Caro visir, il tuo intervento mi è piaciuto molto.
Dovremmo insomma rispolverare tutti il vecchio socrate e prendere le cose un pò più alla leggera, giusto?
ma voglio chiederti una cosa: come si fa ad applicare ciò che tu dici e contemporaneamente ad avere delle convinzioni? Io ne ho alcune..sono labili, ma ci sono, le metto in discussione, ma ci sono, litigo per queste convinizoni..ma a volte mi sembra di essere precisamente la stupida che prende tutto sul serio e per una parolina farebbe cadere il mondo..o un'amicizia.
Ecco..delle volte queste convinzioni sembrano solo delle zavorre enormi, preconcetti pesanti che mi impediscono di aprirmi in maniera totale..a volte vorrei essere come una bambina, completamente ignorante, vorrei solo chiedere, avere solo domande, mai risposte. E' molto bello essere così. Far domande per ignoranza..domande innocenti, mai retoriche.. mentre spesso mi trovo solo a difendermi, non voglio avere uno scambio di idee, ma solo far capire le mie, far notare le sottili differenze che secondo me passano tra una cosa e un'altra e che gli altri, secondo me, non notano. Ecco..tutto ciò, dopo che ne ho parlato, mi appare totalmente stupido. toltalmente stupido il mio attaccamento, la mia passione, la mia indignazione, la mia serietà. Stupidissima, la mia serietà.
Ma poi, quando non devo confrontarmi, queste convinzioni mi aiutano..non so dirti come, ma perseguire un ideale mi aiuta a migliorarmi,a sentirmi diversa in qualche modo, ad approfondire quelle stesse convinzioni, a trovare nuove strade..come si fa a prendere le cose alla leggera ed essere contemporaneamente coerenti rispetto a ciò in cui crediamo? Possiamo "credere a metà"?
a volte ho la tentazione di darmi al cinismo..è molto confortante..molto leggero..