Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Cultura e Società
Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali


Vecchio 16-02-2003, 04.35.45   #11
sole_azzurro
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 26-01-2003
Messaggi: 2
Mi inserisco in questo dibattito poichè, leggendone i vari tratti, non ho potuto fare a meno di meravigliarmi nel constatare quante persone fuggono dietro alle proprie responsabilità.
La nostra libertà di agire è totale, il punto è che è costosa in termini di impegno personale nel portarla a termine!.
Smettiamola di sentirci schiavi del sistema, o burattini comandati da fili invisibili: se si vuole fare delle scelte, ci sono molti piu' mezzi oggi per metterle in pratica, nel tanto vituperato capitalismo, che decenni addietro!!
E' tuttavia piu' comodo pensare di essere vittime costrette al consumismo (bella costrizione, eh? complimenti per la scelta), sottraendosi al gravoso peso derivante dall'affermare se' stessi contro ciò che ci da insoddisfazione.
Basta con le espressioni generiche di presunta schiavitu': parlatemi di cose precise.
Chiedo ai vari interlocutori che hanno affermato di sentirsi parte di una società che non da spazio alle libere scelte, di dirmi cosa ..e ripeto..cosa NON sono in grado di fare oggi?
sole_azzurro is offline  
Vecchio 16-02-2003, 08.15.03   #12
alessandro
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 176
Stai sostenendo che possono esistere scelte incondizionate, che l'agire dell'uomo può esprimersi liberamente? Riesci ad essere più chiaro
ale
alessandro is offline  
Vecchio 16-02-2003, 12.05.16   #13
Laurablu
Ospite abituale
 
Data registrazione: 23-01-2003
Messaggi: 84
Come si fa a negare che non esiste il condizionamento, considerato il battage pubblicitario a cui siamo sottoposti dalla mattina alla sera, dappertutto, in auto, in casa, nei locali. Si può resistere certo , ma sull'inconscio la presa c'è. Per non parlare dei mass media, i costumi e tutto il resto. Orbene, io non sono contraria in toto, se serve al benessere dell'uomo, lo sono quando si va al di là, quando si travalica il cervello, la libera scelta, si entra nel midollo per succhiarlo, in cambio dei nostri soldi di bravi consumatori. E nemmeno ce ne rendiamo conto. In quanto al fatto che siamo liberi di poterci concedere tutto, si è vero, ma solo se lo paghiamo e a caro prezzo. Senza i soldi (e le statistiche dei nuovi poveri lo confermano) siamo tagliati fuori, out. Piu' alienati e frustrati che in passato.
Laurablu is offline  
Vecchio 16-02-2003, 12.16.58   #14
Pixari
Ospite
 
Data registrazione: 10-02-2003
Messaggi: 14
Le nostre libertà sono legittimate dal denaro.
Se hai un buon capitale puoi permetterti una bella casa, una buona istruzione, un lavoro e tante belle cose..
Se hai la sfortuna di nascere in una famiglia senza capitale sei destinato a lottare tutta la vita per un pezzo di pane....

Pixari
Pixari is offline  
Vecchio 16-02-2003, 12.20.56   #15
sisrahtac
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
Il mondo è sempre quello..dopo una rivoluzione si scambiano solo i padroni con gli schiavi,ma la sostanza è quella....dubito che ci sarà mai un modello sociale che garantisca benessere per tutti...

E cmq mio padre è figlio di operai....ed ora è un "capitalista",quindi....
sisrahtac is offline  
Vecchio 16-02-2003, 15.35.49   #16
sole_azzurro
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 26-01-2003
Messaggi: 2
Per Alessandro: non ho negato l'esistenza del condizionamento; ho affermato che accettare o meno il condizionamento, sta solo a NOI. Assumiamocene le responsabilità !!!
Rispondo alla tua domanda ribadendo la mia, molto chiara, alla quale non hai risposto: basta qualunquismo; dimmi (o ditemi) cosa NON è possibile fare oggi (specialmente per chi conduce un tenore di vita pari ai frequentatori di questo forum, dato che chi ha i mezzi per connettersi ad internet ha superato il problema di mangiare da tempo)?

Per Pixari: mi intristisco (per te) nel constatare la tua mancanza di carattere che emerge dall'affermazione riguardante la subordinazione delle libertà in funzione del denaro.
Non fare confusione tra libertà e realizzazione dei propri desideri. Ritieni una libertà avere una bella casa o una buona istruzione o una bella macchina? A mio avviso questi sono bisogni o desideri, la cui soddisfazione non è PRECLUSA a nessuno.
Forse tu pensi che per legge tutti dovremmo avere lo stesso reddito? O che per legge lo stato distribuisca Mercedes?
Caro Pixari, esiste la fortuna per alcuni di avere a disposizione i mezzi procurati da altri (tipicamente i genitori) per la realizzazione dei propri desideri; per tutti gli altri esiste la FORZA DI VOLONTA' : la LIBERTA' di studiare o lavorare per costruirsi il proprio futuro non dipende dal reddito (al limite ne è facilitato).
Chi ne ha la volontà può emergere qualificandosi; chi non ha voglia di pedalare in salita, si lamenta della strada ed annasperà per tutta la vita.
A te (come ad ognuno di noi) la scelta se piangersi addosso (in effetti molto meno oneroso dal punto di vista del dispendio di energie) o rimboccarsi le maniche.
sole_azzurro is offline  
Vecchio 16-02-2003, 18.41.56   #17
irene
Ospite abituale
 
