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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
18-06-2007, 11.58.50 | #6 |
Ospite
Data registrazione: 16-06-2007
Messaggi: 11
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Riferimento: Cogito ergo sum o sum ergo cogito???
Interessanti e sicuramente condivisibili le osservazioni di epicurus.
E capisco anche il discorso per cui si crede che Cartesio, sia finito per non fare fede fino in fondo al suo presupposto, cioè quello di dubitare di tutto. Perciò appunto ci si chiede, ma non gli viene il dubbio che i suoi pensieri possano non esistere parimenti a tutto il resto della realtà? No che non gli viene il dubbio! Perchè Cartesio non dubita di tutto, ma semplicemente crede che i suoi sensi possano ingannarlo. Ed infatti nelle Meditazioni Metafisiche, sostiene anche che alcune scienze come la geometria o l'aritmetica, non direttamente dipendenti dalla natura, "contengano qualche cosa di certo ed indubitabile". Ecco perchè alla fine "il pensare" non viene messo in dubbio, perchè è al dilà dei propri sensi. Ricordate cmq che Cartesio sta semplicemente cercando un punto di partenza per una ricostruzione del sapere, non è attanagliato da dubbi esistenziali o altro, sta solo seguendo un percorso "scientifico" per trovare un principio saldo su cui ricostruire l'episteme. Il problema è che col tempo il cogito ergo sum è diventato quasi uno slogan, che sembra star bene in qualsiasi contesto, ma con un minimo di consapevolezza gli si riesce a dare il giusto valore. Ma gli animali pensano o non esistono? |
18-06-2007, 17.26.36 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Cogito ergo sum o sum ergo cogito???
Mi pare che tutti questi tentativi di dimostrare che Cartesio non ha saputo dubitare abbastanza e nello stesso tempo non ha saputo condurre a fondo la ragione, celino la convinzione (o la speranza?) che la verità c’è ed è a portata di mente, che il dubbio è benvenuto ma deve cedere a quel ragionare che salva davvero la nostra esistenza e con essa l’esistenza dell’universo, non solo, ma che un dubbio veramente totale non può esistere, cioè non si può invertire la frase “perché l’essere invece del nulla?” nella frase “perché il nulla invece dell’essere?” Ma il fatto è che la pronunciamo, e qualunque frase noi pronunciamo, un tarlo segreto la rode dentro di noi, fino a farci chiacchierare senza costrutto (lo facciamo ogni giorno), fino a farci dubitare che la nostra mente è impazzita e la pazzia consiste nel non rendercene conto (che la logica, come sospettava Amleto, è la nostra pazzia). Dunque il dubbio esiste e credo che nessuno potrà mai sconfiggerlo perché il pensiero è così potente che può andare contro sé stesso – ognuno giudichi questa possibilità come meglio crede: demoniaca o divina.
Eppure – sarà un difetto di coerenza - sono anche convinto che proprio il dubbio assoluto può essere rovesciato in una certezza, che è riposta in quell’aggettivo come un misterioso lampo di grazia; perché, se è possibile un dubbio assoluto, è certo che una verità assoluta può esistere anche se non sappiamo qual è, e la cerchiamo da milioni di anni, ma sappiamo che c’è: perché se la verità assoluta è il nulla (e noi abbiamo torto a crederci esistenti) ebbene la verità assoluta è quella. Se invece la verità assoluta è che l’uomo esiste, anzi è il fine o il fiore dell’universo (teocon consentendo) – ebbene, la verità assoluta è questa. In sintesi: la verità assoluta c’è anche o proprio perché non la conosciamo, anche solo per un’evidenza logica. Direte che è poco. Ma sufficiente a darci qualche sprazzo di luce e la forza di andare avanti a cercarla e magari morire non disperati, anche se non abbiamo ottenuto nulla di quanto ci eravamo promessi. |
26-06-2007, 09.36.53 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-05-2007
Messaggi: 268
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Riferimento: Cogito ergo sum o sum ergo cogito???
Dire cogito ergo sum, ovvero il fatto che penso, che la mia focltà mentale sia in funzione implica il motivo che esisto; non è altrettanto sum ergo cogito, l'esistenza non implica necessariamente il pensare, non è detto che un organismo vivente, appunto esistente pensi.
Il fatto che non siamo solo "materia pensante", potrebbe già fornirici una risposta, non essendo solo razionalità e pensiero, ci sarà il momento in cui esistiamo ma non pensiamo; è sicuro però che se non esisto non penso, bisognerebbe dimostrare che se non penso non esisto, in modo che cogito ergo sum e quindi sum ergo cogito diventino quasi tautologiche. Nel senso che l'esistenza e il pensiero diventino densi l'uno nell'altro al punto entrabe siano condizioni necessarie ma non sufficienti perchè senza l'una non c'è l'altra. Ora il cogito ergo sum è dimostrabile ma il sum ergo cogito non è altrettanto facilmente dimostrabile in virtù del fatto che la condizione necessari di sum non è sufficiente a dimostrare cogito mentre cogito è già una CS poichè se penso questo è CS affinchè esisto, è facilmente dimostrabile se messa in un contesto puramente razionale per cui il cogito diviene CNS, dato che in contesti puramente razionali il pensiero è condizione necessaria e sufficiente affinchè si esista. Ultima modifica di trismegistus : 26-06-2007 alle ore 10.26.12. |
29-06-2007, 11.59.36 | #9 | |
Ospite
Data registrazione: 15-03-2007
Messaggi: 36
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Riferimento: Cogito ergo sum o sum ergo cogito???
Citazione:
il fatto di dubitare di tutto è propro quello che ci mette di fronte la realtà... senza il dubbio non esisterebbe neanche il filosofo perchè non avrebbe niente di cui dubitare e quindi nessuna domanda da porsi. di fatto però non si può selezionare le cose da dubitare e quelle invece che possiamo ritenere universalmente vere. bisogna piuttiosto dubitare di tutto per poi arrivare a conoscere meglio quelle cose e a conoscere meglio noi stessi. dubitando quindi della mia stessa esistenza posso o suicidarmi oppure indagare su di essa atrraverso la filosofia e arrivare a conoscerla meglio. reta il fatto che cartesio doveva partire da un postulato per continuare la sua teoria: il suo piostulato era il cogito. naturalmente non esisterebbe la filosofia se non avessimo punti di partenza come certezza. ex: posso fare infiniti ragionamenti su dio, ma non posso avere la certezza che esista. è a questo punto che il filosofo trovca un ostacolo: il problema della certezza. di fronte a questo non deve nè diventare ottuso (ex. lo so perchè è così) ma neanche un idiota (non posso ragionare perchè non ho punti di partenza). ci vuole una via di mezzo: un postulato di partenza. detto questo continuo cmq a sostenere al teoria che il pensare e l'essere non si influenzino e che, quindi, non possano essere la cuasa l'uno dell'altro. non so come mai ma non riesco a pensare che potrei non pensare. piuttosto che potrei non esistere materialmente. prendo quindi come postulato il pensare che sarà quindi la mia unica certezza nel ragionamento. resta il fatto che attravero la certezza del pensare n on posso ottenere la certezza dell'essere.... |
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