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Vecchio 11-04-2006, 18.09.00   #1
bluemax
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Guelfi E Ghibellini

Qualcuno potrebbe pensare che debba essere contento, che per un soffio ce l'abbiamo fatta eccetera eccetera.
Invece no; ieri è stata una giornata tragicomica.
E non per l'incessante susseguirsi delle notizie ma perchè ho capito alcune cose. Pensavo che la vittoria di una politica che basava la sua forza su cose concrete, serie e meno gogliardiche avesse sicuramente un vantaggio notevole. Ma ho dovuto capire...

Ripensando alla storia dell'Italia a partire dalla guerra tra papato ed impero, guelfi e ghibellini, al dopoguerra, a tutte le sue vicende ed a queste elezioni ho capito che l'ItaGlia non si governa con la ragione, non si governa con la cosa pubblica, nemmeno con la politica, e nemmeno con il portafoglio.

Molti, troppi italiani non votano per ragione nè per passione, nè persino per portafoglio. Gli italiani votano per paura e ammirazione dell'arroganza.

Ed è questo il segreto di Silvio Berlusconi, figlio come ogni uomo politico della nostra indole. Silvio non è altro che evocare le paure, e non importa che siano dei bambini bolliti, dei comunisti, delle tasse o quant'altro. Basta evocarle.
Non serve un politico, serve un affabulatore spesso pagliaccio. Che non ha nulla da dire, che non ha nulla da proporre, un pifferaio magico che racconti e minacci, che importanza ha se è vero o no. No non ha importanza, gli italiani, come bambini non sono forse mai diventati un popolo europeo, una democrazia compiuta.

Il resto d'Europa aveva già dato per spacciato Silvio anni fa e non si spiega come un popolo quale quello italico potesse rispecchiarsi in tal maldestra figura.
Dico tutto questo senza nessuna avversione politica ma solo con una immensa amarezza.

All'epoca della DC bastava la paura dei comunisti, la democrazia bloccata, la "conventio ad excludendum" a farli governare, e non era importante quanto rubassero o quanto facessero bene o male. Ma almeno c'era una qualche guida morale, la chiesa che almeno permetteva una qualche visione morale della politica, con tutti i suoi limiti.

Ora si è persa anche quella. E' rimasta solo la paura. Irrazionale, irragionevole, ridicola, ma è quella che domina gli italiani.
Ha ragione la destra radicale. E lo dico con la morte nel cuore.

Gli italiani per avere un qualsivoglia governo serio hanno bisogno del manganello, della forza, del bastone e delle pagliacciate. Tutti gli altri possono fare benissimo, malissimo, non ha alcuna importanza. Non incide, non importa. L'Italia profonda non ha orecchie, non ha occhi, è come un asino che qualcuno vorrebbe far diventar cavallo.

Forse siamo riusciti ad evitare per un soffio che l'Italia precipiti, e chi ci ha salvato sono gli italiani all'estero... si proprio coloro che forse, a vivere all'estero, si rendono conto in che teatrino viviamo e come siamo lontani anni luce da quel mondo NORMALE che è poco oltre il confine; che per una beffa del destino sono gli unici che vedono noi, realmente, senza specchi deformanti o finzioni con le orecchie.
Non sono piu' ottimista. Non so quanto resistera' ancora questo paese disgraziato.
Bossi aveva ragione.
Perche' l'unico che puo' distruggere l'Italia, questo strano paese non sono le 200000 baionette padane, non sono i terroristi delle BR o le bombe di destra, non sono gli islamici, e nemmeno le guerre. L'unico che puo' distruggere l'Italia, è un arrogante pagliaccio venerato dagli italiani.

Quel 50% fa veramente riflettere..
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Vecchio 11-04-2006, 19.22.17   #2
svirgola
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Re: Guelfi E Ghibellini

Citazione:
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Qualcuno potrebbe pensare che debba essere contento, che per un soffio ce l'abbiamo fatta eccetera eccetera.
Invece no; ieri è stata una giornata tragicomica.
E non per l'incessante susseguirsi delle notizie ma perchè ho capito alcune cose. Pensavo che la vittoria di una politica che basava la sua forza su cose concrete, serie e meno gogliardiche avesse sicuramente un vantaggio notevole. Ma ho dovuto capire...

