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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 17-03-2006, 23.55.14   #1
oizirbaf
Ospite abituale
 
 
Data registrazione: 11-01-2005
Messaggi: 168
New-global per la globalizzazione dei diritti

Redistribuire la maggior ricchezza prodotta dalla tecnologia, frutto della mente umana, e' l'unica via saggiamente praticabile per esportare civilta' e benessere, evitando un futuro di infinite guerre "preventive": questa è la filosofia pratica, il "sogno" che può, deve diventare realtà, se vogliamo lasciare alle giovani generazioni una vita degna di esser vissuta.

Il problema delle giovani generazioni è se accetteranno supinamente che le lobbies internazionali del "libero" mercato continuino a dettar legge alla politica, anche attraverso guerre sanguinose per il controllo delle fonti energetiche, o prenderanno coscienza che questo piccolo villaggio globale che chiamiamo Terra non può inseguire l'aumento del PIL (di cui beneficiano solo i pochi della finanza internazionale, senza ridistribuirne l'aumento se non a se stessi) nella diseguaglianza e nel totale disinteresse per gli equilibri ambientali del pianeta. Un movimento pacifico di autocoscienza che faccia sentire la sua voce è già nato: è il movimento mondiale che si autodefinisce new-global. Se sarà tenace, se sarà capace di avere o riconoscere leaders all'altezza di Ghandi, allora forse il pianeta sarà ancora a misura umana.

Io non ho risposte prefabbricate. Offro a chi interessa non la mia, ma la speranza di un mondo equo-sostenibile che economisti come il Nobel dell'economia Joseph Stiglitz o Jeremy Rifkin negli States o un sociologo come De Masi in Italia, da tempo sommessamente ci offrono.

Vorrei capire, con l'aiuto di amici che conoscono meglio di me il pensiero marxista, come l'amico e compagno Lenin, quale contributo a questo nuovo movimento possa dare il metodo scientifico marxista per rispondere ai problemi dell'oggi sulle orme del programma di Marx "Ad ognuno secondo le sue capacità; ad ognuno secondo i suoi bisogni".


un abbraccio, oiz
oizirbaf is offline  
Vecchio 18-03-2006, 00.00.01   #2
Lord Kellian
Ospite abituale
 
Data registrazione: 18-07-2005
Messaggi: 348
Io sono con te in questa lotta, ma i new-global, in Italia non sono gli ex-democristiani (brrr)? Conosco un sacco di siti che si occupano di diffondere i concetti che tu enunci, ma non ho mai visto l'etichetta "new-global". Ti riferisci a qualcosa in particolare o l'usavi in generale?
Lord Kellian is offline  
Vecchio 18-03-2006, 00.11.42   #3
oizirbaf
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Data registrazione: 11-01-2005
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Lord Kellian
Conosco un sacco di siti che si occupano di diffondere i concetti che tu enunci, ma non ho mai visto l'etichetta "new-global". Ti riferisci a qualcosa in particolare o l'usavi in generale?

... sì, mi riferisco ad una nuova idea di globalizzazione fondata sui diritti, primo fra tutti quello alla vita (...ho visto troppi morti per fame e per semplici malattie nel Burkina Faso, l'ex-Alto Volta, dove ho lavorato in un villaggio del Sahel come volontario).

Il termine no-global lo trovo profondamente errato e nato nella stampa borghese con l'intenzione di etichettare i contestatori della società capitalista come retrogradi che vogliono tornare ad un'economia chiusa e protezionistica che non è più storicamente possibile.

... non la globalizzazione è il male ma il profitto elevato a religione del capitalismo.

Vogliamo che l'uomo - non il mercato che è soltanto un mezzo - torni al centro dell'interesse di una politica che sia a favore dell'umanità e dei suoi bisogni materiali ed ideali.
oizirbaf is offline  
Vecchio 18-03-2006, 00.17.43   #4
VanLag
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
Re: New-global per la globalizzazione dei diritti

Citazione:
Messaggio originale inviato da oizirbaf
.....Se sarà tenace, se sarà capace di avere o riconoscere leaders all'altezza di Ghandi, allora forse il pianeta sarà ancora a misura umana.......
Forse non è neppure questione di movimenti e di leader all'altezza di Ghandi….. forse basterebbe che tutti facessero funzionare un po’ di più la palla di carne che hanno sopra le spalle…..

