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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 20-09-2006, 16.49.36   #1
Alessandro D'Angelo
dnamercurio
 
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Differenza fra Colf e Impiegati

Gentili amici,
poiché si parla male dei fannulloni statali, vorrei spiegare le reali cause di alcuni comportamenti scorretti. I “Fortunatissimi” impiegati del pubblico impiego, specialmente quelli del Ministero della Difesa e degli Interni hanno uno stipendio da miserabili. Esempio: un IV° livello (B1), anche con 35 anni di servizio, alla fine del mese percepisce dalla busta paga quanto una colf con i contributi; cioè dai 900 ai 1050 euro. Inoltre, se dopo anni d’attesa, gli capitasse di riscuotere degli arretrati, questi sono tassati. Per esempio su 387 euro d’arretrati, invece di ricevere gli interessi per il ritardo, gli vengono detratti ben 81 EURO di imposta. Non accade così per chi lavora nel privato che è addirittura gratificato da stimoli in base ai meriti. E’ vero che la demotivazione del lavoratore statale ha origine da un ozio fine a se stesso?

Saluti a Tutti
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Vecchio 20-09-2006, 20.08.57   #2
bside
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Riferimento: Differenza fra Colf e Impiegati

Da quando lavoro nel pubblico impiego (venendo dal privato) ho capito perché nei paesi dello statalismo reale le economie siano miseramente crollate.
Il sistema pubblico è insostenibile per certi aspetti perché i meccanismi di carriera o di avanzamento di livello sono incapaci di valorizzare le persone sulla base dei loro meriti e delle loro capacità. Le uniche prospettive dipendono sempre da concorsi che sono per lo più pilotati per far vincere l'amico dell'amico dell'amico. Le soddisfazioni professionali quindi sono poche e su quelle salariali meglio sorvolare.
L'unica nota positiva del lavoro pubblico, sono la garanzia dell'impiego e le ore settimanali che lasciano molto tempo libero.
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Vecchio 20-09-2006, 22.44.27   #3
Patri15
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Riferimento: Differenza fra Colf e Impiegati

Citazione:
Originalmente inviato da bside
Da quando lavoro nel pubblico impiego (venendo dal privato) ho capito perché nei paesi dello statalismo reale le economie siano miseramente crollate.
Il sistema pubblico è insostenibile per certi aspetti perché i meccanismi di carriera o di avanzamento di livello sono incapaci di valorizzare le persone sulla base dei loro meriti e delle loro capacità. Le uniche prospettive dipendono sempre da concorsi che sono per lo più pilotati per far vincere l'amico dell'amico dell'amico. Le soddisfazioni professionali quindi sono poche e su quelle salariali meglio sorvolare.
L'unica nota positiva del lavoro pubblico, sono la garanzia dell'impiego e le ore settimanali che lasciano molto tempo libero.

La garanzia dell'impiego e del tempo libero sono notevoli in questi nostri anni:
sono invece allibita per quanto ha scritto Alessandro D'Angelo : "Per esempio su 387 euro d’arretrati, invece di ricevere gli interessi per il ritardo, gli vengono detratti ben 81 EURO di imposta" Sconvolgente!

Non sono invece d'accordo sul fatto che un dipendente privato sia stimolato e gratificato per meriti. (Forse una volta era così)

Comunque penso sia frustante lavorare nel pubblico impiego, ma a me sembra di aver notato che non pochi STATALI hanno tempo per un secondo lavoro "esentasse".

Ciao
Patri15 is offline  
Vecchio 20-09-2006, 23.33.10   #4
Alessandro D'Angelo
dnamercurio
 
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Riferimento: Differenza fra Colf e Impiegati

Patrizia scrive:

Comunque penso sia frustante lavorare nel pubblico impiego, ma a me sembra di aver notato che non pochi STATALI hanno tempo per un secondo lavoro "esentasse".

Certo che gli statali che escono dall'ufficio alle 15.12 per avere il sabato libero, non hanno molto tempo per lavorare. Potranno fare come i miei colleghi piccoli lavoretti da 4 soldi come ripare impianti elettrici, fare gli stagnari per poche ore e sempre lavori saltuari.
Certamente con questi stipendi (900 - 1050 euro mensili) che debbono fare?
######
Piccola curiosità per capire la mentalità e la psicologia e a volte la disperazione dell'impiegato statale e (forse anche di altri) ho chiesto a 2 colleghi qualche giorno fa cosa pensavano i pendolari sul treno del problema teologico Islam Cristianesimo. Mi hanno risposto che alla gente sul treno non gliene importa niente.
<<Parlano solo di bollette e di come andare avanti, altro che Papa!>>
Saluti a Tutti
Alessandro D'Angelo is offline  
Vecchio 21-09-2006, 08.53.15   #5
Patri15
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Riferimento: Differenza fra Colf e Impiegati

Citazione:
Originalmente inviato da Alessandro D'Angelo
Patrizia scrive:

Comunque penso sia frustante lavorare nel pubblico impiego, ma a me sembra di aver notato che non pochi STATALI hanno tempo per un secondo lavoro "esentasse".