Ripensando alla storia dell'Italia a partire dalla guerra tra papato ed impero, guelfi e ghibellini, al dopoguerra, a tutte le sue vicende ed a queste elezioni ho capito che l'ItaGlia non si governa con la ragione, non si governa con la cosa pubblica, nemmeno con la politica, e nemmeno con il portafoglio.

Molti, troppi italiani non votano per ragione nè per passione, nè persino per portafoglio. Gli italiani votano per paura e ammirazione dell'arroganza.

Ed è questo il segreto di Silvio Berlusconi, figlio come ogni uomo politico della nostra indole. Silvio non è altro che evocare le paure, e non importa che siano dei bambini bolliti, dei comunisti, delle tasse o quant'altro. Basta evocarle.
Non serve un politico, serve un affabulatore spesso pagliaccio. Che non ha nulla da dire, che non ha nulla da proporre, un pifferaio magico che racconti e minacci, che importanza ha se è vero o no. No non ha importanza, gli italiani, come bambini non sono forse mai diventati un popolo europeo, una democrazia compiuta.

Il resto d'Europa aveva già dato per spacciato Silvio anni fa e non si spiega come un popolo quale quello italico potesse rispecchiarsi in tal maldestra figura.
Dico tutto questo senza nessuna avversione politica ma solo con una immensa amarezza.

All'epoca della DC bastava la paura dei comunisti, la democrazia bloccata, la "conventio ad excludendum" a farli governare, e non era importante quanto rubassero o quanto facessero bene o male. Ma almeno c'era una qualche guida morale, la chiesa che almeno permetteva una qualche visione morale della politica, con tutti i suoi limiti.

Ora si è persa anche quella. E' rimasta solo la paura. Irrazionale, irragionevole, ridicola, ma è quella che domina gli italiani.
Ha ragione la destra radicale. E lo dico con la morte nel cuore.

Gli italiani per avere un qualsivoglia governo serio hanno bisogno del manganello, della forza, del bastone e delle pagliacciate. Tutti gli altri possono fare benissimo, malissimo, non ha alcuna importanza. Non incide, non importa. L'Italia profonda non ha orecchie, non ha occhi, è come un asino che qualcuno vorrebbe far diventar cavallo.

Forse siamo riusciti ad evitare per un soffio che l'Italia precipiti, e chi ci ha salvato sono gli italiani all'estero... si proprio coloro che forse, a vivere all'estero, si rendono conto in che teatrino viviamo e come siamo lontani anni luce da quel mondo NORMALE che è poco oltre il confine; che per una beffa del destino sono gli unici che vedono noi, realmente, senza specchi deformanti o finzioni con le orecchie.
Non sono piu' ottimista. Non so quanto resistera' ancora questo paese disgraziato.
Bossi aveva ragione.
Perche' l'unico che puo' distruggere l'Italia, questo strano paese non sono le 200000 baionette padane, non sono i terroristi delle BR o le bombe di destra, non sono gli islamici, e nemmeno le guerre. L'unico che puo' distruggere l'Italia, è un arrogante pagliaccio venerato dagli italiani.

