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Vecchio 22-05-2008, 14.33.22   #1
emmeci
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Data registrazione: 10-06-2007
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Siete relativisti buoni o cattivi?

Relativisti, vi conviene decidervi: ne va del vostro buon nome. Sì, perché Sergio Romano riferisce, sul Corriere, come durante un grande “Convegno sulla verità” organizzato a Lugano dalla Fondazione Balzan, è stato ricordato ciò che era avvenuto in un seminario, tenuto presso un’università inglese, su un analogo tema: un seminario nel quale i rappresentanti delle maggiori religioni mondiali erano stati invitati a illustrare le verità della propria fede. E mentre ogni dichiarazione – quella del buddista, dell’induista, del cristiano ortodosso o riformato, ecc, era stata accolta dai partecipanti con le parole: “Splendido! Se va bene per te è meraviglioso!”, quando si fu alzato a parlare il rappresentante cattolico e sentì rivolgere anche a sé quell’elogio, infuriato egli batté il pugno sul tavolo e gridò: “No, non basta che vada bene per me. Questa è la parola del Dio vivente e se non credete ad essa sarete dannati in eterno”. Ed ecco, gli altri in coro ripetere “Splendido! Se va bene per te è meraviglioso!”
Mi sono attardato a raccontare questo episodio perché mi pare di dare così il dovuto risalto alla battaglia intrapresa da papa Ratzinger contro il relativismo conoscitivo ed etico del mondo di oggi.
Certo, forse non solo di oggi, ma che è tornato a impensierire la chiesa a causa della presenza sempre più ampia e allarmante di immigrati che hanno una fede diversa e a causa dello straordinario progresso di scienze e tecniche che permettono a uomini e donne “di modificare alcune fra le più consolidate funzioni naturali: la procreazione, la gravidanza, la nascita, la morte”. Tanto che, se non vogliono alimentare pericolosi e devastanti contrasti nella popolazione, politici e intellettuali dei paesi democratici dovrebbero prendere decisioni e promuovere leggi equilibrate, che evitino di apparire favorevoli a una sola parte.
E qui Romano cita il parere della sociologa francese Dominique Schnapper, figlia del celebre Raymond Aron, che ricorda come già Montesquieu avvertisse che le democrazie devono saper distinguere fra due tipi di relativismo: “quello assoluto, in cui tutti vogliono avere tutto e si ritengono autorizzati a perseguire prepotentemente i loro obiettivi, e quello relativo in cui le differenze convivono all’interno di una cornice comune”. E Romano conclude: “Le buone democrazie, anche se al di là del Tevere sembrano qualche volta dimenticarlo, sono tutte relativiste relative”.
E noi? Siamo relativisti buoni o cattivi?
emmeci is offline  
Vecchio 22-05-2008, 16.19.36   #2
albert
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Data registrazione: 30-08-2007
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Riferimento: Siete relativisti buoni o cattivi?

Citazione:
Originalmente inviato da emmeci

E noi? Siamo relativisti buoni o cattivi?

Naturalmente siamo relativisti buoni, anzi buonissimi.

Purtroppo la distinzione che citi mi sembra abbastanza dimenticata, sovrastata dalle lotte contro il relativismo in cui si stanno esercitando la Chiesa e molti personaggi pubblici. Eppure il contrario del relativismo, l'assolutismo, è decisamente peggio, anche solo come suono della parola.
A meno che, anche qua, qualcuno voglia distinguere tra "assolutismo assoluto" ed "assolutismo relativo"
albert is offline  
Vecchio 23-05-2008, 11.10.33   #3
emmeci
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Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
Riferimento: Siete relativisti buoni o cattivi?

Ma sì, Albert: hai ragione. anche fra gli assolutisti bisogna distinguere fra buoni e cattivi, perché c’è chi pretende di sapere quale è la verità assoluta e di saperla perfettamente enunciare, e chi si limita a dire: la verità assoluta c’è anche se io non la conosco e mi sforzo di ricercarla. E, tanto per non ingenerare equivoci, non identifico ipso facto gli assolutisti cattivi coi religiosi e i buoni coi laici, perché ci sono anche filosofi che credono di avere in pugno la verità e pretendonoi di essere degni per questo di una cattedra universitaria, e scienziati che tardano fin che è possibile a riconoscere che le teorie scientifiche sono offerte al giudizio di tutti e possono essere superate o dimostrate false senza che il loro autore debba cosparsi il capo di cenere. Bisogna però comprenderli, perché se non ci fosse alla base la certezza che una verità assoluta c’è, chi si sarebbe mosso cercarla? E dunque: tutti, scienziati e filosofi, sono guidati o per così dire illuminati da quella stella cometa o fata morgana dell’assoluto, anche se poi la famiglia si scinde: da una parte quelli che continuano a credere che ciò che hanno detto sia inconfutabile per l’eternità, e quelli che dopo l’illuminazione che li ha fatti gridare “Eureka!”, ripiegano le ali e si limitano alla soddisfazione di aver fatto fare alla scienza o alla filosofia un piccolissimo passo verso la verità, lasciando il testimone a coloro che seguiranno.
Poi c’è però, e non posso lasciarla da parte, la categoria dei religiosi, che sembra abbiano il privilegio di non dover neanche cercare, perché l’assoluta verità viene rivelata facendo risparmiare quelle fatiche che a san Tommaso parevano davvero insensate, visto che di verità ce n’è una soltanto e può essere appresa rapidamente e senza fatica dalle pagine della Bibbia e dalle sentenze pontificali.
Una realtà che – se sono sinceri - dovrebbe essere tenuta in conto da tutti i partecipanti al prossimo Seminario sulla Verità, cioè anche da quelli che nel primo seminario sembravano essere degli assolutisti relativi di fronte al rappresentante della chiesa cattolica, che pareva il solo assolutista assoluto. In fondo, quanto all’idea della verità, i religiosi di tutto l’orbe terracqueo non sembrano molto diversi l’uno dall’altro.
emmeci is offline  
Vecchio 24-05-2008, 13.42.51   #4
Socrate78
Ospite abituale
 