VanLag is offline  
Vecchio 18-03-2006, 00.22.19   #5
Lenin
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Data registrazione: 12-02-2005
Messaggi: 78
Pubblico parte del messagio che ti avevo già mandato Oizirbaf

La mia opinione a riguardo è che diò di cui, a mio avviso, si dovrebbe ragionare con profondità è quali obiettivi i new-global si pongono.
La globalizzazione della lotta di classe, che si eprime sotto mille forme come guerra, precarietà del lavoro, sfruttamento, etc, in tutte le parti del mondo è intrinseca al capitalismo.
Pensare ad un capitalismo senza questa sciagurata globalizzazione è, secondo me, impossibile.
Bisogna combattere la globalizzazione criminale SUPERANDO il capitalismo. L'una è il frutto dell'altro. Per eliminare l'una si deve eliminare l'altro.
Oltre alle forme di lotta come il boicottaggio, il consumo critico, le contestazioni pacifiche, a mio avviso si dovrebbe anche prevedere, almeno cominciare a pensare, ad uno sbocco rivoluzionario.
Lenin is offline  
Vecchio 18-03-2006, 00.23.12   #6
Spaceboy
...cercatore...
 
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Data registrazione: 15-03-2006
Messaggi: 604
....ma la vedo dura, l'occidente e i poteri economici hanno ben poco interesse affinkè vi sia una reale globalizzazione dei diritti nei paesi in via di sviluppo, e le multinazionali hanno solo interessi a non creare una coscienza sociale e sindacale in qst. paesi, si sa l'ignoranza è una grande risorsa x fare qst....

...ed è davvero indegno ke 2/3 del globo viva sotto la soglia di povertà....
...certamente molti giovani e non solo giovani, hanno preso coscienza di ciò e lottano x cambiare qst stato di cose...
... e a loro va tutta la mia stima e solidarietà...

Spaceboy is offline  
Vecchio 18-03-2006, 00.24.18   #7
oizirbaf
Ospite abituale
 
 
Data registrazione: 11-01-2005
Messaggi: 168
Re: Re: New-global per la globalizzazione dei diritti

Citazione:
Messaggio originale inviato da VanLag
Forse non è neppure questione di movimenti e di leader all'altezza di Ghandi….. forse basterebbe che tutti facessero funzionare un po’ di più la palla di carne che hanno sopra le spalle…..


... già, ma nell'attesa ... il movimento che è sceso nelle strade del mondo contro la guerra in Iraq e contro i vertici dei potenti del mondo, qualche "palla di carne" l'ha aiutata a svegliarsi.
oizirbaf is offline  
Vecchio 18-03-2006, 00.26.24   #8
Lord Kellian
Ospite abituale
 
Data registrazione: 18-07-2005
Messaggi: 348
A proposito di guerra all'Iraq. Domani (sabato) c'è la manifestazione per il terzo anniversario, a Roma. Chissà se qualcuno del forum ci va (io sto a Milano)...
Lord Kellian is offline  
Vecchio 18-03-2006, 00.46.50   #9
oizirbaf
Ospite abituale
 
 
Data registrazione: 11-01-2005
Messaggi: 168
Citazione:
Messaggio originale inviato da Lenin
La globalizzazione della lotta di classe, che si eprime sotto mille forme come guerra, precarietà del lavoro, sfruttamento, etc, in tutte le parti del mondo è intrinseca al capitalismo.
Pensare ad un capitalismo senza questa sciagurata globalizzazione è, secondo me, impossibile.
Bisogna combattere la globalizzazione criminale SUPERANDO il capitalismo. L'una è il frutto dell'altro. Per eliminare l'una si deve eliminare l'altro.
Oltre alle forme di lotta come il boicottaggio, il consumo critico, le contestazioni pacifiche, a mio avviso si dovrebbe anche prevedere, almeno cominciare a pensare, ad uno sbocco rivoluzionario.

... certo che il capitalismo va superato ... ma la rivoluzione non la vedo come un'insurrezione ma come una progressiva presa di coscienza di larghe masse marginalizzate e precarizzate che spesso finiscono in pasto al populismo della Destra più becera che si maschera da Destra sociale: è successo purtroppo anche in Italia all'avvento del fascismo e non è da sottovalutarne il pericolo.
Inoltre anche allargare le nostre tematiche alla sinistra moderata serve a dare una connotazione precisa ad un fronte unitario che eviti i pericoli accennati mentre si gettano i semi di una cultura alternativa ad un capitalismo che i moderati vorrebbero solo abbellire di qualche modesta protezione sociale. Inoltre non dimentichiamo mai tutti coloro che nel mondo sottostanno ad uno sfruttamento che rende possibile con la loro miseria la ricchezza di pochi.