Quel 50% fa veramente riflettere..
Io invece penso e credo che a battere Berlusconi siano stati innanzi tutto il comunismo viscerale , che nelle sue frammentazioni ha tuttavia una importanza tradizionale nel nostro paese , poi l'antagonismo di Fini e Casini , e la defezioni del Follini che invece era e é un nemico che ha lasciato tracce che hanno pure debilitato la figura di Casini stesso oltre che il partito. In fondo l'italiano non é cambiato molto , tradisce , e in primis tradisce se stesso , senza disciplina , pretende quella degli altri , subisce ed é nell'unione che trova la forza di esprimersi al contrario dei propri interessi , pur di perseguire il perenne nemico , il padrone! . Il comunista é la forza lavoro che subisce il malvagio padrone , si sente sfruttato , ed invece di collaborare col padrone , lo combatte . Quando il commercio tirava il padrone guadagnava molto ed era ricattabile , i margini concedevano sopportazioni , poi le cose cambiarono con gli anni 90 , iniziarono a fare capolino nuove realtá con costi vantaggiosi , il padrone non ci pensó due volte , perché tribolare col nemico? , quale nemico? , ma il dipendente dallo sguardo torvo e dallo sciopero facile , i mercati erano conquistati e produrre in Italia o in Romania o in Cina era la stessa cosa , ma con costi ben diversi. Erano i periodi delle vacche grasse , ma altrove si cominció a produrre il doppio pro capite ad un costo molto inferiore , nel mentre , l'operaio ricco disdegnava lavori complicati e allora si cominció a favorire l'immigrazione , ora ci troviamo , con la Cina & Co. , che da alcuni anni con la sua concorrenza sta mettendo in ginocchio gli ultimi eroi dell'imprendariato nazionale , gli immigrati continuano ad arrivare a decine di migliaia ogni anno , si insediano con mogli , figli , fratelli e sorelle , e cugini e nipoti , insomma dalla fine degli anni 900 a tutt'ora siamo dentro fino al collo nel periodo delle vacche magre , pare vi sia finalmente una ripresa nella Germania con la nuova gestione mista , improponibile da noi , l'odio politico lo impedisce é al di sopra degli interessi della nazione , cioé di noi!. Le vecchie pellaccie ritornano e sperano di spremere come sempre hanno fatto quando andava bene , ma ora le cose sono cambiate , non voglio farla lunga , giá e lunghissima , ma il vento dall'est non ci ha mai portato , che bora......ora et labora....vedremo.
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Vecchio 12-04-2006, 00.03.01   #3
Weyl
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Qualcuno potrebbe pensare che debba essere contento, che per un soffio ce l'abbiamo fatta eccetera eccetera.
Invece no; ieri è stata una giornata tragicomica.
E non per l'incessante susseguirsi delle notizie ma perchè ho capito alcune cose. Pensavo che la vittoria di una politica che basava la sua forza su cose concrete, serie e meno gogliardiche avesse sicuramente un vantaggio notevole. Ma ho dovuto capire...

Ripensando alla storia dell'Italia a partire dalla guerra tra papato ed impero, guelfi e ghibellini, al dopoguerra, a tutte le sue vicende ed a queste elezioni ho capito che l'ItaGlia non si governa con la ragione, non si governa con la cosa pubblica, nemmeno con la politica, e nemmeno con il portafoglio.

Molti, troppi italiani non votano per ragione nè per passione, nè persino per portafoglio. Gli italiani votano per paura e ammirazione dell'arroganza.

Ed è questo il segreto di Silvio Berlusconi, figlio come ogni uomo politico della nostra indole. Silvio non è altro che evocare le paure, e non importa che siano dei bambini bolliti, dei comunisti, delle tasse o quant'altro. Basta evocarle.
Non serve un politico, serve un affabulatore spesso pagliaccio. Che non ha nulla da dire, che non ha nulla da proporre, un pifferaio magico che racconti e minacci, che importanza ha se è vero o no. No non ha importanza, gli italiani, come bambini non sono forse mai diventati un popolo europeo, una democrazia compiuta.

Il resto d'Europa aveva già dato per spacciato Silvio anni fa e non si spiega come un popolo quale quello italico potesse rispecchiarsi in tal maldestra figura.
Dico tutto questo senza nessuna avversione politica ma solo con una immensa amarezza.

All'epoca della DC bastava la paura dei comunisti, la democrazia bloccata, la "conventio ad excludendum" a farli governare, e non era importante quanto rubassero o quanto facessero bene o male. Ma almeno c'era una qualche guida morale, la chiesa che almeno permetteva una qualche visione morale della politica, con tutti i suoi limiti.

Ora si è persa anche quella. E' rimasta solo la paura. Irrazionale, irragionevole, ridicola, ma è quella che domina gli italiani.
Ha ragione la destra radicale. E lo dico con la morte nel cuore.

