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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
03-03-2008, 14.59.34 | #14 | |
Ospite
Data registrazione: 29-02-2008
Messaggi: 7
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Riferimento: Riflessioni personali sulla realtà
Citazione:
Non potendo modificare i post precedenti l'ho riscritto apportando alcune modifiche (nulla di sostanziale ho solo corretto qualche suicidio grammaticale). Stasera rispondo |
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04-03-2008, 00.26.38 | #15 |
Ospite
Data registrazione: 29-02-2008
Messaggi: 7
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Riferimento: Riflessioni personali sulla realtà
@espert: La fede? Domanda ostica, soprattutto perchè è una di quelle cose che ancora mi paiono ancora ignote e che, forse proprio per questo, mi interessano assai. La fede l'ho vista in molte persone, e sinceramente, la maggior parte delle volte mi ha lasciato perplesso, in senso negativo. Mi sembra che troppo spesso la fede diventi una troppo facile adesione a un credo o a una verità che in qualche modo condiziona, influenza, o indirizza, la vita di questa persona. Il fulcro di questo processo è però proprio il primo stadio di questo processo: l'accettazione di un qualsiasi ideale deve avvenire tramite un complesso procedimento interiore, una specie di dibattito, una controversia interna che porti la persona a porsi delle domande e a ricercare delle risposte esaurienti attingendo dalle proprie conoscenze e convinzioni già temprate da tempo. Quindi la fede può rappresentare un vero e proprio ideale di vita e può comportare diversi aspetti positivi SE nasce da un'attiva contemplazione della realtà e inoltre, a mio parere, dovrebbe poggiare le proprie basi su un ragionamento razionale.
La fede "positiva" è quindi sostanzialmente soggettiva, un'articolata ricerca personale che porta alla nascita di qualcosa di nuovo, un qualcosa che magari esprime in modo più approfondito il proprio animo o un abbozzo della forma di una goccia nell'oceano della verità. Se poi ne esiste una. PIù nel dettaglio la fede può portare a una maggiore conoscenza di sè, a una concretizzazione dei propri ideali nella vita di tutti i giorni agendo secondo la propria indole, a un avvicinamento a qualcosa di superiore (?, non mi viene un termine migliore) a noi che può essere una divinità (intesa come qualcosa che ci trascende ma che non si rispecchia in alcun modo nell'immagine fornitaci dalle religioni) o un principio immanente alla realtà, che in qualche modo spieghi o colleghi tutto il reale. Mi preme precisare che però, anche se qualcosa di simile esistesse, penso che non sarebbe mai completamente afferrabile dalla nostra mente, e quindi in questo caso la fede si rivelerebbe inutile. Ad ogni riga mi vengono in mente nuove idee; è un argomento veramente ampio... @Marco: Domani ^^ |
04-03-2008, 09.35.33 | #16 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2007
Messaggi: 498
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Riferimento: Riflessioni personali sulla realtà
Citazione da Lepido:
Quindi la fede può rappresentare un vero e proprio ideale di vita e può comportare diversi aspetti positivi SE nasce da un'attiva contemplazione della realtà e inoltre, a mio parere, dovrebbe poggiare le proprie basi su un ragionamento razionale. La fede "positiva" è quindi sostanzialmente soggettiva, un'articolata ricerca personale che porta alla nascita di qualcosa di nuovo, un qualcosa che magari esprime in modo più approfondito il proprio animo o un abbozzo della forma di una goccia nell'oceano della verità. Se poi ne esiste una. PIù nel dettaglio la fede può portare a una maggiore conoscenza di sè, a una concretizzazione dei propri ideali nella vita di tutti i giorni agendo secondo la propria indole, a un avvicinamento a qualcosa di superiore (?, non mi viene un termine migliore) a noi che può essere una divinità (intesa come qualcosa che ci trascende ma che non si rispecchia in alcun modo nell'immagine fornitaci dalle religioni) o un principio immanente alla realtà, che in qualche modo spieghi o colleghi tutto il reale. Mi preme precisare che però, anche se qualcosa di simile esistesse, penso che non sarebbe mai completamente afferrabile dalla nostra mente, e quindi in questo caso la fede si rivelerebbe inutile. Ad ogni riga mi vengono in mente nuove idee; è un argomento veramente ampio... Carissimo lepido, Bravo, leggendoti ho avuto l'impressione che tu stessi pensando con la mia stessa testa,ma ti devo precisare che la fede non la si prende a prestito e tanto meno la si trova già pronta, altrimenti si rimane sempre nel dubbio.(Lascia perdere le religioni,da loro puoi estrapolare solo quel tantino che c'è di sano)ma la si deve cercare e costruire con il proprio intelletto con il metodo che già ho descritto,quindi convincersi che è quella giusta e seguire la strada che lei ti indica. Per tè che di intelletto hai dimostrato di averne non dovrebbe essere tanto complicato. C'è un piccolo probblema però: La strada che ti indica la Fede,atta a farti avvicinare alla Verità è purtroppo erta e tortuosa,quella più facile,piana ed invitante porta alle banalità. E' a quel punto che si deve saper sciegliere. Ti faccio tanti auguri. Amichevolmente espert37 |
04-03-2008, 18.37.52 | #17 |
Ospite
Data registrazione: 29-02-2008
Messaggi: 7
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Riferimento: Riflessioni personali sulla realtà
Avevo scritto tutto e non so perchè ma quando ho cercato di postare mi ha detto che non ero collegato... e ho perso tutto.
