Il moralismo in questa società
E' pazzesco per quanto le apparenze possano influenzare il giudizio degli altri..
anzi riescono a farli giudicare, perché ormai senza il giudizio non si vive,
giudicare è diventata una droga, perché si è materialisti in questo mondo
grazie ai nostri rappresentanti ecclesiastici che ci nascondono e negano gran parte della
loro religione: l'occulto.
Grazie alla scienza che se non vede non ci crede.
Se non abbiamo certezze su cui basarci non viviamo bene.
Ormai in troppi sono schifosamente bugiardi per salvarsi l'immagine di una bella vita.
Mi dispiace che le persone desiderano così tanto, da riuscir soltanto a parlare..
e a far finta che sia vero..
Non è così che si sogna.
Ma a me non spaventa il grandissimo flusso di persone sfruttate dalla società, persone
che hanno bisogno di vivere da questa e la società che ha bisogno di fama e ricchezza da
queste persone.
Se io penso al ciclo a cui abbiamo dato vita tutti da centinaia di anni, a quanto è
orribilmente implacabile, impossibile da fermare, a quanto distrugge le nostre menti
e la nostra vita... conseguenti al fatto che la nostra casa viene uccisa da noi stessi...
Se abbiamo lo specchio davanti, quello dei soldi, non ci sentiamo in colpa.
invece quando si riesce nemmeno ad arrivare alla fine del mese si pensa, si pensa troppo.
così tanto che si arriva sulla soglia della depressione, come troppi fanno.
Soltanto questo mi spaventa;
l'insuperabile solco invisibile del pensiero.
Le nostre menti sono troppo poco sfruttate, se non in malomodo, fino ad auto distruggerci
e ci rivolgiamo al mondo che costruiamo intorno a noi, per esempio questo computer.
Il computer è una trappola del cervello. Un'orrenda trappola.
mi ha fatto credere che fosse la mia unica via d'uscita da quello schifo di cui ho paura,
che non voglio, non riesco ad affrontare.
Lo trovavo accogliente e caldo, come un ostello ben messo in una notte d'inverno, nel
bel mezzo di un gran viaggio ben organizzato, nel bel mezzo di una pianura in tempesta...
Troppi psicologi credono che la vera via d'uscita siano gli psicofarmaci, troppi che invece di
ascoltarti cercano a tutti i costi di trovare la soluzione al problema.
Accidenti, ma nessuno l'ha ancora capito che la vera soluzione sta dentro di noi?
Dobbiamo parlare, tanto, esprimere ciò che abbiamo nell'inconscio, riuscire a tirarlo
fuori, con una persona brava a far domande. Soltanto questo.
Ma troppi ignorano le vie più facili, perché siamo egoisti con noi stessi e intanto crediamo
di essere "grandi" perché facciamo cose belle e buone per chi ha bisogno di aiuto.
Allora come mai non c'é la telecamera in quei paesi del sud del mondo, dove maledettissime
multinazionali sfruttano persone che muoiono di dissenteria, dove la dittatura
e il terrorismo è uno strumento ancora in uso?
Quello che poi Bush e gli altri xxxxxxx che lo seguono come cagnolini cercano di combattere
per la pace (eh si, una guerra per la pace... ottima scusa... e poi sono loro i primi ad esercitare
una dittatura sotto forma di copertura.) uccidendo bambini e persone innocenti, solo dove c'è il petrolio?!
Eh già,
meglio continuare con il moralismo! "Vivi e lascia vivere"
Purtroppo se non si è qualcuno non si può far nulla, ormai troppe manifestazioni son state
organizzate per essere ignorate, ma è giusto che si esponga la propria opinione...
Ma ragazzi è un loro(i capi, la società, il governo, quelli che stanno lassù)
diritto prenderle in considerazione o no?
E' un diritto tollerare, o no?
E' un diritto prendere il potere per sentirsi meglio, o no?
"Vivi e lascia vivere" dice proprio questo.
Quindi non credete di sapere qual'è il giusto e il sbagliato, perché sembra giusto
vivere e lasciar vivere, ma se si ignorano certe cose, ci rimangono fregati quelli che non
possono nemmeno parlare, perché altrimenti gli si vengono puntate in fronte le canne di
fucili pronti a sparare.
Il bello è che se non avessimo paura di ciò che non conosciamo, molti sarebbero già morti
da un pezzo.
I limiti d'oggi li conosciamo, ma in futuro come sarà mai?
Ora lascio a voi una bella riflessione da fare.
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