Gli italiani per avere un qualsivoglia governo serio hanno bisogno del manganello, della forza, del bastone e delle pagliacciate. Tutti gli altri possono fare benissimo, malissimo, non ha alcuna importanza. Non incide, non importa. L'Italia profonda non ha orecchie, non ha occhi, è come un asino che qualcuno vorrebbe far diventar cavallo.

Forse siamo riusciti ad evitare per un soffio che l'Italia precipiti, e chi ci ha salvato sono gli italiani all'estero... si proprio coloro che forse, a vivere all'estero, si rendono conto in che teatrino viviamo e come siamo lontani anni luce da quel mondo NORMALE che è poco oltre il confine; che per una beffa del destino sono gli unici che vedono noi, realmente, senza specchi deformanti o finzioni con le orecchie.
Non sono piu' ottimista. Non so quanto resistera' ancora questo paese disgraziato.
Bossi aveva ragione.
Perche' l'unico che puo' distruggere l'Italia, questo strano paese non sono le 200000 baionette padane, non sono i terroristi delle BR o le bombe di destra, non sono gli islamici, e nemmeno le guerre. L'unico che puo' distruggere l'Italia, è un arrogante pagliaccio venerato dagli italiani.

Quel 50% fa veramente riflettere..


E' tutto molto più semplice.
Quanto è accaduto in questa tornata elettorale mi ricorda le elezioni del 1976: anche allora vi fu un improvviso ritorno al voto, da parte di una frangia dell'elettorato normalmente "distratta" e poco interessata alle "cose" politiche.
Accadde in conseguenza del timore di un "sorpasso" da parte del PCI, che l'anno prima, alle amministrative, lo aveva effettivamente compiuto.
Naturalmente, all'epoca il risalto fu minore: intanto perchè la DC vinse, seppure di misura, ma non così tanto di misura.
Inoltre, a quei tempi, la semplicità mediatica impedì che si restasse effettivamente tanto "in bilico" e in tanta incertezza.
Ma i due fenomeni, a distanza di una generazione, e nonostante i risultati in concreto siano opposti ad allora, si assomigliano parecchio.
Detto terra terra, a parer mio, è "corsa" al voto quella parte di italiani di poche parole, che lavora più dei giapponesi, che non ha alcuna simpatia per Berlusconi, ma ne ha ancor meno per quella classe di politici chiacchieroni e incompetenti, forti soltanto di cordate amicali e parentele vere o acquisite con l'establishment intellettual-mediatico del paese.
Accolite petulanti e lamentose, rivendicative e incapaci, per le quali, questa parte di Italia silenziosa, parte vigorosa e vertebrata, nutre un'avversione pari soltanto all'indifferenza che prova per le loro tante carriere militanti.
Tutto qui: nel 1976 bastarono, oggi non più.
Del resto, sono passati trent'anni ed il Paese è un po' più malato di allora.

Ultima modifica di Weyl : 12-04-2006 alle ore 00.05.03.
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Vecchio 12-04-2006, 01.21.22   #4
oizirbaf
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L'unico che puo' distruggere l'Italia, è un arrogante pagliaccio venerato dagli italiani.

Quel 50% fa veramente riflettere..
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Accolite petulanti e lamentose, rivendicative e incapaci, per le quali, questa parte di Italia silenziosa, parte vigorosa e vertebrata, nutre un'avversione pari soltanto all'indifferenza che prova per le loro tante carriere militanti...
Del resto, sono passati trent'anni ed il Paese è un po' più malato di allora.

Animo Deep Blue! L'Italia ce la farà come ce l'ha fatta in condizioni ben peggiori.
Quella parte che governerà ha già dimostrato le sue capacità portandoci in Europa e riuscendo a far scendere il Debito Pubblico, con gente come Ciampi.

Rifletteremo anche sull'altro 50% di cui comprendiamo l'avversione indotta dal populismo mediatico e che non disprezziamo perchè parte anch'essa di un'unico popolo.
Nessuna collaborazione nè comprensione invece per i vertici che hanno spaccato le coscienze, spargendo livore ed insulti per coprire la propria incapacità a governare nell'interesse di TUTTI.

