Nell'era della comunicazione per eccellenza noi comunichiamo sempre di meno.
Prestate attenzione e vi renderete conto che è così.
I sentimenti, le emozioni, i pensieri non ci bagnano più.
La velocità si è trasformata in un ombrello che ci ripara da tutto.
La verità è che viviamo sempre di meno in qualità mentre si allunga la quantità.
Ma a cosa serve mangiarsi una torta di dieci chili se non senti più il sapore che ha, non vedi più la bellezza che l'avvolge?
Nel mio cervello e nel mio cuore vi è ancora il profumo di mandorle amare che aveva il barattolino della colla che mettevo nella grande borsa che portavo a scuola. Il pennino che macchiava le candide pagine, il calamaio che qualche volta sporcava il candido grembiule. Non sono nata nella preistoria, solo poco più di 50 anni fa. Ma appartengo ad un altro mondo alla stregua di un femore fossilizzato.
Ma il mio cuore non è fossilizzato, il mio cuore mi dice che abbiamo perso il gusto della vita. Ho sempre il cellulare in tasca è non vi rinuncerei perchè mi permette di sentirmi vicina a tutti coloro che mi stanno cercando (il numero ce l'hanno solo le persone care). Mi permette di contattare i miei figli e mio marito quando, per un attacco improvviso di paura, ho bisogno di sapere dove sono, e come stanno.
Non credo che occorra rinunciare alla tecnologia ma semplicemente IMPARARE ad usarla.
Per esempio: il telefonino che fuori di casa non abbandono mai lo ricarico di € 5 ogni due o tre mesi.
Qualche volta mi capita di aver voglia di sentire la voce di qualcuno e..... telefonino, numero..... come stai? tutto bene? ci vediamo? ciao.
è bellissimo. Non è quel che mi risponde ma solo udire il suono di quella voce, mi fa stare bene.
Se ho una Ferrari che va a 250 all'ora non è detto che io debba andare per forza a 150?
Ciao
Mary