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03-04-2006, 08.28.24 | #32 | |
Rudello
Data registrazione: 08-01-2006
Messaggi: 943
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Numeri, democrazia e stato
Citazione:
Numeri, democrazia e stato Mi fermo a 6 contro 4 perché continuo a parlare di una comunità con delle leggi valide per tutti e basata su una logica democratica. (le organizzazioni sociali non-democratiche non seguono questo discorso!) Le democrazia leggi si promulgano a maggioranza e nella tua esemplificazione (corretta) di una comunità di 10 elementi 6 contro 4 è la minima maggioranza possibile. Ho anche escluso (e mi pare ovvio il perché) le maggioranze “plebiscitarie”. Ho solo accennato (senza approfondire il discorso) allo strapotere di un esigua minoranza nel gioco degli equilibri politici per evitare di darti sulla voce con una “dittatura della minoranza” Infine non dico nulla del rapporto 3 3 4 perché qualcuno subito obietterebbe: «ed il rapporto 2 2 2 2 2 ?... e quello 1 1 1 1 1 1 1 1 1 2 ?...». E’ molto bello quello che dici sulla ragionevolezza, sul buon senso e sull’accordo della gente. Ma te la sai immaginare una legge, una qualsiasi legge non ovvia (e quindi superflua) da discutere singolarmente con ognuno dei 60 e passa milioni di Italiani?... E quando l’approviamo? Altrettanto illusoria è la distinzione che fai tra fede (che immagino tu consideri quella religiosa) e ragione (che dovrebbe essere tutto il resto dell’intelligenza). Non è così! I “valori della ragione” come li chiami tu, non sono così definiti ed univoci come la parola vorrebbe fa apparire, e la “fede” non è solo e tanto quella in una divinità! Si ha fede in una miriade di cose, nella tecnologia (che ha mille aspetti non condivisi), nella morale personale (ed ognuno ha la sua), nei postulati indimostrabili (sul numero dei quali nemmeno i matematici riescono a mettersi d’accordo). Perfino sull’efficacia di un farmaco! Ed allora, concretamente, uno “stato veramente civile” sui “valori” di chi, dovrebbe fondarsi?... e come, dovrebbe funzionare nel quotidiano di stamattina e di stasera?... Ma poi, che cosa intendiamo per “uno stato veramente civile” se non una bellissima astrazione filosofica?... E per caso, se ne è mai visto uno, di questi stati, da prendere come esempio?. Ed infine, cosa, o chi, è lo “stato”? (oltre naturalmente che il participio passato dell’ausiliare “essere”) Certo che è meglio “pensare come gestire l’invasione extra-comunitaria”!... Ma si dà il caso che tu, persona sicuramente civile e di alti valori, pensi che sarebbe opportuno procedere in un certo illuminato modo, mentre io, ammesso di essere altrettanto civile e con valori altrettanto buoni, posso in perfetta buonafede pensare che il modo migliore sia un altro. Ma naturalmente tu ed io, per fare uno stato veramente civile, dovremmo ascoltare anche tutti gli altri ragionevoli e con valori. Ma quanti saranno questi, in Italia?... Purtroppo né a te, ne a me è dato di saperlo. Ma non perché non sappiamo contare o siano innumerevoli, ma perché preventivamente dovremmo accordarci su cosa intendiamo per “valore” e cosa per “ragione”. E potremmo non essere tutti d’accordo!... Per concludere, permetti anche a me di citare l’ultima frase del tuo intervento: «diceva Confucio… “Governare è raddrizzare. Se tu guidi lungo la retta via, chi oserà seguire quella storta?». Naturalmente occorre spiegare quale sia la via retta e perché, con dimostrazioni sempre più comprensibili. Ed alla fine, esemplificando sempre più, si arriva alla proposizione di base, al postulato. Come in matematica, come dappertutto. Il germe di partenza che non si può dimostrare e deve essere accettato così com’è. Con un atto di fede. Appunto. Cordialità Rudello 3 aprile 2006 parole 567 PS Immagino sia del tutto superfluo indicare quanto la "logica" sia aleatoria e non oggettiva: se fosse assoluta, la filosofia sarebbe chiusa da secoli! |
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