Ridateci l'uomo.....
Il mondo religioso, non può più riconoscere il “valore”, in quanto ottenebrato da ipotetici “plus valori”, trascendenti.
Il mondo materialista non può riconoscere il “valore” in quanto troppo impegnato a sfruttarlo.
In realtà le due affermazioni sopra sono complementari, perché nel momento che l’uomo lega i valori etici e morali alla divinità, li muove dalla terra al cielo, idealizzandoli e rendendoli quindi inaccessibili.
Inoltre nel contesto religioso il merito di essere etici e morali va alla divinità o ai suoi ministri e non più all’uomo che non si sente più incentivato ad essere giusto.
Quell’ideale irrealizzato, perché irrealizzabile, produce la perdita dei valori e tutto ciò che rimane è il valore materiale, quello delle cose costose, dei vestiti di marca, del benessere fatto di consumo e l’uomo diventa un improbabile caricatura di se stesso, costretto a cercare, “ab eterno”, qualche cosa che comunque che non sazierà la sua umanità.
Rivogliamo il valore dell’uomo di carne, quello che sa piangere per tenerezza o per paura, che sa esitare di fronte ai dilemmi della vita, che sa essere solidale perché vede se stesso riflesso nell’altro, che sa cedere al desiderio perché non ha paura del piacere, che sa sbagliare senza ferire perché nella sua umanità è innocente.
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