Insomma compagno, non credo proprio che la via sia breve e penso che occorra una precisa strategia da graduare a seconda dei momenti storici di ogni società.

Ribadisco che non ho alcuna verità filosofica da offrire ma solo il buon senso e ciò che il cuore e l'indignazione mi dettano.

Attendo quindi il contributo di idee e di utili critiche, stufo di discussioni in cui l'un l'altro ci si butta in faccia i morti del passato, non rispettandoli col silenzio ma "usandoli" (... questo spunto polemico naturalmente non è certo rivolto a te, compagno Lenin dato che hai saputo benissimo sempre distinguere la filosofia di Marx per ciò che ha di valido per l'oggi dai totalitarismi che l'hanno stravolto, come è successo alla predicazione egualitaria del Maestro di Narazeth).



un forte abbraccio a tutti coloro che arricchiranno il dibattito


oiz

Ultima modifica di oizirbaf : 18-03-2006 alle ore 00.48.45.
oizirbaf is offline  
Vecchio 18-03-2006, 01.01.58   #10
Lenin
Marxista
 
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Citazione:
Messaggio originale inviato da oizirbaf
... certo che il capitalismo va superato ... ma la rivoluzione non la vedo come un'insurrezione ma come una progressiva presa di coscienza di larghe masse marginalizzate e precarizzate che spesso finiscono in pasto al populismo della Destra più becera che si maschera da Destra sociale: è successo purtroppo anche in Italia all'avvento del fascismo e non è da sottovalutarne il pericolo.
Inoltre anche allargare le nostre tematiche alla sinistra moderata serve a dare una connotazione precisa ad un fronte unitario che eviti i pericoli accennati mentre si gettano i semi di una cultura alternativa ad un capitalismo che i moderati vorrebbero solo abbellire di qualche modesta protezione sociale. Inoltre non dimentichiamo mai tutti coloro che nel mondo sottostanno ad uno sfruttamento che rende possibile con la loro miseria la ricchezza di pochi.

Insomma compagno, non credo proprio che la via sia breve e penso che occorra una precisa strategia da graduare a seconda dei momenti storici di ogni società.

Ribadisco che non ho alcuna verità filosofica da offrire ma solo il buon senso e ciò che il cuore e l'indignazione mi dettano.

Attendo quindi il contributo di idee e di utili critiche, stufo di discussioni in cui l'un l'altro ci si butta in faccia i morti del passato, non rispettandoli col silenzio ma "usandoli" (... questo spunto polemico naturalmente non è certo rivolto a te, compagno Lenin dato che hai saputo benissimo sempre distinguere la filosofia di Marx per ciò che ha di valido per l'oggi dai totalitarismi che l'hanno stravolto, come è successo alla predicazione egualitaria del Maestro di Narazeth).



un forte abbraccio a tutti coloro che arricchiranno il dibattito


oiz

Sono totalmente daccordo.

Cadere nel settarismo e nel purismo ideologico equivarrebbe a suicidarsi in un abisso di stupidità.

Dobbiamo aprirci al nuovo, alle nuove mentalità, senza paura nè remore di sorte.
Dobbiamo avere il coraggio di gettarci tra le folle, anche se queste non sono inizialmente mosse da una forte coscienza politica.

L'insurrezione armata di pochi è solo un colpo di Stato.
La rivoluzione si costruisce, passo dopo passo, mattone dopo mattone, con difficoltà, con ardore e con coraggio.
Si fanno compromessi, si cerca di capire, si sposano cause minori per poi trascinare dolcemente le folle su posizioni sempre più radicali, sempre più coscienti.

L'"esempio" deve essere lo strumento tattico ed etico imprescindibile.
Con l'esempio si convince più che con mille parole.
La trasparenza e la coerenza reali dovranno essere il braccio teso verso qualunque alleanza con le forze anticapitaliste.

Il marxismo non è e non deve essere dogma, religione secolare o quant'altro.
Lenin is offline  

 



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