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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
04-05-2008, 21.41.45 | #9 | |||||
Utente bannato
Data registrazione: 14-04-2008
Messaggi: 169
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Riferimento: Una parola mirabile: "simbolo"
Citazione:
Si uniscono all'infinito, no? Citazione:
Ci sono tante religioni perchè ci sono tanti uomini. Gli uomini hanno sensibilità e storie diverse. Citazione:
Infatti, il cristianesimo ha rinunciato alla teocrazia da 5-6 secoli almeno. Le religioni si giudicano e si scelgono. Citazione:
Gli attributi sono ciò che definiscono una sostanza, senza mi pare difficile concepire qualcosa, anche Dio quindi. E' una specie di Dio puntiforme senza parti? Citazione:
"Religio" stessa vuol dire riunire, quindi la tua interpretazione è giustissima. Io penso che l'idea kantiana della società morale sia il punto d'incontro. Sono convinto che non esista un dogma cattolico che implichi leggi politiche che vadano contro i principi kantiani. |
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05-05-2008, 15.32.03 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Una parola mirabile: "simbolo"
Vedo che è difficile usare la parola simbolo fuori dal significato che gli ha dato la religione cristiana conservandolo nelle sue cronache, che Emanuelevero ricorda e descrive con lodevole assiduità. Eppure quella parola io l’ho usata perché mi sembra avere un potere che eventualmente si adatta a tutte le religioni e non solo a quella cristiana o cattolica, sfuggendo alle trame della sua storia e librandosi in alto. In alto? Non vorrei che mi si credesse un inseguitore di sogni…
Perché in effetti è come se, a prescindere dal tempo e dal luogo di nascita, e quindi da ciò che hanno creduto il padre e la madre, fin dall’inizio di un essere umano esso pare animato da una doppia tensione, che sembra dirigersi verso l’alto e insieme verso ciò che è davanti – anche se si tratta, è evidente, di interpretazioni di ciò che in quei primordiali momenti di un vivo deve essere – seppure incerto e sfuggevole – simile al più a un biologico impulso. Forse questo doppio palpito della vita potrebbe trovare delle analogie con ciò che la psicanalisi ha creduto di riconoscere e cercato di tradurre in parole (per esempio uno slancio verso il super-io e l’impegno a confrontarsi con la realtà sociale) e che io – un po’ troppo romanticamente – interpreto come slancio verso l’assoluto e verso l’infinito….E di lì proseguo, quando ne ho la forza, immaginando che questi due assi della persona trovino un gigantesco riflesso nell’universo, che mi pare espandersi secondo queste due stesse dimensioni, rese da minime massime: l’asse dell’assoluto come ciò che tiene l’intero universo imperniato al suo fulcro cioè all’iniziale big bang - e l’asse dell’infinito come il proseguire di un’espansione che ancora non si sa se comporterà il nascere illimitato di sempre nuove galassie o un loro retrocedere verso il momento iniziale per riesplodere in una vicenda di vita e di morte continua ….una sorta del ripetersi di quella pulsazione del nostro piccolo cuore che potrebbe apparire come un simbolo di quello dell’universo. Certo questi discorsi potranno sembrare solo poetici e – dal punto di vista scientifico - senza valore. D’altra parte quando si giunge agli argomenti ultimi, la ragione perde la forza, sembra che debba rinunciare ad andare avanti e che ogni verità di scienza e filosofia sia solo una verità relativa. Chi sa, forse per dissolvere l’onda di disperazione che a questo punto potrebbe sommergerci, possiamo usare quella parola mirabile e credere che ciò che noi riusciamo a pensare e ci sfugge, inducendoci quasi ad arrenderci, è tuttavia bello e prezioso: è sempre, se non altro, una verità simbolica. |