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10-05-2006, 15.01.17 | #14 |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
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beh, io faccio l'addetto di servizio clienti telefonico ed ho più colleghe che colleghi. Chissà, forse è maggiormente richiesta la voce femminile di quella maschile.... il fatto di essere telelavoratore, per forza di cose, mi fa fare anche il casalingo con annessi e connessi... in casa mia, la donna non credo possa definirsi discriminata, ma, effettivamente credo che lo sia, se solo penso ad una mia cugina che una decina d'anni fa dovette firmare una lettera di licenziamento a cui mancava solo la data. Se fosse rimasta incinta... Credo però che le discriminazioni vi siano parimenti nei confronti di chi la pelle di colore diverso, o di chi ha qualche difficoltà motoria o sensoriale. Qualche tempo fa leggevo su altro forum che in un'Asl davano la colpa dei ritardi all'assunzione di lavoratori con disabilità, bellamente apostrofati "handicappati" dagli stessi colleghi!
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10-05-2006, 16.56.34 | #15 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 16-07-2005
Messaggi: 752
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Messaggio originale inviato da Mr. Bean
beh, io faccio l'addetto di servizio clienti telefonico ed ho più colleghe che colleghi. Chissà, forse è maggiormente richiesta la voce femminile di quella maschile.... il fatto di essere telelavoratore, per forza di cose, mi fa fare anche il casalingo con annessi e connessi... in casa mia, la donna non credo possa definirsi discriminata, ma, effettivamente credo che lo sia, se solo penso ad una mia cugina che una decina d'anni fa dovette firmare una lettera di licenziamento a cui mancava solo la data. Se fosse rimasta incinta... Credo però che le discriminazioni vi siano parimenti nei confronti di chi la pelle di colore diverso, o di chi ha qualche difficoltà motoria o sensoriale. Qualche tempo fa leggevo su altro forum che in un'Asl davano la colpa dei ritardi all'assunzione di lavoratori con disabilità, bellamente apostrofati "handicappati" dagli stessi colleghi! I lavoratori con handicap hanno la priorita' sugli altri, per noi e per le societa' simili a quella dove lavoro, abbiamo una percentuale non bassa di "handicappati" come dici tu, termine discriminante, non mi piace usarlo, sia a livello maschile che femminile e gli stessi hanno dei privilegi rispetto agli altri e sinceramente trattati dai colleghi come gli altri, se non con riguardi in piu' Vani Ultima modifica di Vaniglia : 10-05-2006 alle ore 16.58.10. |
10-05-2006, 20.06.59 | #16 |
...cercatore...
Data registrazione: 15-03-2006
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Probabilmente le discriminazioni esistono, ma dipende molto dal tipo di lavoro e se il datore di lavoro è pubblico o privato.
Ho colleghe anestesiste perfettamente integrate nel lavoro, la mia lei lavora nel campo della moda e si dice contenta e per nulla discriminata, anche mia mamma, pianista, non mi ha mai detto di aver patito discriminazioni per il fatto di essere donna, e continua a lavorare anche adesso. Certo forse nella piccola impresa a conduzione familiare le dinamiche sono diverse. Piuttosto vedo delle discriminazioni nei luoghi dove vi sono i grandi consigli di amministrazione di grandi industrie, davvero le donne poco presenti. Per non parlare della politica nazionale, dove, a confronto dei paesi scandinavi o anglosassoni, facciamo ridere. Ecco forse lì, c'è più da lavorare in questo senso per acquistare una effettiva e sacrosanta parità dei sessi. |
10-05-2006, 21.45.04 | #17 | |
Ospite abituale
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Citazione:
-------------- Io ho lavorato in una grande organizzazione ed il mio stesso direttore affermava che il lavoro di una donna doveva sempre essere eccellente per essere riconosciuto, mentre quello dell'uomo poteva essere mediocre. So che il mio lavoro è stato usato per far la carriera di alcuni uomini. D'altra parte le donne che erano diventate direttrici erano diventate uomini ed erano spesso spietate con altre donne. Non avrei mai voluto diventare una di loro. Non credo che una donna debba rinunciare alla propria femminilità per dare un contributo valido alla società al di fuori delle mura domestiche. Credo che i tempi della maternità vadano rispettati. Credo che rinunciamo a molto sacrificando i bisogni della maternità. E' anche vero che gli uomini stanno attraversando una crisi di ruolo profonda e spesso i loro comportamenti diventano ancora più aggressivi e maschilisti quando si sentono attaccati. Io credo che la situazione debba essere risolta insieme e non sul terreno dello scontro (ex-femminista riconosco alcuni errori del femminismo degli anni 70). |
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11-05-2006, 07.41.19 | #18 |
iscrizione annullata
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Messaggio originale inviato da Spaceboy
Probabilmente le discriminazioni esistono, ma dipende molto dal tipo di lavoro e se il datore di lavoro è pubblico o privato. Ho colleghe anestesiste perfettamente integrate nel lavoro, la mia lei lavora nel campo della moda e si dice contenta e per nulla discriminata, anche mia mamma, pianista, non mi ha mai detto di aver patito discriminazioni per il fatto di essere donna, e continua a lavorare anche adesso. Certo forse nella piccola impresa a conduzione familiare le dinamiche sono diverse. Piuttosto vedo delle discriminazioni nei luoghi dove vi sono i grandi consigli di amministrazione di grandi industrie, davvero le donne poco presenti. Per non parlare della politica nazionale, dove, a confronto dei paesi scandinavi o anglosassoni, facciamo ridere. Ecco forse lì, c'è più da lavorare in questo senso per acquistare una effettiva e sacrosanta parità dei sessi. Le discriminazioni esistono ancora e dovunque, sia nel pubblico che nel privato, lavorando in una societa' multinazionale e finanziaria e ritenendomi fortunata per la posizione che occupo, ti assicuro che l'uomo e la donna sono ancora trattati diversamente...il ruolo dirigenziale e' occupato piu' che altro da uomini... Vani |
11-05-2006, 18.25.01 | #19 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Si penso che probabilmente le cose siano così in lcune aziende ... anzi penso che non ce ne sia dubbio che in alcune aziende ci sia del razzismo verso la figura femminile ... però è anche vero che sarebbe bello da capire quante realmente facciano questo atto di esclusione e quanti invece sono i posti che sono ritenuti tali ma non effettuano un esclusione sistematica ma mirata per seguire un vantaggio che può portare all'economia aziendale. Tanto per dire quando ero in età da militare, molte aziende mi tagliavano le gambe solo che nominassi "militare da svolgre" in tal senso mi spiaceva che facevano questa distinzione e mi escludessero a priori ma mai avrei associato tale cosa al fatto di essere uomo ... ma piuttosto ad una politica economica ... |
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11-05-2006, 18.32.05 | #20 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Attenzione che ce anche disrimanzione verso l'uomo ... Un giornalista delle iene poco fa aveva fatto una ricerca ed aveva notato che nella maggior parte degli uffici delle pari opprtunità cera una quasi completa presenza femminile se non in sporadici casi, adirittura qualche commisione aveva bandito da alcuni consigli per le pari opprtunità gli uomini ... non è strano che un consiglio per le pari opprtunità discrimini gli uomini ???? |
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