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
Quando frequentavo il liceo,era l'epoca,(forse ancora peggiore dell'attuale) della famigerata "Milano da bere"...del craxismo...del rampantismo...Emergevano i "miti" delle top models e delle top managers...che da allora iniziarono a vessare legioni di ragazzine,come allora eravamo noi,costrette nostro malgrado a riconoscercii in un modello di donna fasullo e intimamente contraddittorio...a metà strada tra la passiva e strumentale ieraticità della "model",e l'aggressività indiscriminata della "manager".Non ci erano consentiti margini di negoziazione tra altre qualità femminili,dovevamo imparare a essere "seducentissime" e "rampantissime".I diktat mediatici,ferrei,erano quelli.E noi,adolescenti,li seguivamo.A quell'età è normale sentirsi fortemente influenzati dai modelli esterni che ci vengono propagandati come vincenti.
Ma,in età più avanzata,ogni condizionamento di questo genere rivela immaturità,ignoranza,superfici alità,carenze gravi e vistose di autonomia mentale...Il consumismo è proprio su questo che prospera,attraverso la longa manus dei mass media,condannando i cittadini a un'adolescenza eterna ed incapace di scelte autonome rispetto a quelle imposte dal Mercato.
Io,che rifiuto a priori qualsiasi messaggio subliminale,da anni,ad esempio,non guardo più la televisione(anche se purtroppo persino i quotidiani piu autorevoli non fanno che parlare di mediaset e rai,e quindi sono costretta a seguirne le vicende).e non mi sento tagliata fuori da nessun giro.Al massimo,dal giro dei consumatori coatti che trascorrono le domeniche tra i programmi di Costanzo e i pellegrinaggi ai centri commerciali....e che formano un partito trasversale,con militanti di ogni ceto ed istruzione,dall'operaio al professionista.
I miei amici la pensano come me.Va da sè che ne ho pochissimi.Ma ,sono sicura,saprei accettare il prezzo di una solitudine anche maggiore,se questo rappresentasse la condizione imprescindibile per restare fedele a me stessa,e per non delegare la mia vita a quel dio crudele,egoista e antropofago che si chiama Mercato.

Ultima modifica di irene : 16-02-2003 alle ore 18.46.17.
irene is offline  
Vecchio 16-02-2003, 21.31.39   #18
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
Mille i condizionamenti visibili, mille gli invisibili, certo: ma la vità è condizionamento, dal momento che la vita è relazione.
Può essere anche una relazione patologica.

Nel momento in cui entro in un caos inimmaginabile, dove pullulano burattinai, ed inciampo senz'altro in qualche filo, cerco perlomeno di non cadere in una rete...se non mi muovo rischio meno, ma non mi ritirerò in un'eremo, per ora.

Resta che devo muovere il cervello, e molto velocemente, per riuscire a farne una lama tagliente, per farmi un pò di strada, come un pioniere solitario nella jungla,
e tenerlo sempre ad una velocità (molto faticoso) medio-alta (molto faticoso), perchè i fili si accumulano in fretta, da non potersi più districare:
ed in quel momento mi dimenticherei di saper pensare.








r.rubin is offline  
Vecchio 16-02-2003, 23.32.08   #19
Attilio
Ospite abituale
 
L'avatar di Attilio
 
Data registrazione: 07-08-2002
Messaggi: 375
Perfettamente d'accordo con Salice ed Irene.

Il condizionamento c'è, ed è anche molto forte.
Ci si casca facilmente, ma non per questo bisogna dire che è impossibile non cascarci.

Facendo scelte forti e rifiutando assolutamente ogni forma di condizionamento può darsi che si rischi di finire fuori dal circuito sociale: vicino al mio paese c'è una persona che gira d'inverno con una giacca quasi elegante, una cravatta di colori sgargianti, dei braghini di jeans tagliati a forbice appena sotto l'inguine e delle scarpe da tennis con calzini rossi al ginocchio. Questa persona pur di mostrare il suo rifiuto per la società si è ridotto così, e la società lo tiene a malavoglia con sè ma non lo può eliminare.
Questa persona fa parte della realtà.

Non bisogna portare le cose agli estremi così, ma la società in cui viviamo non è la totalità del mondo: se pensiamo che sia totalmente sbagliata dobbiamo avere la forza di fare una scelta che ci faccia vivere diversamente, forse altrove.
Attilio is offline  
Vecchio 18-02-2003, 07.12.12   #20
alessandro
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 176
L'assunzione delle responsabilità, passa attraverso la mediazione di giudizi di valore, e questi giudizi sono in ogni società condizionati, è un procedimento inevitabile. Dibattere sull'accettazione del condizionamento è di per se abbastanza sterile, credo che le ragioni del gridato qualunquismo di sole-azzurro risiedano altrove. Tante cose oggi non si possono fare, e spesso riguardano l'aver da mangiare di altri non il nostro. La meritocrazia che traspare dalle tue righe ha i suoi effetti sotto gli occhi di tutti.
ale
alessandro is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it