Le sirene di Berlusconi che solo ora chiede "collaborazione" nel difficile momento che lui ha contribuito, col suo populismo imbonitore a creare, non incanterà nessuno. La poltrona che gli garantiva l'immunità come ad un dittatorello sudamericano siamo riusciti a scollargliela. E' acqua passata, ora. I processi da cui si è difeso con leggi ad uso e consumo suo e dei suoi sodali (Previti, Dell'Utri etc.) avranno il loro corso e di questi ci disinteressiamo: sarà solo normale cronaca giudiziaria, come è capitato a tanti falsi "imprenditori" cresciuti all'ombra del craxismo e della peggiore DC, che hanno fatto pagare al popolo italiano le loro improvvise fortune.

Uscire dal pantano irakeno, ristabilire un vero principio di legalità democratica e far ripartire l'economia sana a vantaggio di tutti è il programma minimo che l'Unione si è data per far tornare l'Italia ad essere un Paese normale, più unito e più vicino all'Europa.

Vigiliamo affinchè questo programma venga rispettato! Niente di più ci aspettiamo ma niente di meno tolleriamo.

Ultima modifica di oizirbaf : 12-04-2006 alle ore 01.24.53.
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Vecchio 12-04-2006, 07.52.00   #5
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dopo queste riflessioni, cosa possiamo fare noi? Cosa può fare ognuno di noi? Il "muro contro muro" non paga più o forse non ha mai pagato e noi non ce ne rendevamo conto. Oggi l'Italia è spaccata in due, ma non è solo oggi. Pensiamo, per esempio all'8 settembre 1943. Una parte dell'Italia si alleò con gli angloamericani e un'altra rimase con fascisti e tedeschi. Guelfi e Ghibellini ci sono da secoli, e ci sono, ahimè, anche in realtà meno complesse dell'Italia. E' lo stesso identico abisso che intercorre tra tifosi e sportivi. Anche in politica abbiamo chi riesce ad analizzare le situazioni e tenta di capirle e chi si crede invincibile e perfettamente positivo...come nella canzone di Bob Dylan "Con Dio dalla nostra parte"...
Io, come persona con disabilità, so a cosa porta la mancata collaborazione. Se la sostituissimo al muro contro muro che non porta nulla di positivo? Ciò significa capire che ciò che è positivo per tutti, lo è per ognuno. Poi stabiliremo cosa sia realmente positivo per tutti, però non possiamo e non dobbiamo più vedere la dualità delle cose, l'una in contrapposizione all'altra. Tra il bianco e il nero esistono miriadi di grigi... cerchiamo il grigio che porti la pace, la concordia tra tutti. Io sono sicuro che c'è. E voi?
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Vecchio 12-04-2006, 07.54.39   #6
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Pro e contro......

Tra i due litiganti il terzo....non gode , questa é l'impressione che abbiamo da queste prime schermaglie , la sinistra come sempre é la spina nel fianco della societá italiana , ostruzionisme quando era al governo , governare con mille difficoltá ora che le si presenta l'occasione di essere la maggioranza!. La vittima di tutto questo siamo noi , calpestati e ignorati per soddisfare orgolgi che dimostrano la pochezza in lungimiranza agli interessi del popolo italiano. Nulla serve avere l'esempio della Germania , una prima riflessione sull'offerta di Berlusconi sarebbe giunta gradita e disintossicante , invece si ha voluto rimarcare il rancore con l'odio per voler umiliare chi? , tutti gli italiani compresi quei c...ari compagni che hanno affidato il loro futuro a Prodi & Co. Balle quello che dice il buon Prodi , non creda di condurre un gregge , si sbaglia di grosso , arroganza , imposizioni con energiche sfregate di mano saranno con le sue decisioni di "chiudere i conti" , patrimonio di questa sinistra! , e poi incitano alla concordia? , gli si offre una mano e si riceve una sberla! , siatene orgogliosi voi che li sostenete , non ve lo dimenticheró!. Buona giornata.
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Vecchio 12-04-2006, 09.36.00   #7
Ish459
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dopo queste riflessioni, cosa possiamo fare noi? Cosa può fare ognuno di noi? Il "muro contro muro" non paga più o forse non ha mai pagato e noi non ce ne rendevamo conto. Oggi l'Italia è spaccata in due, ma non è solo oggi. Pensiamo, per esempio all'8 settembre 1943. Una parte dell'Italia si alleò con gli angloamericani e un'altra rimase con fascisti e tedeschi. Guelfi e Ghibellini ci sono da secoli, e ci sono, ahimè, anche in realtà meno complesse dell'Italia. E' lo stesso identico abisso che intercorre tra tifosi e sportivi. Anche in politica abbiamo chi riesce ad analizzare le situazioni e tenta di capirle e chi si crede invincibile e perfettamente positivo...come nella canzone di Bob Dylan "Con Dio dalla nostra parte"...
Io, come persona con disabilità, so a cosa porta la mancata collaborazione. Se la sostituissimo al muro contro muro che non porta nulla di positivo? Ciò significa capire che ciò che è positivo per tutti, lo è per ognuno. Poi stabiliremo cosa sia realmente positivo per tutti, però non possiamo e non dobbiamo più vedere la dualità delle cose, l'una in contrapposizione all'altra. Tra il bianco e il nero esistono miriadi di grigi... cerchiamo il grigio che porti la pace, la concordia tra tutti. Io sono sicuro che c'è. E voi?

