Il non tempo:
Se noi pensassimo all'Eterno Presente come alla pagina di un libro nel quale è raccontata una storia misteriosa, bellissima, non saremmo forse molto lontani. Per capire il senso del lettore deve però scorrere tutta la pagina, è vero!
Ma la pagina del libro comprende - nell'insieme delle parole, delle lettere, della punteggiatura e via dicendo - questa storia meravigliosa. L'eterno presente è oltre questo, perché comprende la storia nel suo svolgersi e comprende le leggi per le quali la storia si svolge descritta.
L'eterno Presente, come la pagina del libro, è senza tempo; ogni parola è presente nello stesso attimo eterno, così possiamo dire. Ma pure un movimento per il lettore esiste. Certo, dire "il lettore" non significa escludere che qualcuno abbia la capacità di leggere tutte contemporaneamente le lettere insieme e capire ugualmente la storia senza dover scorrere riga su riga. La storia c'è, è vero? Ma il lettore deve, ad un certo momento, iniziare dalla prima parola per giungere all'ultima.
Se l'Eterno Presente non ha tempo, l'Assoluto che comprende il Tutto e di cui l'Eterno Presente è condizione di "esistere" e di "sentire" - L'Uno Assoluto -, non ha quindi successione né logica né cronologica né di tempo, è vero? Come esiste il tempo? Da che punto comincia a nascere? Può esservi "qualcosa" che pur essendo esistente nell'Eterno Presente, prenda poi cognizione di esso? Meditate, figli. Tante sono le domande, ma tutte hanno una risposta.
(è un insegnamento di Dali, tratto dal libro Essere e Divenire)