Certo che gli statali che escono dall'ufficio alle 15.12 per avere il sabato libero, non hanno molto tempo per lavorare. Potranno fare come i miei colleghi piccoli lavoretti da 4 soldi come ripare impianti elettrici, fare gli stagnari per poche ore e sempre lavori saltuari.
Certamente con questi stipendi (900 - 1050 euro mensili) che debbono fare?
######
Piccola curiosità per capire la mentalità e la psicologia e a volte la disperazione dell'impiegato statale e (forse anche di altri) ho chiesto a 2 colleghi qualche giorno fa cosa pensavano i pendolari sul treno del problema teologico Islam Cristianesimo. Mi hanno risposto che alla gente sul treno non gliene importa niente.
<<Parlano solo di bollette e di come andare avanti, altro che Papa!>>
Saluti a Tutti

Mi ricordi un mio datore di lavoro, di diversi anni fa, genovese di origine, ma milanese doc, il quale spesso argomentava (allora non c'era crisi economica) che il benessere portava a pensare, a fare riflessioni, filosofia. Ma la fame, la fatica per sopravvivere questi pensieri li avrebbe spazzati via tutti.

E in effetti ora che si cerca di arrivare a fine mese, hanno meno impatto su tanti le vicende mondiali.

Ciao
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Vecchio 21-09-2006, 16.23.36   #6
bside
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Riferimento: Differenza fra Colf e Impiegati

>Non sono invece d'accordo sul fatto che un dipendente privato sia stimolato e >gratificato per meriti.


A parte questo, non si può negare che nel privato gli stipendi siano più alti che nel pubblico a parità di livello. Già questo costituisce un motivo di gratificazione in più. Poi in genere, sei maggiormente valorizzato se ti dimostri capace e molto disponibile. Questa è stata almeno la mia esperienza nel privato.
Nel pubblico impiego invece non è raro sentirsi dei numeri del tutto superflui. Inoltre che tu faccia bene o faccia male il tuo lavoro non importa a nessuno. Nessuno ti verrà mai a chiedere di muovere un dito più del dovuto o rimproverare qualcosa; e se lo fai (per te stesso) non ti viene riconosciuto e a fine mese di ritrovi gli stessi soldi di quello che magari fa meno di te.
Poi nel pubblico ha grande importanza l'anzianità di servizio. C'è tanta gente che con questo sistema dell'anzianità si ritrova a percepire stipendi dirigenziali e ha inquadramenti da "alte professionalità" anche se magari non fa niente di più che un semplice lavoro da impiegato...
Anche se ci lavoro da pochi anni, ne potrei raccontare talmente tante sul modo e su come si lavora nel settore pubblico da scriverci un libro.
bside is offline  
Vecchio 21-09-2006, 22.41.58   #7
tammy
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Riferimento: Differenza fra Colf e Impiegati

per quel che mi ricordo i primi scandali nascono proprio dagli impiegati statali e ministeriali. Un degrado unico, ancor oggi la sicurezza del posto di lavoro ha generato analfabeti, maleducati, ignoranti, assenteisti e ladri.
Perdonate, ma si dovrebbe rivedere veramente l'occupazione a livello pubblico come una sorta di "vocazione" nel senso che: o sei predisposto a lavorare con l'utenza o è meglio che ti dai all'ippica. Lavorare per il pubbico impiego dovrebbe essere, anzi "E'", lavorare per i cittadini quindi (impiegato, dirigente e direttore generale e quant'altro) ti informi o ti aggiorni e dai risposte ai cittadini, per conto dello Stato, Ministero, Comune e Provincia, Regione, tali da far fare "bella presenza" o "bella facciata" all'ente che rappresenti e soddisfare le esigenze dei cittadini. Certo è che se un individuo (non meglio classificato) lavora solo per il giorno di paga (in genere il 27 di ogni mese e null'altro gli importa) nè lui stesso, nè l'utente potrà mai avere rispetto per ciò in cui dovrebbe servire ed essere servito.
Se si applicassero gli obiettivi del privato nel pubblico impiego credo possibile, anzi auspico, una miriadi di licenziamenti.
Personalmente ce l'ho con le Poste italiane , hanno rifatto le facciate degli uffici ma, non hanno cambiato le teste (una petizione per il ripristino della ghigliottina?)
tammy is offline  
Vecchio 25-09-2006, 13.09.50   #8
psyca
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Originalmente inviato da Alessandro D'Angelo
Gentili amici,
poiché si parla male dei fannulloni statali, vorrei spiegare le reali cause di alcuni comportamenti scorretti. I “Fortunatissimi” impiegati del pubblico impiego, specialmente quelli del Ministero della Difesa e degli Interni hanno uno stipendio da miserabili. Esempio: un IV° livello (B1), anche con 35 anni di servizio, alla fine del mese percepisce dalla busta paga quanto una colf con i contributi; cioè dai 900 ai 1050 euro. Inoltre, se dopo anni d’attesa, gli capitasse di riscuotere degli arretrati, questi sono tassati. Per esempio su 387 euro d’arretrati, invece di ricevere gli interessi per il ritardo, gli vengono detratti ben 81 EURO di imposta. Non accade così per chi lavora nel privato che è addirittura gratificato da stimoli in base ai meriti. E’ vero che la demotivazione del lavoratore statale ha origine da un ozio fine a se stesso?

