ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
|
Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
25-04-2006, 20.15.43 | #14 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-01-2003
Messaggi: 758
|
come sempre, Wikipedia ci viene in aiuto:
La Germania è stata uno dei primi paesi al mondo a introdurre gli inceneritori e attualmente sta dismettendo i suoi impianti. In Italia, la produzione di energia elettrica tramite incenerimento dei rifiuti è indirettamente sovvenzionata dallo Stato per sopperire alla sua antieconomicità: infatti questa modalità di produzione è considerata impropriamente, come "da fonte rinnovabile" alla stregua di idroelettrico, solare, eolico e geotermico. Pertanto chi gestisce l'inceneritore può vendere all'Enel la propria produzione elettrica ad un costo circa triplo rispetto a quanto può fare chi produce elettricità (vendendola all'Enel) usando metano, petrolio o carbone. I costi di tali incentivi ricadono naturalmente sulle bollette. L'Unione Europea ha inviato una infrazione all'Italia per gli incentivi dati dal governo italiano per produrre energia bruciando rifiuti inorganici e considerandola come "fonte rinnovabile". I termovalorizzatori/inceneritori sono dotati di sistemi di controllo e riduzione delle emissioni che ne fanno, a detta di alcuni, una realtà compatibile con le esigenze di tutela ambientale, tanto che sono inseriti all'interno di svariati contesti urbani in tutto il mondo (ad esempio a Vienna, Parigi, Londra, Copenhagen e Tokyo). Queste tesi sono contestate da diversi studi come quelli su nanopatologie e nanopolveri presentati nell'estate 2005 anche alla Camera dei Lords di Londra. In Europa sono attivi attualmente 304 impianti di termovalorizzazione/incenerimento, in 18 Nazioni. Paesi quali Svezia, Danimarca e Germania ne fanno ampio uso; in Olanda (ad Avr e Amsterdam) sorgono i piú grandi termovalorizzatori/inceneritori d'Europa, che permettono di smaltire fino ad un milione e mezzo di tonnellate di rifiuti all’anno. Anche in Olanda comunque come in Germania la politica è quella di bruciare sempre meno rifiuti per cercare di dismettere un giorno gli impianti esistenti. E ancora: L'impiego dei termovalorizzatori viene spesso proposto come un'alternativa all'uso delle discariche, ma le proposte di costruzione di termovalorizzatori sono spesso accompagnate da polemiche anche molto aspre e contestazioni territoriali. Si riportano qui le principali critiche: - Il termine termovalorizzatore (presente solo nel vocabolario italiano) viene criticato, perché secondo alcuni servirebbe a nascondere il fatto che l'impianto si basi di fatto sull'utilizzo di un inceneritore. - La costruzione di termovalorizzatori si porrebbe in concorrenza con altre strategie di contenimento del "problema rifuti", quali la riduzione del quantitativo di rifiuti prodotti, la raccolta differenziata finalizzata al riciclaggio o il riuso. - Le emissioni di sostanze tossiche (in particolare la diossina e i furani), seppur ormai minime ed entro i limiti di legge, sono ritenute da alcuni comunque significative, in quanto protratte nel tempo nello stesso luogo. L'obiettivo di minimizzare le emissioni di diossina contrasta in parte con il recupero dell'energia, in quanto una elevata temperatura di combustione ed un veloce raffreddamento dei fumi (condizioni ideali per ridurre la formazione di diossina) sono incompatibili con una massima efficienza nel recupero dell'energia termica. - La materia destinata ai termovalorizzatori (le cosiddette ecoballe, il CDR ma anche il rifiuto tal quale) dovrebbe avere caratteristiche tali da scongiurare quanto piú possibile un eventuale rilascio di sostanze nocive nell'ambiente durante la fase di stoccaggio e di trasporto prima dell'utilizzo, ma questo passaggio purtroppo in alcuni casi non avviene ancora con la necessaria trasparenza e accortezza, e nelle ecoballe finiscono materiali che sarebbe bene non bruciare. - I termovalorizzatori producono ceneri da smaltire comunque in discarica (circa il 30% in peso rispetto ai rifiuti in entrata) e altre sostanze di scarto che costituiscono rifiuti speciali piú difficili e costosi da smaltire. - I termovalorizzatori/inceneritori producono nanoparticelle inorganiche che causano le cosidette nanopatologie (tra queste anche diverse forme di cancro). Nessun filtro al mondo è in grado di fermare particolato di misura inferiore a PM 2,5. Le nanoparticelle girano nell'aria per centinaia di chilometri possono depositarsi sul terreno (e quindi finire nel cibo e nella verdura) o essere direttamente respirate da esseri umani o animali. L'articolo completo: http://it.wikipedia.org/wiki/Termovalorizzatore Ultima modifica di ancient : 25-04-2006 alle ore 20.16.54. |
26-04-2006, 08.35.19 | #16 | |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
|
Citazione:
Come ho già avuto modo di scrivere in altro 3d, credo che vi siano diverse possibilità, oltre al nucleare, in alternativa al petrolio e suoi derivati. Non si tratta di applaudire chi è meno sensibile a certi problemi, chi se ne infischia dei danni che potrebbero deriviare da errori umani (proprio in questi giorni ricorre il XXesimo anniversario della catastrofe di Cernobyl). Si tratta invece di usare la testa e di dire che ogni paese si smaltisca i propri rifiuti, in modo autonomo e chieda alla Regione di appartenenza (o a chi per essa) una sorta di rimborso, visto che ciò significherebbe minor inquinamento (per esempio se si sfruttasse maggiormente il teleriscaldamento, quanti impianti a gasolio potrebbero essere convertiti e quindi pesare di meno sull'inquinamento ambientale?). E' assurdo che nel Paese del sole non si sfruttino determinate energie alternative come è assurdo che il peso dell'immondizia di più paesi gravi solo su uno di essi. Forse, al posto di megainceneritori occorrerebbero tanti piccoli inceneritori. Sarebbe necessario, altresì, che si premiassero quelli che producono meno rifiuti e/o li riutilizzano per produrre energia. Lo so che poi i commercianti di prodotti petroliferi piangerebbero miseria, ma anche qui, dobbiamo decidere le priorità. Cosa è più importante: la ricchezza economica di qualche petroliere senza scrupoli (io ci ho lavorato e so che oggi ti sfruttano e domani ti mettono da parte se solo hai dei problemi che loro stessi ti hanno causato), o il bene comune? Una volta risposto a questo quesito occorre comportarsi di conseguenza. |
|
26-04-2006, 13.54.23 | #17 |
Ospite abituale
Data registrazione: 25-04-2006
Messaggi: 79
|
vedo che hai afferrato il concetto : bisogna agire non solo criticare o abiurare chi agisce !
ciao Fabrizio da metodico. http://www.alagoas.it |