Nutro poche speranze per tutti questi "sogni" che tra l'altro sono leciti.
In qualsiasi ambito della vita, dove la "lotta" comune, l'intervento in squadra è fondamentale, l'individualismo e le priorità personali hanno la vinta... Lo vivo ogni giorno e ogni giorno rimango delusa.
Così non arriveremo a nessun punto concreto.
e tutto rimarrà un semplice sogno...
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Vecchio 12-04-2006, 09.43.13   #8
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Nutro poche speranze per tutti questi "sogni" che tra l'altro sono leciti.
In qualsiasi ambito della vita, dove la "lotta" comune, l'intervento in squadra è fondamentale, l'individualismo e le priorità personali hanno la vinta... Lo vivo ogni giorno e ogni giorno rimango delusa.
Così non arriveremo a nessun punto concreto.
e tutto rimarrà un semplice sogno...

dipende dal numero dei sognatori. Se è una persona solamente, il sogno rimarrà tale e quale. Se sono 10, 100, 1000 o più persone a sognare lo stesso soggetto, il sogno ha una certa possibilità di avverarsi. Io non rimango deluso, perché sono certo di aver fatto la mia parte. Non mi faccio illusioni, ma cerco di vedere le cose da più angolature possibili, trasmettendo un messaggio positivo agli altri... non so se ci riesco, ma ci provo. Chi non risica non rosica... lo dice anche il proverbio!
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Vecchio 12-04-2006, 09.50.31   #9
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dipende dal numero dei sognatori. Se è una persona solamente, il sogno rimarrà tale e quale. Se sono 10, 100, 1000 o più persone a sognare lo stesso soggetto, il sogno ha una certa possibilità di avverarsi. Io non rimango deluso, perché sono certo di aver fatto la mia parte. Non mi faccio illusioni, ma cerco di vedere le cose da più angolature possibili, trasmettendo un messaggio positivo agli altri... non so se ci riesco, ma ci provo. Chi non risica non rosica... lo dice anche il proverbio!

Assolutamente d'accordo, ma è troppo semplicistico. Se tu sapessi quanto "risico" io ... Ma c'è troppo menefreghismo e arrendevolezza in giro.
I proverbi stanno bene per fare una bella figura, ma poi uno ci si limita lì e basta e a me non basta.
Si agisce poco, o meglio, si agisce per paura e per mancanza di valori e di stimoli... poi i risultati si vedono (in qualunque dimensione del "ognigiorno" caro Fabrizio), e poi ci stupiamo che il partito di Berlusca sia il più votato... non c'è da stupirsi, è soltanto un sintomo..
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Vecchio 12-04-2006, 12.23.19   #10
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Animo Deep Blue! L'Italia ce la farà come ce l'ha fatta in condizioni ben peggiori.
Quella parte che governerà ha già dimostrato le sue capacità portandoci in Europa e riuscendo a far scendere il Debito Pubblico, con gente come Ciampi.


