Sinceramente...il racconto di Emanuela non mi convince.
Pur volendo credere al sogno di quella notte, mi viene da pensare che forse, con un efficace antidolorifico, tutto cio' non sarebbe successo...
Ma a parte questo, trovo delle contraddizioni quando afferma di essere molto legata al marito, di provare una compassione immensa per tutti quelli che le avevano fatto del male tanto da sentire l'esigenza di aiutarli...e poi sentirsi cadere la braccia alla reazione del marito al suo racconto...fino a lasciarlo!
Ma dice che questa č un'altra storia!
Non ci puo' lasciare cosi, senza dirci perche' tanto amore per tutti, pure per quelli che le avevano fatto del male, e poi piantare cosi' il marito, solo perche' il misero al suo racconto non ha reagito come l'illuminato ragioniere.
Quale amore va predicando?
E come ha vissuto poi Emanuela, dopo aver lasciato pure il lavoro?
Amando chi e come, e mangiando cosa? Vivendo dove?
Non puo' venirci a dire che questa č un'altra storia, con puntini di sospensione...e lascia tutti sospesi senza entrare nel vivo della sua esperienza, nella realta' che ha fatto seguito al sogno e come il sogno abbia concretamente trasformato la realtą.