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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
15-04-2006, 10.49.52 | #13 |
Utente bannato
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
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i giovani dovrebbero essere anzitutto educati a esercitare la ragione e a vivere civilmente. dagli 11 ai 19 anni dovrebbero essere preparati nella matematica, nell'uso della propria lingua, nel latino, specializzarsi in almeno una lingua straniera, seguire corsi di educazione civica, conoscere l'arte seriamente e le basi della tecnica, dell'analisi dei problemi etc. con la possibilità di seguire determinati corsi di diploma non strutturati rigidamente (istituto per i servizi socio sanitari, liceo classico ecc. con programmi uguali per tutti) ma flessibilmente, in modo che ciascuno possa specializzarsi come e dove vuole. insegnanti e studenti che si fermano il pomeriggio a scuola per i compiti, docenti più giovani con obbligo di frequentazione corsi di aggiornamento con esami ecc. dopo i 19, triennio universitario con possibilità di ammissione a un lavoro retribuito, dopo i 21 biennio di specializzazione, biennio ulteriore di ricercatore o biennio per la preparazione all'istruzione.. eccettera eccetera eccetera.
l'impegno politico? è il minimo! siamo cittadini e come cittadini siamo sovrani nelle repubbliche. chi contraddice il sovrano è reo di alto tradimento e degno di esclusione a vita dalle cariche pubbliche se non all'esilio e la perdita della cittadinanza o del diritto di voto ecc. i giovani debbono partecipare alla vita politica dai 16 anni come elettori per comune e provincia, dai 18 a livello nazionale. dai 25 anni dovrebbero poter essere eletti, indipendentemente da camera o senato (ho 23 anni, tra 2 anni sarò considerato abbastanza a posto con la testa per votare il senato? ipocriti). età massima? certo, sono stanco di bavosi 70n attaccati alle poltrone del potere come chewin-gum sozze alle poltroncine di un cinema porno. così i giovani potrebbero essere veramente considerati e preparati ad affrontare la vita. sotto i 16 anni mi pare ridicolo considerare però cittadino un individuo. al di sotto di quella soglia è ancora nell'adolescenza e appartiene a una fascia d'età che dovrebbe essere tutelata in uno stato democratico a prescindere dall'origine. con tanto di educazione come descritto sopra. |
15-04-2006, 11.03.15 | #14 | |
Frequentatrice abituale
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 822
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Citazione:
Infatti, sono d'accordo: è l'esperienza personale, la sensibilità, e almeno un po' di cultura che ti aprono gli occhi. Passo anch'io al mio vissuto: la mia è stata una infanzia molto solitaria, i miei genitori lavoravano entrambi ed io trascorrevo le giornate con una mia nonna invalida, che mi raccontava storie della sua vita, allegre o amare che fossero, mi insegnava a pregare (a quei tempi - in latino ) e a sua volta si faceva aiutare da me per farsi portare oggetti che le servivano ..... Appena seppi leggere, non fui più sola: ma quale contrasto tra i personaggi delle fiabe e la mia vita! Quale contrasto tra le atmosfere, le ambientazioni nei libri e quelle di casa mia! Per tornare OT debbo aggiungere che da preadolescente sentivo mio padre parlare della sinistra come dell' unica possibilità di aiutare gli emarginati, i poveri, contradetto da mia madre che, conoscendo ben poco il mondo della politica, rimpiangeva Mussolini ed aveva paura dei comunisti (magari le rubavano la casa!) e poi, aggiungeva immancabilmente " .. i comunisti sono ignoranti, operai che non sanno neppure parlare ..". In questa situazione, la mia simpatia andava alla sinistra: cosa potevano contare i treni in orario, quando si poteva aiutare il povero, il diverso, l'emarginato. Questa dunque, la mia idea della Sinistra. Condannavo invece la Russia anche se per me niente aveva a che fare con il nostro comunismo italiano. Quando poi venne invasa Praga, io ero ragazzina, e piansi Ancora oggi il pensiero mi sconvolge. Di tanto in tanto rileggo "La insostenibile leggerezza dell'essere" e continuo a provare dolore. Ora, con molti anni in più sulle spalle, cosa è cambiato in me, rispetto a quanto ero GIOVANE?. Molto poco, forse la speranza; di sicuro provo rabbia per come vanno le cose ma la forza per combatterle è in ribasso Con mia figlia (diciannovenne) ho potuto dialogare molto, anche lei legge parecchio ed ha una vita sociale più intensa della mia alla sua età. Non tiro le somme dunque, ma come Mr. Bean non credo che sia una questione di età. Mi sono dilungata estremamente e chiedo scusa a tutti. Ciao!!! |
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15-04-2006, 11.26.26 | #15 |
Ospite
Data registrazione: 13-04-2006
Messaggi: 5
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Se ti dicono che i comunisti mangiano i bambini e tu ci credi come potrai votare comunista? Questo, sia che tu abbia 3 anni sia che ne abbia 100! [/b][/quote]
Proprio per questo l' atteggiamento di un genitore che la pensa come Svirgola e Olypaul allora non dovrebbe essere quello che meno inculca concetti? (aggiungo...i concetti, quelli che piu' sono difficili da debbellare e che inibiscono la capacita' di ragionare da Adulti si fissano fino all' età adolescenziale piu' o meno..non dai 3 ai 100.. |