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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
04-01-2007, 18.22.38 | #4 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-06-2005
Messaggi: 212
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Riferimento: Il primato civile degli italiani
Citazione:
Le meraviglie italiane piaciono già agli stranieri. Conosco un forum francese e un americano dove si fanno le stesse cose. Siamo tutti amici, no? Preferrirei che italiano fosse la lingua mondiale, pero per il momento inglese domina ... |
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05-01-2007, 01.43.00 | #5 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 23-02-2005
Messaggi: 728
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Riferimento: Il primato civile degli italiani
Citazione:
Giusta e giustificata obiezione, caro Maxim. Ma le cose non stanno effettivamente così e, cammin facendo, convinceremo Lucy del fatto che, in lingua inglese e francese, non esiste nulla di simile a questa modalità e livello di discussione. Allora, la questione è la seguente: "avrebbero potuto le categorie aristoteliche sui modi universali dell'essere" entrare dialetticamente in confronto con quelle di Kant, all'interno- aggiungo io- di un'intersezione, pur intelligentemente moderata, di messaggi come quelli che appaiono qui, nel presente thread, ad esempio? La risposta è, ovviamente, negativa. Ma l'appunto che si impone, a corollario dell'impossibilità di tale evenienza, è questo: di che genere di "impossibilità" si tratta? Un'impossibilità logica, ontologica, morale o giuridica? E, qualora più di una di queste declinazioni della "impossibilità" ricorresse, quale sarebbe la "preminente"? Il campo si restringe all'ambito logico e a quello ontologico. Ma la "preminenza" dell'uno o dell'altro si riporta, naturalmente, al "de quo" argomenta la questione stessa: esso non investe intrinsecamente le relazioni tra le modalità con cui le "categorie" dell'intelletto umano rapportano e razionalizzano l'Essere nel suo dilagare dentro i "dati immediati della coscienza umana". Esso ha per oggetto, invece, le diverse "sistematicità" dentro cui le "categorie" stesse possano essere riconosciute come più o meno coerenti e più o meno "esaustive" dell'immagine complessiva del mondo, fisico e psichico, la quale si ritiene che esse siano chiamate a "formattare". Conseguentemente, il piano è quello "logico". Non ontologico. Ora: possiamo immaginare una forma di interscambio intellettuale simile a quella che stiamo testè producendo, in una qualsiasi fase "elaborativa" delle "categorie" intellettuali mediante cui organizzare il discorso che, già pronto, si affaccia sullo scenario del nostro dialogo? Ed è possibile concepire una macchina che ritraduca, attraverso bit e byte di informazione, i nostri pensieri, senza una precedente "categorizzazione" logica delle modalità attraverso cui noi diamo forma di "comunicazione" alle pure e semplici, scintillanti architetture animate delle nostre reti neuronali? Ecco perchè, Maxim, la questione che tu poni deve essere decostruita e rinviata al tema che essa solleva: ossia la riflessione sulla unicità e rivoluzionaria particolarità del momento mediatico che stiamo vivendo e del quale siamo attori. Perchè senza le premesse intellettuali dell'opera di Aristotele e Kant, tra tanti altri, noi non saremmo nelle condizioni di poterlo vivere, ma il fatto di viverlo ed operarvi rifonda il senso della "sistematicità" di quel riflettere e offrire un'immagine convincente del mondo. Attraversiamo quella che, in fisica, viene definita come "transizione di fase", ossia il passaggio traumatico della materia da una condizione all'altra: dallo stato solido al liquido, o da quest'ultimo a quello gassoso. Credo che ne siamo, per certi versi, i pionieri. |
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08-01-2007, 15.21.08 | #6 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Riferimento: Il primato civile degli italiani
Citazione:
Eppure un lato negativo ci dev’essere… Siamo molto influenzabili nei pensieri caro Weyl e come tu saprai meglio di me, un concetto che possa ritenersi ragionevolmente “valido”, non nasce improvvisamente maturo pronto per essere avvolto in un bel vestino di seta sofistica e potersene così camminare tranquillamente per il mondo. Una filosofia nasce piccina, piccina ed ha bisogno di tutte le cure necessarie per crescere serenamente…e chi può accudirla e seguirla meglio se non il padre creatore? Supponi che questa timida filosofia, partorita dalla vergine mente di un giovane Kant, iscrittosi da poco al forum filosofico, venga buttata, nel tentativo di muovere i suoi primi passi verso la conferma, in pasto a noi forumisti…titolo del 3D: - Critica.....…a tutto ciò che avete pensato finora! Il timido Kant non ha ancora sviluppato completamente le sue categorie e si ritrova a discutere con un Epicurus, all’epoca più pitagorizzato di adesso, uno Yam che gli chiede chi è il suo Maestro, un maxim, in combriccola con Franco, che cercano a tutti i costi di inserire tra le categorie anche quella sessuale ed il webmaster che ad ogni tentativo dell’inesperto kant di spiegare un qualcosa che è sul nascere (e che logicamente non possiamo ancora comprendere), lo prega di ritornare in tema. Ecco perché ritengo che l’originalità che ha mosso grandi pensieri sia stata influenzata relativamente poco e, nonostante tutto, sia stata libera di crescere sfamata solo dalla mente e dalle esperienze del proprio padre. |
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