Data registrazione: 06-05-2007
Messaggi: 107
Riferimento: Siete relativisti buoni o cattivi?

A meno che, anche qua, qualcuno voglia distinguere tra "assolutismo assoluto" ed "assolutismo relativo"

A quanto pare solo ciò che è relativo è buono, ciò che è assoluto è di per sè pericoloso, anche per quanto riguarda il relativismo....
Socrate78 is offline  
Vecchio 27-05-2008, 10.14.54   #5
hellraiser
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Data registrazione: 26-05-2008
Messaggi: 3
Riferimento: Siete relativisti buoni o cattivi?

Bisogna sempre definire l'ambito di riferimento.

Generalmente credo che la verita' sia una e indiscutibile ma SOLO ALL'INTERNO DI UN SISTEMA DEFINITO. Es: 5+5 fa SEMPRE 10? Si ma solo all'interno del sistema numerico decimale. Se passiamo al sistema di numerazione esadecimale (per esempio) non e' + vero: fa A.

Quindi sono mi defnisco un assolutista sistematico. E sono molto cattivo
hellraiser is offline  
Vecchio 28-05-2008, 14.23.45   #6
emmeci
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Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
Riferimento: Siete relativisti buoni o cattivi?

Beh Hellreiser, buono o cattivo che tu sia, che differenza c’è fra te e un assolutista relativista come quello che ho delineato poco più sopra? Guarda però che noi siamo partiti da un concetto di verità che in sé escludeva gli ambiti di applicazione, cioè da una verità che toccava piuttosto ambiti universali, come per esempio: l’universo è fisico o metafisico? E’ guidato da proprie norme o da norme divine? Sono concepibili leggi morali universali o solo particolari?....ecc ecc. Tu potrai dire che questi problemi non ti interessano, eppure sono problemi che interessano e coinvolgono l’ecumene del pianeta Terra, e allora come si può non tentare qualche risposta? In fondo la differenza fra scienza e filosofia si riduce a questo: che la prima tratta problemi specifici, abbordabili solo da singoli intenditori, e la filosofia problemi di tutti e a cui tutti possono rispondere, come è dimostrato da questo forum.
emmeci is offline  
Vecchio 29-05-2008, 23.32.18   #7
clodoveo
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Data registrazione: 26-04-2008
Messaggi: 8
Riferimento: Siete relativisti buoni o cattivi?

Per me la verità è sempre stata nei vari secoli , quella comprensibile al momento.
In un mondo in continua evoluzione e cambiamento, la "verità" può essere solo relativa.
clodoveo is offline  
Vecchio 30-05-2008, 15.50.52   #8
hellraiser
Ospite
 
Data registrazione: 26-05-2008
Messaggi: 3
Riferimento: Siete relativisti buoni o cattivi?

Citazione:
Originalmente inviato da emmeci
Beh Hellreiser, buono o cattivo che tu sia, che differenza c’è fra te e un assolutista relativista come quello che ho delineato poco più sopra? Guarda però che noi siamo partiti da un concetto di verità che in sé escludeva gli ambiti di applicazione, cioè da una verità che toccava piuttosto ambiti universali, come per esempio: l’universo è fisico o metafisico? E’ guidato da proprie norme o da norme divine? Sono concepibili leggi morali universali o solo particolari?....ecc ecc. Tu potrai dire che questi problemi non ti interessano, eppure sono problemi che interessano e coinvolgono l’ecumene del pianeta Terra, e allora come si può non tentare qualche risposta? In fondo la differenza fra scienza e filosofia si riduce a questo: che la prima tratta problemi specifici, abbordabili solo da singoli intenditori, e la filosofia problemi di tutti e a cui tutti possono rispondere, come è dimostrato da questo forum.

La differenza starebbe prima di tutto nel semplice fatto che per noi e' impossibile definire l'assoluto. E' vero e' untermine che ho utilizzato anch'io, ma sbagliando, per non sollevare altre discussioni e andare OT (infatti la definizione piu' azzeccata sarebbe monoaleteista sistematico). Ma diciamo che lo prendo con il beneficio d'inventario, inteso come UNICO.
In secundis sta nella contraddizione nei termini che utilizzi. La prima da cosa da fare per comprendere un fenomeno e collocarlo nella sua corretta definizione linguistica.
Infine io credo che la filosofia abbia preso una strada del tutto improduttiva e che spesso i filosofi siano, come nell'antichita', i maestri del parlare senza nulla che questo comporti l'aumento della conoscenza di chi li ascolta.

E' impossibile percepire la percezione? E chissenefrega. Credo che prima di questi interrogativi la filosofia debba preoccuparsi di ben altre questioni di maggiore importanza per il genere umano...
hellraiser is offline  

 



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