Tagliamo le cure ai vecchietti?
Posto questi due articoli sindacali perchè certe "denunce" molto propagandate sui giornali servono a preparare "dolorose" (per chi le subisce) riduzioni dello stato sociale.
L'aumento della spesa sanitaria è sostanzialmente dovuto all'allungamento della vita, perchè sono soprattutto gli anziani e i grandi anziani i grandi consumatori di farmaci. Chi ha anziani in famiglia sa che ci vogliono una serie di farmaci per funzioni che, naturalmente, non funzionano più bene e devono essere supportate farmacologicamente.
Fimmg, pronti allo sciopero delle ricette
"Il ministro Tremonti ci riceva urgentemente, per affrontare seriamente il problema, altrimenti saremo costretti a rifiutare la prescrizione a centinaia di migliaia di pazienti malati e 'costosi"
"Basta con annunci scandalistici che sbattono i medici di famiglia come mostri in prima pagina", come è accaduto ai 564 camici bianchi lombardi segnalati dalla Guardia di Finanza alla Corte dei Conti perche' avevano prescritto troppi farmaci. "Il ministro Tremonti ci riceva urgentemente, per affrontare seriamente il problema, altrimenti saremo costretti a rifiutare la prescrizione a centinaia di migliaia di pazienti malati e 'costosi"'. A minacciare uno 'sciopero delle ricette' se il ministro dell'Economia non accetterà un incontro chiarificatore è il segretario nazionale della Federazione medici di medicina generale (Fimmg), Mario Falconi. Che in una nota commenta così il caso Lombardia: "La pubblicazione di queste notizie equivale a condannare tutti i medici di medicina generale, anche quelli corretti, che sono la stragrande maggioranza".
Falconi sottolinea che il rapporto delle Fiamme Gialle alla Corte dei Conti non comporta per i medici segnalati nessun reato penalmente perseguibile, "ma solo una prescrizione superiore a che cosa? A una media statistica destinata a ridursi progressivamente, se chi prescrive di piu' dovesse guardare prima i tetti di spesa che l'interesse dei cittadini". "La Fimmg - prosegue Falconi - non ha mai difeso colleghi disonesti, anzi in passato si è presentata quale parte civile ai loro processi, ma non può tollerare che l'intera categoria sia irresponsabilmente messa al bando. Come può un medico di famiglia esercitare serenamente la propria professione se la GdF continua a gettare su di lui l'ombra della scarsa professionalità o ha instillato nel cittadino il dubbio che possa rifiutargli una prescrizione per non essere deferito alla Corte dei Conti?".
"Le norme contrattuali - continua il segretario nazionale della Fimmg, che si associa alle proteste inviate nei giorni scorsi dai bracci lombardi della Federazione e del Sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami) - contengono tutti gli strumenti necessari per valutare l'appropriatezza prescrittiva dei me°>ÀwŒë dici e non è necessario l'intervento della GdF per assolvere un compito che spetta all'amministrazione sanitaria, e che la stessa categoria dei medici si e' responsabilmente assunta". Insomma, "non vogliamo impedire a nessun organo dello Stato o delle Regioni di adempiere al proprio dovere - sottolinea Falconi - ma consideriamo eticamente inaccettabile che la semplice trasmissione di fatti alla Corte dei Conti sia oggetto di diffusione a mezzo stampa".
"Se qualcuno si illude di poter intimidire i medici di famiglia o intaccare la grande stima espressa dai cittadini nei loro confronti si sbaglia. La Fimmg - prosegue Falconi - provvederà a garantire a tutti i suoi iscritti coinvolti in questa e analoghe vicende tutta l'assistenza legale necessaria. E' già successo in altre regioni che centinaia di medici indagati e segnalati dalla GdF siano stati successivamente completamente scagionati". Per questo, conclude il numero uno della Fimmg, se Tremonti non sara' disponibile a un incontro, "convocherò' un Consiglio nazionale urgente per decidere eventuali manifestazioni di protesta, come chiedere ai medici di famiglia italiani di ricusare i cittadini cui devono prescrivere di piu', continuando a garantire assistenza gratuita, ma indirizzandoli alle Asl per le prescrizioni necessarie".
Caso prescrizioni
Cumi-Aiss, mozione a difesa di professione medica
Una mozione comune, di numerose sigle sindacali, per difendere i medici dalle accuse generalizzate di troppe prescrizioni, dopo il caso 'lombardo' di seicento medici denunciati alla Corte dei Conti. "La verifica dell'appropriatezza è squisitamente clinica, e deve essere demandata agli Ordini per gli aspetti deontologici e a confronti tra pari all'interno di programmi e progetti aziendali. Rifiutiamo giudizi sommari inerenti la nostra professione, che tendono a intaccare il rapporto fiduciario medico paziente e la libertà del medico e del pediatria di famiglia di operare le scelte terapeutiche più idonee per i propri pazienti. Denunciamo come ancora una volta l'aspetto economico in sanità prevalga sulla clinica e sulla tutela della salute dei cittadini". Così le sigle Cumi-Aiss, Unamef, Sem, Api, riunite nella capitale per discutere la nascita di un sindacato unitario entro la fine dell'anno. "Gli Ordini - dice in una nota Giuseppe Del Barone, presidente dell'Unamef - vengono continuamente messi in discussione, attraverso la militarizzazione delle verifiche sull'attività dei colleghi. La Guardia di Finanza nella sanità ha assunto un ruolo decisamente inappropriato".
Un concetto rimarcato anche da Enzo Scafuro, segretario regionale Sem Lombardia: "Respingiamo la caccia alle streghe, come quella in corso a Milano contro quasi 600 medici, perché incrina il rapporto fiduciario tra paziente e medico e mette sotto il 'tacco dell'economicismo' la salute dei cittadini".
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