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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
17-05-2008, 18.59.42 | #3 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-06-2007
Messaggi: 297
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Urbanità e verità.
L'urbanità nel dire è l'arte del simulare e del dissimulare quello, che pensiamo, per non dispiacere altrui, senza mentire gravemente:
alcuno può anche dire tutto a tutti, pur che patisca essere stimato inurbano. Per altro, oggi pare sia più stimata l'opinione veridica, che l'opinione urbana. Anakreon. |
18-05-2008, 17.19.52 | #4 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Si può "dire tutto"?
La domanda, dopo tutto, è rimasta sostanzialmente inevasa: dire o non dire tutto? Per cercare di avvicinarmi a una soluzione proporrei due casi opposti, cioè due situazioni estreme in cui si può, anzi si dovrebbe “dire tutto”: davanti a Dio e davanti a sé stesso. Davanti a Dio, perché sarebbe questa la situazione del dì del giudizio; davanti a sé stesso perché ogni giorno – direbbero i moralisti - il giudizio dovrebbe essere anticipato da te e soltanto a queste condizioni puoi sperare di farti moralmente migliore in futuro.
C’è comunque – fra queste due situazioni estreme – quella che è la vita di tutti i giorni, in cui il dire tutto può apparire duro e perfino crudele, e mi pare che questo sarebbe il momento in cui non si può dire tutto, anche se ciò solleverebbe la riprovazione di un Kant attaccato al suo categorico imperativo. Ebbene, io opporrei a questo imperativo l’imperativo della pietà, che mi pare superi ogni norma che un filosofo possa dettare. Anche se, a ben pensarci, la legge della pietà è una legge tremendamente difficile, è la più ampia e più stretta – assolutamente valida e impossibile da realizzare. Perché, prova a immaginare una situazione in cui ti sia lecito graziare una sola persona – chi sceglieresti? Un parente, un amico? Il più sofferente, il più degno, il più buono? O proprio il cattivo, perché potrebbe essere tratto dalla tua scelta a cambiare sé stesso? Talmente difficile è usare pietà, sì, perfino impossibile o assurdo: anche se è forse proprio per questo che diviene una legge che sovrasta tutto, tutti gli imperativi e le parole di questo mondo. Tanto che vorrei dire che è l’unica legge che l’uomo può opporre a quelle della natura, anche se queste sono state create da Dio: anzi l’unica legge che l’uomo può dire d’aver immaginato da sé quando ha osato – almeno per una volta – “dire tutto”, ed ha in qualche modo accusato Dio perché non interviene a correggere questo mondo ingiusto e infelice e lo lascia a sé stesso – anche se la spietatezza di Dio può avere una sublime ragione, quella che appare nel suo fulgore a chi è straziato dalla disperazione e gli porta questo messaggio: sì, anche la morte è una grazia. (Ora non venitemi a dire che prima di parlare di Dio bisogna precisarne il concetto, come vorrebbe epicurus, perché io l’ho consapevolmente raccolto così come i nostri nonni lo potevano intendere, e ci sono, d'altra parte, ben altre occasioni per dire di più). |