Hei schieppwaters ti racconto una storiella.......
C'era una volta..... un pezzo di legno!
No, cosa vi salta in mente? State buoni e tranquilli. Non disturbate il guidatore, ehm, cioe' il narratore.
Dunque.
C'era una volta un "re". Un "re" che, come in tutte le storie che si rispettino, "semrava un vecchio e malato."
Veramente non era poi cosi' vecchio, perche' aveva poco piu' di ventitre'anni, ma il fatto e' che erano successe tante di quelle cose che avevano rivoluzionato il mondo in cui era nato che lui, poveretto, non ce la faceva proprio piu'.
Il suo nome era .schieppwaters Beh?! E' un nome come un altro. Non stiamo a guardare tanto per il sottile. O a spaccare il capello in quattro, a cercare il pelo nell'uovo, e tutte quelle robe li'. Si chiamava schieppwaters Tutto qui.
Dunque questo "re" era malato gravemente. E per cercare di curarlo lo fecero visitare da molti dottoroni di ogni specie. I consulti durarono a lungo, perche' non si trovavano mai d'accordo fino in fondo sulla cura.
In realta', non e' che a tutti interessasse molto che questo "re" continuasse a vivere.
Alcuni, ad esempio, non sapevano neppure che esistesse; si', e' vero, si imbattevano, a volte, nelle sue disposizioni, subivano talora gli effetti della sua esistenza, come quando volevano sposarsi e, soprattutto, separarsi o divorziare, e lui era li', col dito puntato, a proibire, anche a coloro che non erano proprio suoi sudditi, ma cittadini di una principessa che si chiamava Res Publica, che pero', fin dalla nascita si era trovata, in certo qual modo legata (qualcuno potrebbe dire quasi in ostaggio) del vecchio "re".
Altri, che erano contrari a ogni accanimento terapeutico, avrebbero desiderato che la natura facesse il suo corso. Tanto piu' che, se il re fosse morto,la principessa Res Publica avrebbe potuto finalmente emanciparsi da quell'ambiguo legame, ma sapevano anche che le speranze in tal senso erano scarsissime. Quel legame, infatti, faceva talmente parte della costituzione della principessa che, per liberarla, ci sarebbe voluta una operazione di alta chirurgia. Ma i medici e i chirurghi, in generale, erano dalla parte del "re".
E infatti, dopo tanto affannarsi, finalmente, qualcosa accadde, e due dottoroni, proprio i piu' specialisti e specializzati del settore, riuscirono a trovare una terapia adeguata e insieme firmarono la ricetta che doveva salvare il nostro re. Correva l'anno 2001, addi' 09 di novembre!
Il "re", dunque, si poteva dire salvo, ma restava ancora tremebondo, perche' era rimasto afflitto da un bacillaccio duro a piegarsi, chiamato "bacillus oeconomichus", che si era annidato in un ganglio vitale dell'organismo del giovane "re". Per cosi' dire, nel suo tallone d'Achille. Per sconfiggerlo ci voleva un farmaco nuovo, forse non ancora inventato, che restituisse davvero al "re" la sua baldanza giovanile.
I due dottoroni si trovarono d'accordo anche su questo: avrebbero mandato un gruppo di messi per tutto il regno a cercare questo farmaco. Ciascuno dei due nomino' i messi di sua fiducia, e questi partirono senza sapere bene, pero', com'era fatto e di cos'era composto cio' che cercavano.
L'unica cosa certa e' che si dovevano sbrigare perche' avevano sei mesi di tempo. Non un'ora di piu'. E se tornavano a mani vuote..... Oddio, che problema! C'era di che perdere la testa.
Cammina cammina, i poveri messi erano arrivati quasi alla fine del periodo loro concesso che non avevano concluso un granche'. Avevano, si', raccolto qualcosa qua e la', formule, ricette, qualche boccetta con liquidi di improbabili colori, ma nessuno aveva loro garantito la soluzione del problema.
Finche'.....
