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Originalmente inviato da emmeci
Vedo che è difficile usare la parola simbolo fuori dal significato che gli ha dato la religione cristiana conservandolo nelle sue cronache, che Emanuelevero ricorda e descrive con lodevole assiduità.
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Ho anche citato l'ermafrodito di Platone... l'Atum egizio,
l'Uovo cosmico... ma avrei potuto continuare con molte altre tradizioni...
In effetti però il mio concetto di simbolo si ferma a prima
delle interpretazioni jungiane.
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Originalmente inviato da emmeci
Eppure quella parola io l’ho usata perché mi sembra avere un potere che eventualmente si adatta a tutte le religioni e non solo a quella cristiana o cattolica, sfuggendo alle trame della sua storia e librandosi in alto. In alto? Non vorrei che mi si credesse un inseguitore di sogni…
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Le religioni nessuna esclusa non impediscono all'uomo di librarsi in alto.
Anzi nascono proprio con lo scopo di elevare lo spirito fino al misticismo, il loro difetto a volte di elevare troppo lo spirito.
Non è certo la religione ad avere occupato lo spazio dei simboli
caso mai sono certi autori moderni di discipline parapsicosociopimpalogiche
a occuparsene in modo assai leggero.
La religione è costruita di simboli.
E i simboli sono cosa vera.
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Originalmente inviato da emmeci
Certo questi discorsi potranno sembrare solo poetici e – dal punto di vista scientifico - senza valore. D’altra parte quando si giunge agli argomenti ultimi, la ragione perde la forza, sembra che debba rinunciare ad andare avanti
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La ragione diventa forte quando accetta di capire il mondo
purtroppo in quest'epoca moderna la ragione crede di fare il mondo.
E' la ragione marxiana, un'idea di ragione che ha permeato tutti i noi.
probabilmente dopo Cristo, Marx è l'unità di pensiero più influente
della storia.
La ragione non deve "andare avanti", non come pensiamo noi.
In ciò io vedo un'idea di progresso come legge della storia o della natura
che è stata ampiamente confutata da Popper.
Citazione:
Originalmente inviato da emmeci
e che ogni verità di scienza e filosofia sia solo una verità relativa. Chi sa, forse per dissolvere l’onda di disperazione che a questo punto potrebbe sommergerci, possiamo usare quella parola mirabile e credere che ciò che noi riusciamo a pensare e ci sfugge, inducendoci quasi ad arrenderci, è tuttavia bello e prezioso: è sempre, se non altro, una verità simbolica.
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Si possono trovare molte risposte nella simbolica ai quesiti esistenziali
dell'Uomo, compresa la prova dell'immanenza di enti che immaginiamo puramente astratti.
I simboli non sono convenzioni come i cartelli stradali.
I simboli sono veri ponti tra le cose che si vedono e quelle
che non si vedono e ognuno se vuole ne può fare esperienza.
Ma occorre provare a fare un salto nel vuoto
che invece è un salto dal vuoto, quello moderno.
Occorre mettere da parte il disperante orgoglio dell'ego moderno
che ha prodotto una vera schiavitù dell'essere.
Ti auguro davvero di scoprire il meraviglioso universo dei simboli
come è capitato a me.