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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
13-04-2006, 10.10.12 | #12 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Citazione:
Ciao oizirbaf…mi fa piacere parlare con un vero appassionato di natura. A parte qualche piccola imprecisione hai scritto tutto bene. Allora… - Il merlo che rallegra i parchi cittadini e nidifica in pianura è una piccolissima parte della quantità di merli che popolano le campagne in autunno…e questi non hanno il becco giallo!. - Le volpi, pur essendo presenti in gran quantità (almeno dalle mie parti), difficilmente riesci a vederle anche se è l’alba in quanto rientrano nella tana circa un paio d’ore prima. Fino a 15 anni fa dalle mie parti non c’erano. Ora sono un gravissimo e serio pericolo per tutta la fauna…nonché per i pollai dei contadini (a me personalmente hanno sottratto un centinaio di animali da cortile in 3-4 anni). La psicosi aviaria contribuisce alla distruzione della fauna selvatica da parte delle volpi in quanto il numero ridotto dei pollai costringe queste alle battute in campagna. -I cinghiali non sono stati importati per uso caccia. Sono in continuo aumento grazie alla loro capacità riproduttiva, alle sempre più vaste zone precluse alla caccia e ad una legislazione venatoria che non favorisce di certo l’abbattimento di questi. -Secondo gli ultimi censimenti i rapaci sono in aumento. …in particolare la poiana e per gli altri piccoli rapaci da te citati saprai meglio di me che il pasto preferito non è formato da corvidi ma da piccoli uccelli e piccoli roditori. -Non ho affermato che il problema dell’ambiente siano esclusivamenti questi “predatori” ma la mal gestione del territorio agro-silvo-pastorale, quindi anche l’urbanizzazione selvaggia, gli anticrittogamici e diserbanti usati in agricoltura, etc. -I cani inselvatichiti che fanno razzia degli ovini non sono i cani abbandonati dai pastori (un minimo di ragionevolezza per comprenderlo) bensì i “nostri” cani abbandonati per le strade. Per non parlare dei danni (immensi) causati dai gatti “domestici” di campagna. - La popolazione dei gabbiani è aumentata a dismisura e con essa è variato il loro regime alimentare. Già dicevo nell’altro post che il gabbiano reale in laguna di Venezia è diventato il maggior predatore dei pulcini di anatra. Precisato questo tengo a ribadire che le accuse mosse nei confronti degli ambientalisti nostrani riguardano la loro ideologia del “è sufficiente non toccare la natura per salvaguardarla”. Niente di più sbagliato. Il territorio va curato e gestito e all’uomo spetta questo controllo. Se in un parco (creato dall’uomo) la popolazione di stambecchi aumenta a dismisura diventando un pericolo oltre che per se stessa anche per gli altri ungulati, l’uomo deve intervenire per ristabilire il giusto equilibrio. Concordo con te quando dici che vivere la natura sia il miglior percorso spirituale! Rispondo anche ad altri interventi… - I cacciatori non sterminano la fauna. Le specie cacciabili per 4 mesi all’anno sono continuamente censite dall’Istituto Nazione della Fauna Selvatica e riguardano solo le specie in aumento. - I cacciatori non sparano a gufi e civette (fra l’altro rapaci notturni). Un’ultima cosa x oizirbaf! Quanto ho scritto sopra anche per farti comprendere che sbagli quando dici che i cacciatori non capiscono un tubo di ecologia... …quando vuoi. |
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13-04-2006, 11.20.09 | #13 | |
Unidentified
Data registrazione: 20-02-2006
Messaggi: 403
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Citazione:
Un mio piccolo appunto: quello che dici è solo in parte certo (soprattutto se ti riferisci a "parchi creati e protetti dall'uomo". In linea di massima ogni ambiente naturale è formato di piccoli ecosistemi che devono essere protetti in quale modo? proprio così non toccandoli per salvaguardare la fauna che in esso coesiste. Inoltre interventi positivi da parte dall'uomo riguardano la "pulizia" di boschi e campagne in estate da paglie, rami secchi, ecc per proteggere dal rischio incendi. Queste procedure si sono estese molto recentemente causa del pericolo e delle dimensioni allarmanti che stanno creando questi eventi che nella grande maggioranza sono causate dall'intervento dell'uomo. Quindi è una sorta di "protezione contro se stessi": se noi interveniamo su determinati ecosistemi è proprio per proteggere delle nostre cattive abitudini non perché la natura non sappia autorregolarsi. Inoltre le piaghe e la predominanza di certi tipi di specie che non appartengono all'ecosistema dove si spandono è di solito causa dell'uomo (ti parlo ad esempio dell'invasione di ecosistemi europei da visoni americani portati qua per le loro pellicce e che scappando dalle loro gabbie hanno sterminato famiglie di lontre per occuparne il loro ecosistema). La predominanza periodica di certi specie (rapaci, predatori, ecc) è anche naturale e ti posso assicurare che la natura si autorregola come si è sempre autorregolata senza l'intervento umano. Quindi, tanto per riassumere, l'intervento umano è soltanto necessario per proteggere dello stesso intervento umano, non per "aiutare alla natura ad autoproteggersi". |