Le sirene di Berlusconi che solo ora chiede "collaborazione" nel difficile momento che lui ha contribuito, col suo populismo imbonitore a creare, non incanterà nessuno. La poltrona che gli garantiva l'immunità come ad un dittatorello sudamericano siamo riusciti a scollargliela. E' acqua passata, ora. I processi da cui si è difeso con leggi ad uso e consumo suo e dei suoi sodali (Previti, Dell'Utri etc.) avranno il loro corso e di questi ci disinteressiamo: sarà solo normale cronaca giudiziaria, come è capitato a tanti falsi "imprenditori" cresciuti all'ombra del craxismo e della peggiore DC, che hanno fatto pagare al popolo italiano le loro improvvise fortune.

Uscire dal pantano irakeno, ristabilire un vero principio di legalità democratica e far ripartire l'economia sana a vantaggio di tutti è il programma minimo che l'Unione si è data per far tornare l'Italia ad essere un Paese normale, più unito e più vicino all'Europa.

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Sarebbe un discorso lungo..., tanto lungo quanto inutile.
Ripeto qui la mia analisi e le mie previsioni.
1) Berlusconi è più forte oggi che non cinque anni fa: il consenso ricevuto (di fatto è la maggioranza, se pur striminzita, del Paese) è assai più rilevante di quello ricevuto nel 2001: allora, infatti, si annoverarono tra le sue schiere i molti delusi dal precedente centro-sinistra.
2) Delegittimarlo a colpi di magistratura risulterà oggi più complicato: anche molta stampa internazionale si sta interrogando, spiazzata, sul senso di questa sollevazione di consensi, a fronte di una condizione socioeconomica difficilissima, la quale aveva fatto scommettere tutti sull'opposto.
3) Il fronte, a questo punto totalitario, magistratura-esecutivo-intellighentzia, in realtà rischia lo "scollamento" critico degli osservatori internazionali: i messaggi di Berlusconi, lanciati in tutto l'occidente, hanno oggi il credito di una maggioranza silenziosa, imprevista e, oggi, priva di rappresentanza istituzionale in Italia.
4) Mai come oggi il nord produttivo ed europeo è spaccato e scisso dal resto del Paese, ed è privo di riferimenti istituzionali.
5) La maggioranza parlamentare ha una debolezza preoccupante: probabilmente occorreranno defezioni e sciacallaggi politici per consolidarla al Senato. Tutto ciò renderà ancora più goffa ed impacciata l'azione di governo, già resa problematica dalla sua composita e confusa eterogeneità.
6) Il collasso economico del sistema-Italia ha ben altre cause che non il berlusconismo. Siamo in prossimità del primo downgrade delle agenzie finanziarie sul debito pubblico italiano: occorrerà aumentare il rendimento dei titoli di stato, altro che aumentarvi il prelievo fiscale.
7) Ciò che sta accadendo in Iran evoca oscuri ed inquietanti presagi sulla durata della crisi economica internazionale: in queste condizioni noi siamo il vaso di "coccio" in mezzo ai manzoniani vasi di "ferro".
8) Il disimpegno militare italiano da questa crisi comporterà il venir meno dell'unico punto di appoggio serio su cui possa far leva la sopravvivenza del sistema Italia: ossia l'appoggio, politico e finanziario, degli Stati Uniti.

In queste condizioni, il tuo ottimismo mi lascia di stucco.
La speranza è lecita, ma, come ho già scritto altrove, non dimentichiamo che l'ingresso in Europa operato da Prodi (e di meglio non poteva fare!) è stato ed è tuttora sanguinoso e massacrante per il Paese.
Detto ciò, in opposizione alle vere "Sirene", che non sono affatto Berlusconi e co., non mi legherò certo all'albero della nave, turandomi le orecchie per non udirle.
Cassandra possiede gli anticorpi.
Ma non sarò tra quelli che, come in Dante, se ne andranno e "cantando, e cantando vanio, come per l'acqua cupa cosa greve".
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