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04-12-2006, 09.37.01 | #1 |
Ospite
Data registrazione: 21-04-2006
Messaggi: 8
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Libertà
questo è un'articolo scritto da me sul giornale che dirigo insieme ad alcuni miei amici. il link è www.pieroilgiornale.net
Libertà La libertà, lo sappiamo tutti, è una delle nostre parole preferite. La pronunciamo ad alta voce. La gonfiamo. Ne abusiamo. Siamo liberi! Una persona che può decidere è libera! Una persona non oppressa è libera! Una persona che non deve rendere conto a nessuno è libera! Una persona deve essere libera per essere una persona. In una democrazia tutti i cittadini della Repubblica, o di qualsiasi altra forma di governo che dovrebbe garantire i diritti fondamentali dell’uomo, sono liberi, o almeno dovrebbero. Tutti i cittadini. La parola Cittadino va legata sempre alla parola Cittadinanza (o Nazionalità). Un cittadino è una persona che vive in una città, lo dice la parola, che partecipa attivamente alla vita del paese, o che almeno non la subisce. Ora, che succede quando in un paese entrano delle persone che prima non facevano parte di quel paese? Queste sono persone che lasciano la loro comunità o città, o paese per spostarsi in un altra. Oggi queste persone sono considerate o turisti, o invasori, o americani, oppure immigrati. I turisti lo fanno per curiosità e comunque per poco tempo. Gli invasori per dare fastidio, la maggior parte delle volte a tempo indeterminato. Gli americani si possono spostare a seconda della stagione o nella prima o nella seconda categoria. Gli immigrati invece, di solito lasciano il loro paese d’origine per necessità che tutti ormai dovremmo conoscere. Negli ultimi tempi la parola immigrato è stata soppiantata dal termine Extra-comunitario. La parola Extra-comunitario non ha senso, perchè se si definisce così una persona che è fuori da una comunità, nel momento in cui quella persona entra in quella comunità per viverci la definizione non ha più ragione di esistere. L’extra-comunitario è perciò un escluso in casa, perchè in quella comunità da cui egli è escluso egli vive e lavora. Il vecchio ideale di nazionalità romantico-risorgimentale è ormai morto e sepolto. In un epoca come quella attuale in cui l’umanità pratica la Transumanza, cambia residenza, paese, nazione continuamente non ha più senso parlare di cittadini e extra-comunitari. Il concetto di cittadinanza e nazionalità va ridefinito e va ridefinito anche il criterio con cui si intende distribuire la libertà. Se tutti i cittadini di un paese sono da considerarsi liberi, vanno considerati tali anche gli immigrati, i nuovi arrivati. Oggi si diventa cittadino Italiano nascendo entro i confini del territorio italiano, oppure sposandosi, o morendo nel tentativo di salvare la vita ad un italiano che stava affogando (brrr!). In Italia si ha la libertà di parola, di stampa, di pensiero, si è liberi di scegliere la religione che si vuole, il partito che si vuole, anche il sesso che si vuole. I cittadini italiani hanno la facoltà di esprimere Liberamente le loro preferenze politiche e ideologiche, possono votare liberamente, possono entrare ed uscire liberamente dal loro paese, possono fare tutti i lavori che vogliono, possono essere eletti. Nessun vittimismo e mania di persecuzione. Mi chiedo soltanto se all’ inizio del terzo millennio si possa ancora distribuire la Libertà per diritto di nascita come avveniva nelle pseudo-democrazie greche e romane. La Libertà dovrebbe essere un bene di cui possono usufruire tutti in qualsiasi nazione si trovino. La mia domanda è: si possono escludere delle persone dalla partecipazione alla Libertà? Perchè in Italia quando si decide di cose importanti come la fecondazione assistita, le modifiche alla costituzione, le elezioni politiche, delle persone che lavorano onestamente da anni, che pagano delle tasse che tutti credono che non paghino, valgono mille volte meno di un qualsiasi anziano signore che ha passato quasi tutta la sua vita a Buenos Aires o a Little Italy parlando il suo bel broccolino, con un improvviso amor di patria nel cor? La possibilità di poter scegliere, di poter votare è indice di Libertà. Uno stato che fa delle preferenze nella concessione di diritti (i doveri si hanno a prescindere dalla cittadinanza) a due cittadini sostanzialmente identici, che lavorano allo stesso modo, pagano allo stato gli stessi identici tributi ma nati in due nazioni diverse, non è uno stato in cui c’è Libertà. La stragrande maggioranza delle persone che vivono in Italia sono cittadini Italiani ma nessuno può negare che ci sia una grande minoranza di cittadini stranieri, immigrati extra-comunitari che è anche una grande forza produttiva senza la quale l’Italia difficilmente riuscirebbe ad andare avanti. Ora questa grande forza produttiva è solo questo, “Una grande forza produttiva”, che non ha diritto di voto, che non ha dei rappresentanti in parlamento, che non può neanche scegliere o esprimere la propria opinione nemmeno su argomenti che la riguardino direttamente (leggi sull’immigrazione). Sono i cittadini italiani che decidono anche per quella parte della popolazione che non può decidere. E questo è Subire la Libertà, non è Libertà. di Margarit Muça |
04-12-2006, 13.11.23 | #3 | |
Moderatore
Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
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Riferimento: Libertà
Citazione:
In Italia si ha la libertà di parola, di stampa, di pensiero... ..su questo avrei dei seri dubbi !! |
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04-12-2006, 16.09.45 | #7 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-10-2006
Messaggi: 41
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Riferimento: Libertà
Citazione:
allora il tuo parere conta mille volte di più delle mie riflessioni. io percorro i balcani da molti anni ma sono figlio del privilegio della lontantanza dai regimi, tu in un regime ci sei nato. dimmi margarit, quanto vale la tua libertà? vale lo sfascio del sistema sociale? vale la povertà di molti? vale la plutocrazia al potere? parlaci della tua terra,la Shqipëria. dicci se Gezim Haidari aveva ragione con "niente grande serbia,niente grande albania" raccontaci... |
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04-12-2006, 16.52.20 | #8 | |
Unidentified
Data registrazione: 20-02-2006
Messaggi: 403
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Riferimento: Libertà
Citazione:
Detto così, suona inquietante.. sii più chiaro. Classificatrice? dell'essere umano? cioè? come classifica la libertà l'essere umano, l'individuo? come? su quali parametri? |
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04-12-2006, 17.44.07 | #9 |
Ospite
Data registrazione: 21-04-2006
Messaggi: 8
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Riferimento: Libertà
"... ora vivo al posto di me stesso
lontano da un paese che divora i propri figli" sono dei versi forti, che condivido non conoscevo questo poeta lo avevo solo sentito nominare, grazie per la dritta io credo che la Libertà sia imprescidibile dall'atto del Vivere secondo me c'è una briciola di libertà in ogni essere vivente. condivido la visione di Sartre. secondo cui l'umo è il nulla insinuatosi nell'essere e, non possedendo un identità prestabilità, è Libero ed è un fatto costitutivo, è come se fosse scritto nel nostro dna non possiamo non essere liberi e non c'è regime che tenga la parola libertà classica l'essere umano nel senso che non puoi separare il concetto di essere umano dal concetto di libertà |