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13-04-2006, 12.15.54 | #14 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-06-2005
Messaggi: 697
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[quote]Messaggio originale inviato da maxim
[b]Ciao oizirbaf…mi fa piacere parlare con un vero appassionato di natura. -I cinghiali non sono stati importati per uso caccia. Sono in continuo aumento grazie alla loro capacità riproduttiva, alle sempre più vaste zone precluse alla caccia e ad una legislazione venatoria che non favorisce di certo l’abbattimento di questi. ----------- Mi sembra di intravedere una "coalizione" fra WWF e cacciatori. In effetti, benché io mi sia sempre schierata contro la caccia, i cacciatori sono fra i più grandi conservatori di vaste aree dove poter andare a cacciare. Forse si tratta solo di regolamentare correttamente le cose. Magari potremmo mangiare più carne sana di cinghiale che carne inquinata di puzzolentissimi maiali?? |
13-04-2006, 12.18.06 | #15 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Citazione:
E’ opinione convinta di qualche fondamental-animalista che per salvaguardare la natura l’uomo debba sparire dalla faccia della terra. Qui ci abitiamo anche noi e la nostra evoluzione sembra incompatibile con il “verde”. Gli ecosistemi (a meno che tu non parli della foresta dell’amazzonia o degli sterminati boschi del Canada) vanno salvaguardati anche con l’intervento umano. Così come l’uomo interviene nella raccolta dei rami secchi e della paglia per prevenire gli incendi (che certe volte sono causati anche dall’autocombustione) così deve intervenire per liberare specie animali scomparse e specie animali che sono in sovraffollamento rispetto l’ambiente che le ospita. Rispetto al resto di “ecologisti” mondiali i nostri sono molto più indietro perché sembrano non averlo capito. Se pratico caccia di selezione in zona alpi e uccido uno dei due piccoli di stambecco non lo faccio perché mosso da improvviso istinto sadico-omicida, lo faccio per salvare l’altro piccolo da morte certa ed anche la madre….e di esempi potrei citartene a centinaia. Per il visone americano, come per la volpe, spero tu sappia perché queste specie sono improvvisamente comparse dove prima non c’erano. Per i primi hanno ben contribuito le incursioni degli animalisti ad aprire le gabbie per le seconde tengo ancora l’articolo di giornale dove si annunciava con gran entusiasmo da parte degli animal-ecologisti della mia zona (che abitano guardacaso nei grandi condomini di città) che avevano liberato alcune coppie di volpi nelle mie campagne a scopo di ripopolamento…ho ancora i capelli dritti. Quando ora chiediamo alle giunte comunali, ad esempio per i corvi, abbattimenti da protrarre per tutto l’anno, incontriamo ovviamente sempre quei soliti politico-natural-ecologisti di cui sopra che abitano in città che ci dicono... …vediamo se conosci la risposta… |
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13-04-2006, 14.26.59 | #16 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Citazione:
Ciao Monica…mi offri lo spunto per un ulteriore intervento…dopodiché tolgo il disturbo. Io vorrei non ci fosse nessuna coalizione pro-contro caccia…vorrei solo che la gente capisse come stanno in realtà le cose. Vorrei comprendesse che la natura non si salvaguarda portando un pulcino di gallina ai bambini delle scuole e nemmeno correndo in aiuto al delfino arenato sulla spiaggia…la natura non è quella di Bambi. Viviamo in un ambiente meraviglioso e prelevarne qualche “frutto” è la cosa più significativa ed amorevole che si possa fare per esso. Il pescatore conosce il fiume, chi va per funghi conosce i segreti dei boschi, chi raccoglie erbe conosce i prati ed i cacciatori conoscono il mondo misterioso ed affascinante degli animali. Queste persone nutrono tutte una gran passione per l’ambiente e per ciò che fanno. Il loro primario interesse è che venga mantenuto intatto il luogo nel quale praticare ciò che sta a loro più a cuore. Distrugge il nostro ambiente chi ora non comprende queste cose, chi ha il potere e vive la natura solamente quelle