Allora... @espert: ti ringrazio molto per le calorose risposte e mi fa piacere che ci intendiamo! @Marco: Mi spiace ma riscrivere tutto non riesco Ti riassumo: "Secondo te, perchè saremmo superiori agli animali?" Penso che il punto saliente di questo altrettanto vasto discorso sia questo: l'uomo è essenzialmente diverso dal mondo animale in quanto nel corso della sua evoluzione è riuscito a sviluppare tutta una serie di caratteristiche (dalla coscienza di sè, alla muliebre capacità di comunicazione, dalle leggi all'articolazione di nuove forme di sapere come la matematica o la Storia ecc ecc...), originatesi prevalenetemente nella sfera intellettiva, che, in qualche modo, comportano un interessante carattere di unicità e peculiarità alla specie umana. Assodata la nostra diversità dagli altri (nota che dico altri) animali si delinea, a mio parere, un nuovo problema che avevo cercato di accennare nel mio primo post. Le caratteristiche distintive sopracitate restano comunque frutto della mente umana e trovano un senso nella realtà solo in stretto rapporto con la nostra esistenza o sono state scoperte da noi ma avevano, e avranno, comunque un senso nella natura? (Il concetto di morale, sintetizzando, trova spazio nel mondo quando si concretizza in base alle azioni di un particolare individuo, ma se l'umanità non esistesse e quindi ogni idea, concetto o scienza non potesse essere tradotta nella realtà, esisterebbe comunque?) Secondo me per poterti rispondere dovrei prima trovare una soluzione a questo dilemma. Comunque alla domanda: "perchè saremmo superiori agli animali?" Non sono affatto sicuro di esserlo. |
04-03-2008, 21.22.23 | #18 | |||
Vivi!
Data registrazione: 28-10-2003
Messaggi: 1,159
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Riferimento: Riflessioni personali sulla realtà
Citazione:
... ti ho fatto questa domanda per vedere se oltre a quanto hai postato - che condivido -, avessi tratto anche altre conclusioni che deriverebbero dallo stesso processo logico riferito ad un'altra qualsiasi specie. Cambio il soggetto nella frase quotata : " l'aquilia ... nel corso della sua evoluzione è riuscita a sviluppare tutta una serie di caratteristiche ... originatesi prevalenetemente nel senso della vista ... che comportano un interessante carattere di unicità e peculiarità alla specie dei falconidi. Come puoi notare l'aquila è superiore all'uomo. L'Inghippo. L'importanza attribuita alle caratteristiche della specie umana per "il mondo degli uomini" non ha la stessa valenza se inserita in un'altra realtà. Esempio dei falconidi : se un'aquila nascesse con le caratteristiche umane e senza quelle proprie della sua specie, l'evoluzione stroncherebbe la sua vita poco dopo la nascita. Citazione:
Se per senso intendiamo il fatto che abbiano significato nella nostra realtà la risposta è si, proprio in virtù del fatto che sono in stretto rapporto con la nostra esistenza, con il nostro modo di conoscere ciò che ci circonda. Nella natura in generale, nell'universo, lì dove noi siamo troppo piccoli rispetto alla grandezza di quello che percepiamo, e rispetto alla grandezza di quello che potrebbe essere, come possiamo attribuire un senso alle nostre caratteristiche senza conoscere la realtà in cui dovrebbero ever valenza? Citazione:
Le capacità dell'uomo sono talmente limitate, che anche "nel mondo" della nostra specie, sono (anche) causa di "mali" per la stessa. La vista delle aquile - rimanendo nell'esempio precedente - non porterà mai una di loro alla "pazzia", nè a confondere una preda da ciò che non lo è. (P.S. Ovviamente mi sto riferendo a individui e animali nel pieno delle loro facoltà.) Ora ti lascio ad altre considerazioni. A presto, Marco. |
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05-03-2008, 20.24.46 | #19 |
Ospite
Data registrazione: 29-02-2008
Messaggi: 7
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Riferimento: Riflessioni personali sulla realtà
Verissimo quello che dici Marco. ^^
Comunque ringrazio ancora tutte le persone che hanno risposto, appena mi verranno altri pensieri contorti in mente li posterò al più presto. Poi quest'anno ho anche iniziato filosofia... Ciao ciao! |