fare filosofia o ... "filastrocca di opinioni?"
In Italia non esiste il metodo teorico-problematico e tale concezione prevista anche da Gentile, è stata tradita dall'impostazione storicistico-umanitaristica dei programmi ministeriali. Ma questo non è “fare filosofia “, che deve sviluppare il senso critico, il saper risolvere vari problemi, il concepire nuove idee,elaborando e valutando visioni rinnovate del mondo.
La storia è necessaria, ma non basta per le invenzioni concettuali e un pensiero che superi se stesso e si migliori sempre di più. Nemmeno il metodo sistematico istituzionale, per categorie e senza condivisione di un unico nucleo dottrinale, sarebbe da riproporre per l'insegnamento.
Si deve soprattutto dare rilievo alla lettura commentata di alcuni classici del pensiero, nelle loro questioni principali: così si sperimenta il “filosofare” facendo cogliere la sostanza concettuale e argomentativa del problema considerato, attraverso le varie risposte date nel corso del tempo. Per formare le menti alla discussione critico-razionale e pertinente, nel confronto dialogico con altre discipline, per capire i reali problemi, ed eludendo artifici e sofismi. La scuola deve favorire un clima democratico, pluralistico, e antidogmatico. Ostacolando i diffondersi di una mentalità troppo uniforme verso i diversi problemi. Ciò che più conta è evitare una “filastrocca di opinioni” che sconfini nella pura e semplice chiacchiera. Alla ricerca dell'aspetto relativamente meno controverso e opinabile. Più intersoggettivo perchè positivamente accolto dopo discussione. Non si deve disconoscere che la disciplina filosofica ebbe origine dal voler ricavare una risposta organizzata riferita a problemi . Non è arte, scienza, religione,pur ammettendone qualcosa in comune
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