due settimane di ferie in agosto e si rallegra per la presenza delle volpi dal suo bell’appartamento di città. Nella piccola campagna ove io pratico la caccia (per dire il vero faccio anche pesca, funghi ed erbe) nei mesi in cui la caccia è chiusa curo l’ambiente perché possa accogliere il maggior numero di animali. Portiamo cibo ai germani reali, liberiamo lepri e fagiani, in accordo con gli agricoltori lasciamo degli appezzamenti di terreno incolto per la selvaggina, piantiamo nuovi alberi. Questo va a vantaggio di tutti gli animali e non solo quelli cacciabili…da un po’ di anni è ritornato l’usignolo…impagabile nelle calde notti di giugno ascoltare il suo canto melodioso….e lo sai perché l’usignolo è ritornato nelle mie zone?...ci siamo dati da fare per eliminare parte di quei corvi che per anni ne hanno depredato le uova… …altro che binocolo… |
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13-04-2006, 14.45.32 | #17 | |
Unidentified
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Citazione:
Brevemente: Conosco bene quelli che tu chiami "fondamental-animalista" per altri versi che hanno poco a che vedere con l'ecologia. Ad ogni modo è anche vero che lo sviluppo della nostra specie nuoce notevolmente l'equilibrio ecologico di questo pianeta. Ma TUTTI dobbiamo essere d'accordo. Nemmeno il singolo cittadino è in grado di apportare il suo piccolo contributo per salvaguardare questo pianeta, figuriamoci di parlare di intervenire su singoli ecosistemi... Sono d'accordissimo con il fatto che la mano dell'uomo è fondamentale per mantenere molti ecosistemi ma proprio per quello, perché soffrono da un altro canto. Io volevo soltanto sottolineare che la Natura per se stessa è perfettamente capace di autorregolarsi senza il nostro intervento, ma è ovvio che è necessario in quanto siamo noi parte integrante e soprattutto generatori di squilibri. Un argomento sul quale non sono in grado di discutere è sulla "caccia di selezione" perché non ne conosco gli obiettivi nella necessità ne il perché si pratichi (ne ho sentito di rado parlarne). Riguardo ancora il visone americano, hai ragione che in molti casi il motivo è stata l'apertura delle gabbie da parte degli animalisti. Ma io Non volevo giudicare il motivo, io Generalizzavo con l'intervento dell'uomo, quindi, anche questi "umani" formano parte dello squilibrio generalizzato. Sai cosa penso, che non c'è una "cultura ecologica" sufficiente già a livelli basilari come quello del singolo cittadino (c'è una noncuranza e menefreghismo in giro che è sbalorditiva). Neanche la "politica ecologica" è sufficiente e tante volte si incorre nella "disinformazione" (contano di più gli interessi economici di quelli "ecologici"). |
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13-04-2006, 15.22.11 | #18 | |
Ospite abituale
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Non c'è una cultura ecologica perchè chi dovrebbe impartirla, tranne alcuni rarissimi soggetti, non sa nemmeno cosa sia l'ecologia. Quindi posso benissimo comprendere che chi non vive la natura si lascia prendere nei suoi giudizi da pure questioni emozionali. Si sente ecologista anche chi segue tutti i documentari (sui leoni) di Piero Angela o della Licia Colò (amante degli animali...cosa vorrà dire poi "io sono un amante degli animali" proprio non lo capisco...non ho mai incontrato una persona che mi abbia detto "io odio gli animali"...mah...pensate a quanto stupida sia la frase "io amo gli animali"). PS La caccia di selezione è quella che viene praticata proprio per permettere agli animali in generale una presenza più omogenea e non sbilanciata degli stessi. In un terriorio di montagna per esempio si decide che in base all'ecosistema, al cibo presente, all'estensione del territorio etc debbano starci un certo numero di ungulati. Vengono quindi uccisi quelli in quantità superiore osservando l'uccisione dei soggetti malati o più deboli. La selezione garantisce quindi una presenza costante, sana, numerosa e variegata di tutti gli animali. Battaglie ogni anno per farlo capire ai nostri politici verdi che non ammettono si tocchi Bambi...nei luoghi quindi ove questa non viene praticata ogni tanto succedono morie causate da malattie (vedi ciecità degli stambecchi) che va a decimare migliaia di animali. |
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13-04-2006, 15.57.25 | #19 |
Ospite abituale
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Sono un semplice appassionato della bellezza e del solitario colloquio con me stesso, parte di quel Tutto che chiamo Natura e che a me dona un senso di pace profonda ogni volta che mi riscopro sua infinitesima e armonica Parte.