Un pomeriggio, sul tardi, mentre si trascinavano accaldati (era estate) in una landa desolata col sole implacabilmente addosso, ecco, all'orizzonte, prender forma una figura, che procedeva a balzelloni esprimendo una grande energia ed allegria.
"Buon per lui!", mormoro' uno dei messi, un po' in la' con gli anni, che non si reggeva piu' in piedi, "Guarda com'e' pimpante! O chi gliela da' tutta questa energia a quest'ora?".
A mano a mano che la figura si avvicinava, i messi non mancarono di notare alcune stranezze. Il suo procedere denotava, si', energia e allegria, ma anche una certa durezza di movimenti. Gambe e braccia si muovevano a scatti, come se al posto di ginocchi e gomiti avesse avuto delle viti. "Toh", osservo' il piu' giovane della comitiva, che pero' era abbastanza maturo anche lui, "sembra Benigni quando fa il burattino....". Ma si cheto' subito, sentendosi addosso lo sguardo gelato degli altri. Benigni, infatti, a quell'epoca non era ancora saltato in collo all'ambasciatore del re nel Granducato di Toscana, ma doveva gia' aver girato "Il Pap'occhio", che al "re" e alla sua corte non era garbato tanto.
Intanto, quella figura si stava avvicinando: che strana testa e che faccia singolare! A ogni balzo in avanti il naso appariva sempre piu' lungo, ma proprio lungo... e finiva con una punta come quella di un ago. Se avesse dato una nasata a un palloncino, sai che scoppio.
E sulla zucca tonda tonda, svettava un buffo cappello a pan di zucchero che non se ne vedono piu' da millant'anni.
Boh! Che strana creatura. Pero' era una personcina educata. Quando si trovo' a passare davanti a quel consesso, rallento', si tolse il cappelluccio, e disse: "Sera, signori!".
"Buonasera, giovanotto! Fermati un momento. Forse ci puoi aiutare", disse un altro dei messi.
"Oh, certo. Volentieri. In che cosa posso esservi utile?", replico' il nuovo venuto.
"Mah, non lo sappiamo neppure noi. Vedi, stiamo cercando una medicina per il nostro "re", e finora non l'abbiamo trovata. Ma tu che sei cosi' pieno di allegria, forse ci puoi consigliare su come fare a darla anche al nostro "re".
"Che cos'e' che ti fa essere cosi' allegro?", chiese un terzo messo, che era diventato verde d'invidia, perche' lui, poveretto, era sempre depresso a ogni ora del giorno e della notte.
"Sono allegro, si'", rispose il ragazzotto. Perche' tale era, in effetti, chiaramente, pur con tutta la sua strampalata apparenza. "Altro che! Vedete, ho appena incontrato due signori. Molto distinti e per bene. Un po' scarrettati, a dire il vero. Voglio dire, hanno qualche problema fisico. Uno, poverino, e' cieco. E quell'altro cammina con una stampella. Pero', sono proprio dei signori. Per davvero. Signori.... in disagio.. Ecco. Ho un po' d'esperienza nel volontariato, sapete?".
I messi, a cui, in quel momento, interessava soltanto il loro, di disagio (che era veramente tanto), cominciarono a smaniare: "Si', va bene. E allora?".
"E allora, questi due signori... tanto sfortunati, ma con un cuore d'oro, grande cosi', mi hanno detto che in quel campo la'", e mentre diceva queste parole, additava un campo poco distante dietro a lui, dove sorgeva solitario un alberello un po' triste e assetato, "si', proprio laggiu', se la sera ci metti OTTO zecchini, la mattina dopo ne trovi MILLE!".
"Eureka!", grido' il messo piu' vecchio, tutto ringalluzzito, "Ho trovato!".
"Che cosa?", fece eco il depresso, speranzoso: "L'acqua della vita?".
"No, meglio.schieppwaters
Ciao scultore
P.S
( Senza offesa,Tu mi conosci volevo farti sorridere un po su con la vita avessi io i tuoi anni altro che cani da caccia.....(un Bazzukkkaaaa)