofo o teologo che ha elevato l’intuizione a strumento primo e ultimo di conoscenza: però qui il Dubbio avrebbe buon gioco ad alzare il suo indice ammonitore, perché effettivamente l’intuizione può portare all’errore come alla verità – comunque è uno strumento per sé inaffidabile appunto perché, come ho detto, è alla base di ogni pensiero, che sia ritenuto poi razionale o irrazionale. Bisogna cioè che l’intuizione si dimostri logica, ma logica senza possibilità di ricorsi, cioè logica al di fuori di qualunque schema cosiddetto logico, ivi compresa la legge di non-contraddizione. E allora, ecco, io torno al principio base della mia filosofia, quello che dice che una verità assoluta c’è e non può non esserci, almeno se non la si chiude in una formula ma può aprirsi a questo o quest’altro, può essere fisica o metafisica, essere o nulla, lucifero o dio; e perfino se dovesse risultare che una verità assoluta non c’è - perché sarebbe questa, allora, l’assoluta verità. Dunque è questa l’intuizione base del nostro pensiero, prima di qualunque forma che riesca ad assumere: un’intuizione che non è neppure costretta a scegliere tra fede o ragione, o meglio le racchiude entrambe. Ma quello che è straordinario e in certo modo confortante, è che l’intuizione che una verità assoluta c’è diviene contemporaneamente intuizione che noi possiamo cercarla, e questo significa cercarla non solo qui e ora, ma dovunque e sempre, anche se questo può voler dire non trovarla mai. Così l’intera storia dell’uomo, anzi l’evoluzione del mondo (come nel nostro piccolo grande Forum) si estende da un’intuizione a un’altra intuizione: dall’intuizione dell’assoluto a quella dell’infinito – che forse sono una cosa sola o, come si augura arsenio, un musicale unico accordo. |
07-01-2009, 12.20.38 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
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Riferimento: l'intelligenza dell'intuito
Citazione:
Il pensiero razionale attraverso un'inesorabile coerenza fornisce un filo conduttore anche al pensiero intuitivo. Che coglie una complessità superiore. Sopra un certo livello anche un intelletto razionale pensa intuitivamente, come ammise Einstein. In fondo è come il pensiero convergente che getta le basi per oltrepassarlo in pensiero divergente, metodo dei creativi. La razionalità ha il limite che esistono altre strade intelligenti che conducono alla conoscenza. Ma i sensi ingannano. Le intuizioni senza concetto sono cieche; la sensibilità da sola non ci mette in contatto col mondo, disse Kant. L'intelligenza è una intuizione coerente che segue la logica delle cose. Un giorno si scoprirà la teoria del Tutto, se già è confermato che l'universo segue un codice a barre della realtà fondamentale: ragione e intuito di qualche scienziato che avrà lavorato sodo. Ma credo che tu alluda a qualche illuminazione mistico-spirituale. |
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