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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
22-06-2003, 21.18.03 | #22 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 07-05-2003
Messaggi: 1,952
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Si, a me interessa.
E mi piace la diversità dell'altro che mi sta di fronte, proprio in quanto diverso da me. Di solito mi 'allontano' solo se è l'altra persona a farlo, o se non mi da la possibilità di continuare il dialogo accettandomi a sua volta, anche se diversa da lui. |
22-06-2003, 21.44.29 | #23 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 07-05-2003
Messaggi: 1,952
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'Camminando solo tra le strade del mondo
guardando dentro gli occhi della gente, di cosa sono in cerca non so, si, forse, di un po' di amore. Guardando nel più profondo di me stesso, del mio cuore, vado alla ricerca di capire questa amarezza che vaga nel più profondo di me stesso. Corro all'impazzata cercando una piccola risposta che plachi quell'immensa amarezza lottando con me stesso perchè mi possa sentire meno solo. Solo mi sento, solo sono in un tempo ormai sfumato per colpa dell'ignoranza di gente con cui mi confronto ogni giorno per un po' d'amore per me e per quella gente ormai stanca di queste falsità che ricoprono questo nostro meraviglioso tempo. Per la mancanza di un po' d'amore che ci viene negato per una stupidissima paura della solitudine senza più ricordarsi che cosa voglia dire amare' Non l'ho scritta io. Il mondo interiore di chi l'ha scritta mi interessa sul serio. Non mi fa sentire più brava, anzi, mi fa rendere conto della mia pochezza. Difficilmente mi sentirò mai arguta, perchè chi l'ha scritta è un ragazzo che ha circa tre attacchi epilettici al giorno, causati dalle varie droghe di cui ha fatto uso, da quando all'età di 16 anni suo padre gli ha fatto il primo buco. Vive per strada, è inaffidabile. Però dentro ha questi sentimenti. A me basta fargli sentire che poi così solo nel mondo in cui è perso, non è. E provare a comunicare con lui anche se tanto diverso da me. Il mio orgoglio e la mia intelligenza si sentono solo delle merdacce in questi casi. L'ho scritta perchè anche altri lo possano capire, tutto qui. |
26-06-2003, 23.51.04 | #24 |
Utente bannato
Data registrazione: 15-05-2003
Messaggi: 876
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a quel ragazzo ->
stringo idealmente la mano
dedicando a lui e tutti quelli che si trovano nelle sue condizioni questi versi che sono un pò il mio motto : "E se io ancora sto vivendo, se questa atmosfera di duro conflitto, di nascente tensione non mi ha ancora distrutto, lo devo solo al grande patrimonio di naturalezza e misteriosa dolcezza che porto dentro di me..." (H.Hesse) C'è molto in queste parole c'è un fruscio di ali enormi anche se è inevitabile che alle volte si possa andare in stallo - - - a chi non è successo? - - - ...ma poi è ancora più bello riprendere il volo ed allargare tutto il proprio essere in un'apertura totale alla casualità del vivere,così un pò come vivo io quasi scostumatamente orgoglioso di non essere come gli "altri" già... gli "altri" ma chi saranno mai questi "altri" ? - lo Specchio di sicuro non risponde e nulla è fatto per durare oltre al sentimento d'essere uguali dawoR (k) |
27-06-2003, 08.28.11 | #25 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-05-2003
Messaggi: 187
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Ciao Rodi...ho inmente quel tipo di situazioni, ho in mente come si comportano le persone nei confronti dei diversi...a volte basta avere semplicemente un abito "diverso" per essere guardati con occhi strani.
Ho avuto modo di stare accanto a persone diverse...in comunità, in centri di riabilitazione, in case famiglia. E' difficile avere a che fare con chi vive in un altro mondo, forse lo può capire appieno solo chi dentro a quel mondo c'è stato. Ciò non toglie che finchè esistono persone come te,che dentro di sè portano qyuesto grande dono, questa voglia di capire e di ascoltare, senza mascherarsi dietro finti dogmi o credenze...beh, quelle persone saranno sempre un pò meno sole... Un abbraccio, Rain |
05-07-2003, 04.00.32 | #26 |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
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Comunicare con quelli che abitualmente,e presuntuosamente,la società definisce "diversi" è una maniera straordinaria per riaccostarsi non solo a loro,ma anche alla propria umanità "sommersa" e soffocata da un fastello di false certezze e di conoscenze abbastanza inutili...Comunicare con un "diverso" impone,senza appello,di cercare quel minimo comune denominatore che accomuna "noi" e "lui".E di comprendere che ciò che ci unisce è ,alla fine,molto di più di quello che ci divide.
P.S. Scusate il ritardo della mia risposta,ma avevo perso di vista questo thread. Peraltro mi piace molto il discorso iniziato da Rodi e proseguito da Rain e Dawork.Vorrei che continuassimo a parlare dei "diversi",magari aprendo un altro thread ad hoc...Vi aspetto Ultima modifica di irene : 05-07-2003 alle ore 04.06.48. |
07-07-2003, 11.37.32 | #27 |
Ospite
Data registrazione: 07-07-2003
Messaggi: 18
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comunicare negando
Tutti noi abbiamo sperimentato la potenza del silenzio tra due corpi che si conoscono.
La sua potenza comunicativa, sensuale, rigeneratrice. Questa è perchè si è riconosciuto il silenzio come negazione del colloquio. Si è scelto di comunicare negando la parola. E non è questa stessa scelta l'atto che innalza la parola a divinità indiscussa del comunicare? |