il "Tuttologo"
Il Tuttologo.
Tuttologo è colui il quale si ritiene in grado (e si arroga il diritto) di esprimere un opinione ad ogni riguardo. Questo strano personaggio forse è sempre esistito; mi pare però che prolifichi sempre più negli ultimi tempi. Si è iniziato invitando le donne alle trasmissioni sportive e si è finito consentendo ai giornalisti di intervistare il fruttivendolo sulla politica industriale di un governo. Finchè una donna commenta una partita di calcio basandosi sull’aspetto fisico del belloccio di turno, i danni che può fare sono quelli; ma se si consente a certa gente (p. es. a degli ultrà di calcio) di esprimere opinioni riguardo… che so… all’Islam (per esempio) allora i danni possono essere molti.
Beninteso, lo so anch’io che porre dei limiti alla libera espressione del pensiero sarebbe un male peggiore di quello che si vuole curare: la mia è solo una spiritosa esagerazione (se non lo aveste capito) di cui bisogna cogliere il senso intimo senza fermarsi alle sparate ad effetto. In particolare, mi sembra curioso che il Tuttologo prolifichi in maniera direttamente proporzionale allo specializzarsi dei profili professionali. Una volta, il muratore costruiva la casa, l’elettricista collegava l’impianto elettrico, il piastrellista posava le piastrelle, etc… Ognuno faceva la sua parte ma conosceva i principi base delle discipline sorelle. Oggi, invece, c’è lo specialista per la più insignificante delle cazzate e contemporaneamente c’è il Tuttologo per argomenti da specialisti. Forse, il Tuttologo è un frutto dei tempi della specializzazione del lavoro: mentre una volta l’uomo, con una professione generica, riusciva a saziare differenti bisogni della personalità, oggi, con una professione specifica, riesce a saziare solo l’appetito (nel senso della fame). Conseguentemente, per necessità di evasione (non di solo pane vive l’uomo), nasce il Tuttologo. Secondo me si tratta di un personaggio pericoloso. Sostanzialmente è un venditore di fumo ed il fumo che vende è un po’ di psicologia spicciola, qualche esperienza di vita a buon mercato, qualche dato tecnico inventato di sana pianta, considerazioni personali basate sul sentimento e… nulla più. Quando questo personaggio entra in contatto con degli sprovveduti (categoria in espansione a causa della specializzazione del lavoro la quale crea individui che non sanno niente al di fuori del loro ristrettissimo ambito in cui sanno tutto) può spacciare per verità delle grossolane assurdità le quali a loro volta verranno tramandate. In questo modo nascono, a mio parere, i luoghi comuni. Per far nascere un luogo comune, può bastare una sparata ad effetto nel posto giusto; per estirpare un luogo comune può volerci, per fortuna solo nella peggiore delle ipotesi, il sangue di alcune generazioni. Lo so che esagero ma io sono serio: ci vorrebbe una patente per fare figli e si dovrebbe dare un esame prima di ogni votazione politica. Non è possibile che certa gente faccia figli (non ve la spiego perché tanto non vi convincerò mai) e non è possibile che certa gente voti (questa provo a spiegarvela). Premesso che votare significa esprimere il proprio pensiero e che quindi l’argomento rientra in pieno nel tema oggetto di discussione, mi sembra che non possa votare un referendum confermativo di una legge costituzionale che modifichi la forma di governo una casalinga che non sa neanche di cosa si stia parlando. Un conto è se io mi intrometto abusivamente in una discussione sul forum di filosofia (al massimo rimedio qualche brutta figura e un po’ di meritati insulti), un altro è consentire a certa gente (in percentuale molto influente) di votare o di fare figli.
Cordialmente,
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