Condivido il fastidio che provoca il vociare, io vado al mare nelle prime ore del mattino e quando la spiaggia si anima di urla me ne torno a casa.
Ma il vociare o anche il semplice parlare al telefonino per strada fa parte di una comunicazione che non c'è tra quelli che non si fanno "sentire".
Quasi un modo per dire: siamo tutti una famiglia non ho bisogno di nascondermi da voi.
Il silenzio assordante che puoi ritrovare tra gente nordica può essere piacevole per l'orecchio ma è di una glacialità insopportabile per chi vive nel calore e nei colori.
Quando vedo delle manifestazioni pubbliche contro o in favore di qualcosa il loro vociare, il loro fischiare mi porta inevitabilmente a pensare che se io volessi indire una manifestazione forte, incisiva, intensa dovrei riuscire a portare in strada migliaia di persone in ...... silenzio. In totale e assoluto silenzio.
Individui che sfilano senza neppure produrre un rumore di tacchi.
In ordine e in silenzio. Per me è quanto di più drammatico e duro possa esserci.
La cattiva educazione è una cosa ma vivere se stessi è altro.
Vivere nella collettività senza rinchiudersi continuamente nel proprio guscio.
E qui poi entra in gioco una serie di variabili infinite dell'individuo, del momento, dello stato emotivo, del luogo, dell'evento, dell'educazione ecc.
Ciao
mary
|