E' ridicolo pensare che difendere la Natura (battaglia già persa per me: mi limito a goderne i pochi brandelli rimasti in Italia) significhi privilegiare gli animali all'uomo. L'equilibrio che "il creato" ha sempre avuto è stato irrimediabilmente spazzato via dal nostro "materialistico" stile di vita occidentale. Non mi interessano sterili polemiche che non servono ormai a nulla. E' un'amara constatazione vissuta sulla pelle l'arretramento di ogni spazio naturale, sacrificato al "progresso" sotto forma di consumismo e di turismo selvaggio che non può rispettare ciò che non conosce. Si ama di più la propria Sacra Auto dell'incontro furtivo che io ho avuto con miei simili selvatici, mentre ci guardavamo negli occhi, dall'aquila maestosa che in cima ad un monte mi si è avvicinata ad uno o due metri, credendomi sua preda, mentre ero un semplice corpo inanimato con gli occhi chiusi; altre volte l'incontro con quel mondo alieno (vissuto dai più come altro da Noi) si sostanziava nel reciproco risperrchiare i miei occhi in quelli di una volte nei bagliori dell'aurora o mi scrutava negli occhi fissi della lepre o era l'incontro del capriolo (un maschio col palco autunnale di un paio d'anni) che mi fiutava ma non mi vedva ancora e mi si avvicinava mentre ero acquattato, intirizzito e felice in una buca fra i cespugli etc etc. E' quasi un bisogno fisico per me, la solitudine saltuaria, in mezzo ai boschi, alle praterie di montagna ed a tutto un mondo che scompare pian piano perchè "improduttivo". Altro che Parchi Nazionali, invasi da rumorosissimi turisti a caccia di trofei fotografici! E' uno stile di vita che in tutto il territorio, in tutto il Pianeta si è perso. E' la pura Poesia che si è barattata con una vita da polli d'allevamento (parlo di noi genere umano) basata sull'accumulazione di sempre maggior capitale nelle mani di un sempre più ristetto numero di persone che si crede onnipotente ... finchè la falce che tutto pareggia non arriverà, inesorabile, a far comprendere tardi, troppo tardi che il "divino" equilibrio è perduto. L'incontro con la Natura è il mio fondo animale, spirituale, pre-politico, mistico. Sono sensazioni a pelle, sono emozioni che non riuscirò (o vorrò) mai far partecipe chi non ha la passione di viverle. Non appartengo al mondo ecologista forse perchè son troppo "estremista": ricordo di aver litigato col WWF che "cura" una bella riserva naturale, quando avevano previsto ed aiutato una vocazione al turismo verde, con l'appoggio di contadini della zona. Oggi alcuni contadini si sono arricchiti affittando cavalli, offrendo alloggi e pasti in agriturismo ed il turismo - più dei cacciatori - ha reso una squallida riserva indiana un'area viva, bellissima agli occhi del turista metropolitano che viene per la prima volta ma totalmente impoverita per me. Quando la catena alimentare si interrompe solo gli animali che meglio si adattano, come la volpe, riescono a sopravvivere ed espandersi, non nutrendosi più degli animali scomparsi per l'azione dell'uomo sulla natura. La madre che vede morire di fame i cuccioli, non ha certo voglia di avvicinarsi al pericolo che l'uomo costituisce ma quando è costretta lo fa: allora noi vogliamo dichiarargli guerra come si fà con i popoli affamati dal nostro potere economico multinazionale, quando collidono con i nostri interessi. Vinceremo sempre qusta impari lotta! Ma quando avremo vinto completamente ci ritroveremo come gli animali studiati in laboratorio dallo scinziato russo Pavlov: ingabbiati in spazi sempre più ristretti, sempre più aggressivi e nevrotici e privi di autocoscienza. Vivo il problema della Natura solo nella dimensione del giorno per giorno, felice di un gioco di luci, di una piantina che spunta, di un'armonia di forme microscopiche che solo la macrofotografia fa apparire dall'apparente nulla. [b] - Il merlo che rallegra i parchi cittadini e nidifica in pianura è una piccolissima parte della quantità di merli che popolano le campagne in autunno…e questi non hanno il becco giallo!. Come puoi leggere in qualsiasi manuale scientifico anche tascabile, come la famosa guida "Uccelli d'Europa" di Bertel Bruun, ben illustrata dai disegni di Arthur Singer (Mondadori Editore), non esiste una variante campagnola di merlo in cui il maschio non abbia proprio come caratteristica proprio "il becco giallo molto acceso" oltre al piumaggio completamente nero. E' la femmina che è uniformemente marroncina. E' prima un'esperienza personale solo poi riscontrata nel manuale. A me non interessa affatto l'animale come classificazione scientifica comunque, quanto come osservazione della bellezza del suo essere, i suoi buffi saltelli, il suo modo di guardarti reclinando il capo, il senso di libertà che regala. Il mondo vegetale ed animale è per me fonte di gioia anche quando sarà ristretto a quattro cubiti di sogni. In tanti non si accorgeranno di quello che hanno già perso perchè non ne hanno provato l'aspro odore di libertà che satura le narici. Solo un bambino al racconto del nonno potrà ascoltare con occhi sognanti, come nella canzone di Francesco Guccini (il vecchio e il bambino). Amen! |
13-04-2006, 16.09.06 | #20 | |
Ospite abituale
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sì, anch'io sapevo che le cose stavano in questo modo. Per lungo tempo ho avuto come 'vicini' una coppia di merli, e ho avuto modo di osservarli. |
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