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26-04-2006, 09.15.06 | #2 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-01-2003
Messaggi: 758
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l'argomento che proponi è importante: mettiamo da parte Grillo per ora, per avere un'idea delle posizioni ecologiste in Italia sentiamo il parere del presidente di Legambiente:
http://www.lanuovaecologia.it/ecosvi...tiche/5665.php Ultima modifica di ancient : 26-04-2006 alle ore 09.17.37. |
27-04-2006, 00.39.34 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 25-04-2006
Messaggi: 79
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forse non riesco a farmi capire, cerco di esprimere il concetto meglio : in Germania, in Austria, in Svezia il partito dei verdi e degli ambientalisti è molto forte, ma non ha solo in testa il fotovoltaico o l'eolico, ma i termovalorizzatori, i rigassificatori, le centrali a gas, il nucleare o almeno la ricerca di un nucleare più sicuro e con meno scorie. Voglio dire sono realisti, non utopisti, sono persone che sanno che il problema petrolio è serio, non solo perchè è sempre più difficile e costoso estrarlo, ma perchè inquina e un giorno finirà. Sono favorevoli quindi a soluzioni alternative, sapendo che la soluzione è determinata da un mix di energie alternative. Un mix che deve tollerare anche una percentuale ragionevole di emissioni dannose, con controlli e normative pesanti per chi non agisce secondo le regole.
Secondo me invece di fare ostruzionismo dannoso per lo sviluppo del nostro Paese, si dovrebbe essere più costruttivi e concentrare l'attenzione e le richieste appunto sui controlli ( display che evidenziano le emissioni, costituzione di comitati cittadini di sorveglianza ). Non sulle soluzioni energetiche da adottare, visto che sono già da decenni operative negli altri Paesi. Spero di essere stato più chiaro ciao a tutti da metodico http://www.alagoas.it |
27-04-2006, 10.36.14 | #7 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-01-2003
Messaggi: 758
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Citazione:
sei stato chiarissimo. Ma il paragone con gli altri Paesi non regge perché qui in Italia gli ambientalisti non hanno lo stesso peso. Nel governo uscente quel peso era nullo, in quello futuro sarà, temo, molto limitato. In più, qui siamo nella terra dei demagoghi (come dimostra l'episodio, citato altrove, del Consiglio comunale di Reggio Emilia) e può accadere di vedere schierato su certe posizioni un dato partito solo per un ritorno d'immagine e/o per tener perversamente fede al proprio ruolo di opposizione. |
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27-04-2006, 11.28.21 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 25-04-2006
Messaggi: 79
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scusa Ancient, ma su un punto non siamo in sintonia.
io contesto proprio il ruolo degli ambientalisti italiani, non il loro peso in Italia. Sono contrari al petrolio e al carbone, giustamente, ma poi non vogliono le soluzioni alternative che ti ho proposto, perchè anch'esse inquinano o le ritengono pericolose. Di questo passo dove andiamo ? ciao da metodico http://www.alagoas.it |
27-04-2006, 12.48.55 | #9 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-01-2003
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Citazione:
non vedo perché ti preoccupi. Se gli ambientalisti non hanno peso, non saranno loro a decidere dove andremo (ahimè). |
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28-04-2006, 11.17.26 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Come ho già avuto modo di scrivere altre volte in questo forum l’”ecologismo” italiano è, tanto per cambiare, molto differente da quello praticato negli altri paesi europei ove alcuni aspetti legati all’ambiente, vengono valutati in maniera molto più logica e razionale.
I nostri ecologisti stanno abusando addirittura del termine. Ecologia significa studio dell’ambiente e si distingue in tre indirizzi fondamentali. L’autoecologia studia le relazioni tra organismi e fattori abiotici. La sinecologia indaga i rapporti tra le diverse specie che vivono in un ambiente. L’ecologia applicata invece usa i metodi per risoluzioni di problemi pratici (in agricoltura, silvicoltura o inerente l’inquinamento). Queste “ecologie” devono essere supportate da dati scientifici (certi e non di parte) e studi del settore per poter dare risultati. Quella italiana è una ecologia fai da te. Tutti ci sentiamo un po’ ecologisti e siccome le decisioni spettano sempre a livello politico credo abbiate ben compreso in quali mani siamo. Basterebbe forse un minimo di umiltà nel comprendere la propria incompetenza in materia. Chi cura l’ambiente in Italia è come quel falegname che si crede convinto di poter operare una appendicite. |