Saluti a Tutti

Sto nella via di mezzo, ho un impiego nel privato (poco soddisfacente poco gratificante, pieno di rimroveri e no solo....) e la colf al contrario direbbe di essere molto soddisfatta e gratificata.....
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Vecchio 25-09-2006, 18.32.35   #9
bside
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>Se si applicassero gli obiettivi del privato nel pubblico impiego

Non so fino a che punto si possano applicare i criteri del privato nel pubblico impiego perché è un lavorare indubbiamento diverso. I primi tempi ero completamente spiazzato perché ero abituato a lavorare con la mentalità del privato, su tempi stretti, a sfruttare anche cinque minuti...Nel pubblico impiego i tempi si dilatano all'infinito: non ci sono scadenze, non si producono beni materiali da vendere, non c'è da battere la concorrenza, ci sono criteri sì di efficienza, ma non so fino a che punto valgono. Il problema è che i dipendenti pubblici non renderanno mai tanto nelle condizioni di lavoro in cui operano, con gli stipendi da fame che percepiscono.
Già da alcuni anni, proprio per "migliorare" la situazione, l'amministrazione centrale con l'accordo dei sindacati portano avanti politiche di differenziazione salariale e incentivi, ma per quel che vedo io è solo una gran presa per i fondelli.
bside is offline  
Vecchio 14-10-2006, 00.49.01   #10
Alessandro D'Angelo
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Citazione:
Originalmente inviato da tammy
per quel che mi ricordo i primi scandali nascono proprio dagli impiegati statali e ministeriali. Un degrado unico, ancor oggi la sicurezza del posto di lavoro ha generato analfabeti, maleducati, ignoranti, assenteisti e ladri.
Perdonate, ma si dovrebbe rivedere veramente l'occupazione a livello pubblico come una sorta di "vocazione" nel senso che: o sei predisposto a lavorare con l'utenza o è meglio che ti dai all'ippica. Lavorare per il pubbico impiego dovrebbe essere, anzi "E'", lavorare per i cittadini quindi (impiegato, dirigente e direttore generale e quant'altro) ti informi o ti aggiorni e dai risposte ai cittadini, per conto dello Stato, Ministero, Comune e Provincia, Regione, tali da far fare "bella presenza" o "bella facciata" all'ente che rappresenti e soddisfare le esigenze dei cittadini. Certo è che se un individuo (non meglio classificato) lavora solo per il giorno di paga (in genere il 27 di ogni mese e null'altro gli importa) nè lui stesso, nè l'utente potrà mai avere rispetto per ciò in cui dovrebbe servire ed essere servito.
Se si applicassero gli obiettivi del privato nel pubblico impiego credo possibile, anzi auspico, una miriadi di licenziamenti.
Personalmente ce l'ho con le Poste italiane , hanno rifatto le facciate degli uffici ma, non hanno cambiato le teste (una petizione per il ripristino della ghigliottina?)
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Gentile amico,
questo "Degrado unico, questi ladri, questo male... Questi scandali .. Sono presenti solo presso i ministeriali? Non facciamo ridere.
Chiunque si occupi di problemi sociali può affermare che a volte è anche così, ma che ci sono posti privati e parastatali (di cui non posso fare i nomi) che hanno portato i lavoratori al fallimento.
E' vero che 30 anni fa, forse 40 anni fa, lo statale faceva il comodo suo, poi le cose sono lentamente cambiate.
Oggi tutti hanno il baget per entrare ed uscire, a tutti sono tolti delle somme di denaro se si rimane a casa per malattia per meno di 15 giorni. (cosa che neanche i medici fiscali sanno) (!)
Una volta le raccomandazioni erano più semplici.
Cosa invidiare agli statali che pagano + tasse di tutti poiché non possono sfuggire alle bugie o alle "Truffette fiscali" fatte dai dentisti, barbieri o medici ed avvocati... ecc. che non lasciano gli scontrini?
Alla luce di quanto esposto è coerente definire ladri solo gli statali costretti ad essere fannulloni a causa di capi uffici incapaci schiavi a loro volta di un sistema con antiche radici "Borboniche"?
Saluti a Tutti
Alessandro D'Angelo is offline  

 



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