Quando lo stato entra nella sfera personale è sempre un fallimento. Fallimento per i cittadini (trattati come bambini), e un fallimento per lo stato che pensa che una legge possa non solo dare la legalità, ma la sanità o meglio un'indicazione forte per un modo di vivere "giusto".

Personalmente diffido istintivamente dei colpi di teatro, di tutto quanto è portato avanti sotto il vessillo della regolamentazione e con il motto: "lo facciamo per il vostro bene".

Si cavalca la tigre senza volerla in alcun modo domare.

Il problema non è certo la taglia 38, qualunque persona può capire che se si alzano i livelli di biossido di carbonio tollerabili in una grande città l'aria non diventa più pulita, similmente per l'anoressia e le taglie dei pantaloni.
Il politico sa da sempre che i problemi non si risolvono, ma più semplicemente si spostano.
Regolare la vita dei cittadini e affare diverso che costituire un prontuario di norme edilizie.

Mi ricordo che Battista (il dittatore prima di Castro), ormai allo sbando, per cementare un'esercito demotivato promosse tutti i soldati al grado superiore. In tutta Cuba non ci fù più un soldato semplice...erano tutti caporali, ma persero ugualmente.

Se un esercito di caporali non risolse una guerra figuriamoci se due taglie in più possono dare speranza e felicità a chi non né ha.

Non si tratta di Leggi, ne' Divieti, ne' risoluzioni politiche. Se hai letto bene il mio intervento si tratta semplicemente di una iniziativa che è da anni richiesta dai propri cittadini (varie associazioni dei consumatori) per affrontare questa problematica in modo attivo. Non si tratta di nulla di "personale", anzi, è trattare una problematica a livello "collettivo" con gravissime implicazioni sanitarie, tutto qua, nella speranza che tutto non rimanga iniziativa bensì in un'azione comune con dei risultati.

Immagino quando devo essere buffa esprimendomi in italiano...

No,non sei buffa ...ti esprimi bene...ma è possibile che il tuo cervello prima pensa in spagnolo,traduce...e poi tu scrivi in italiano...


Succede a me cosi...con le mie due lingue (tedesco-francese)

Non mi voglio "buttare dei fiori"...quando parlo della mia cultura..

sono una donna umile..e non m'interessa parlare di me.

Ma ieri ho dovuto per spiegare che ognuno di noi...parla,scrive per


ESPERIENZA

Torniamo al tema proposto,
grazie.

...o li rispetti o sei aut-aut nella carriera. Questo é il dictat delle agenzie che collocano le indossatrici . É una veritá che abbiamo sempre piú spesso notato in passerelle piú o meno importanti , bruttissime indossatrici di chiara provenienza slava ( le piú economiche? ) , ossa , pelle e vestito! , sempre mi sono domandato che nota di buon gusta devono avere gli stilisti per poi scegliere delle indossatrici che avviliscono anche il miglior capo di gran moda. É da augurarsi che finalmente finisca questa triste parata di scheletriche ragazze , nutella e panini con salame o mortadella e anche qualche generosa "marachella sotto le lenzuola" sono attivitá che dovrebbero meglio conciliare una taglia 42/44 , anche se una 46 non sarebbe da gettare.

Personalmente non riesco a credere che una legge debba vietare delle taglie piccole, come non sarebbe giusto vietare le taglie grandi.
In merito alle associazioni che caldeggiano simili iniziative resto perplesso...

Con i problemi seri che ci sono in questo mondo mi sembra di vedere quel dottore che al paziente che avevano appena sparato cercava di curargli l'erpes sul labbro...

Comunque penso semplicemente che non funzioni se non per far discutere...

Invece credo sia un chiaro invito ai colpevoli di diffondere "anoressia" , "bulimia" che ormai sono quasi malattie sociali , influiscono nella pisiche come nel comportamento , rovinano giovani vite . Incoscenti creatori di moda hanno sconfinato nell'immorale proponendo assurdi tipi di donna , ben venga questa presa di coscienza , ma mi domando , ci voleva Zapatero?......

«Un tempo esistevano domande
per le quali non c'erano risposte.
Oggi, all'epoca dei computer,
ci sono molte risposte per le quali non abbiamo ancora pensato alle domande.»


Peter Ustinov

Personalmente non credo che vietare la taglia 38 nei negozi serva a limitare disturbi dell'alimentazione quali anoressia o bulimia, le cui origini sono da rintracciare soprattutto negli ambienti familiari e in particolari tratti di personalità. Sicuramente l'ambiente può aiutare ma non lo considero la causa scatenante di queste patologie.
Concordo con chi ritiene che bellezza non coincida sempre con magrezza, tuttavia ghettizzare chi è magro non ha senso: io porto la 38 e sinceramente sono spaventata dall'idea di non poter trovare abiti della mia misura, qualora per un qualche motivo la legge dovesse essere approvata anche in Italia. Ma che problema mi faccio? Nell'eventualità tornerò a comprare i vestiti alla 0 - 12, come ho fatto per anni... e come potrebbere a breve fare molte donne in Spagna.
Besos....