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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
10-06-2008, 08.43.08 | #4 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Rinascere
In attesa che VanLag ci illumini sul pensiero orientale, scelgo un’altra parola, diciamo così “religiosa”, che mi sembra possa valere anche per noi, deboli relativisti: la parola “salvezza”. Quel ritenere che solo consegnandoci all’abbraccio divino ci sia per noi la salvezza.
Ma che cos’è questa salvezza? La salvezza del corpo, che durante la vita terrena sembra essere il solo bene su cui possiamo contare e ci diranno che risorgerà l’ultimo giorno; o la salvezza della mente dall’idiozia e dalla follia; o il poter capire qual è la verità e addirittura qual è il sommo bene, rendendoci conto che magari l’avevamo vicino e l’abbiamo ignorato…. Salvezza: del corpo? del pensiero? o dell’essere intero, di tutto ciò che è ed è stato su questa terra, di tutto ciò che sarà e abbiamo già da ora perduto? Ma a che cosa aspiro? Che cosa desidero veramente? E perché il desiderio deve essere represso e non accompagnato verso una meta, e qual è questa meta? Una comprensione di sé e degli altri, una pietà universale? Può questo far cessare il dolore, dare un senso alle cose, a questo essere gettati in un universo? E’ l’infinito, dopo tutto, la sola salvezza – ciò che non annienta la morte ma la rende un transito a una vita più grande e forse veramente alla pace, cioè ad un equilibrio nell’infinito? |