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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 18-01-2006, 16.52.32   #11
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
MOTIVAZIONI

Fabrizio,

ti prego di parlare di fatti di inetresse, lascia cadere il resto. Se io vivo in un Paese latino, non ha interesse.

Per me invece l' interesse é stato che ho imparato in tanti Paesi civili come si gestisce una società. Mi sono girato l' Europa in 25 anni. POsso citare società che funzionano: Francia, U.K., DNK, Svezia, Belgio, Olanda, Finlandia, Norvegia. Per me sono stati esempi di cose sociali, normali altrove, ma che gli Italiani non sanno fare. Perché sono Paesi che hanno i valori e i mezzi per scoraggiare il delitto (che in Italia non ci sono, sono sostituiti dalla magnanimità).

Detto questo, un fatto per me evidente. La bilancia "realismo-ideologia", in Italia, pende dal lato ideologia.

Infatti nella società italiana si creano le associazioni e poi non le si mettono in funzione. Mancanza di realismo, abitudine a dire e
aspettare che altri facciano. Ignoranza dello stato per i cittadini. Ignoranza dei cittadini per lo stato.

Le associazioni possono funzionare, ma se ci sono persone serie dentro. Se tu me dicessi che tutte le associazioni non funzionano, io inizierei a sospettare che sono rimaste poche persone serie disponibili...

O sono fuori strada ? Un commento aggiuntivo: quando la gente dice, ma non fa, forse non é motivata, spesso é cosi.

SI PUO ESSERE MOTIVATI IN UN PAESE CHE PER LA LOTTIZZAZIONE E PER L INEFFICIENZA ACCETTATA CON RASSEGNAZIONE, COME UN DESTINO, NIENTE FUNZIONA BENE ?
antonio greco is offline  
Vecchio 18-01-2006, 18.00.34   #12
nonimportachi
Utente bannato
 
Data registrazione: 04-11-2004
Messaggi: 1,010
Egregi,

Mr Bean ha sollevato la questione degli italiani che rinunciano al diritto di voto.
Più che convincerli a votare, io inviterei chi non ha gli strumenti per farlo a non votare.

Berlusconi, per fare un esempio (il più eclatante ed esemplificatore della mediocre coscienza politica dell'italiano medio), si presentò a suo tempo nel '94. Ebbene chiunque avesse voluto votare a ragion veduta, avrebbe facilmente scoperto alcune peculiarità di cotanto individuo che mal si confanno ai requisiti di un politico per bene ("politico per bene" sembra un controsenso, ma a ben vedere non è indicazione priva di significato).
Governò per pochi mesi con evidenti conseguenze sul paese e sui sui diretti interssi (cose evidenti a chiunque voglia constatare i fatti).

Nella nostra democrazia gli italiani hanno voluto masochisticamente ritentare quell'esperienza. Anche in questo caso con evidenti conseguenze sul paese e sui diretti interessi del Cavaliere. Immagino che il problema sia di ignoranza e di menfreghismo generalizzati.

L'italiano entra nell'urna con poche idee ben confuse tratte dai manifesti (guardate le tirature dei giornali e i dati di ascolto dei TG, fate le proporzioni sulla popolazione votante..... e traete le vs conclusioni).

Condivido molte delle cose detto sui mali che affliggono quest'italietta sgarrobbata, ma trovo che un ruolo determinate lo giochi il fatto che in questo paese latita la coscienza politica.

Tanto di cappello ad Antonio Greco che incita a "darsi da fare" e smetterla di galleggiare in questo brodo di retorica, moda ed idealismo. Tutti si lamentano e dicono cosa non va e cosa ovrebbe essere fatto, ma poi si comportano come se bastasse aver preso posizione perchè le cose si risolvano. Quindi ritengo encomiabile l'invito di Antonio.

ma....

In tutta franchezza non riesco ad immaginare un "modo" efficiente ed efficace per risvegliare questa "presa di coscienza politica" che dovrebbe essere un simbionte del concetto di democrazia. Votare con giudizio o restare a casa, darsi da fare per i cambiamenti che si vogliono vedere etc etc....

Trovo utopistico ritenere che l'azione diretta del singolo (minoranza degli italiani che ha reale cognizione delle condizioni del paese) possa da sola cambiare le cose. Si tenga onto che c'è un sistema consolidato che ha tutto da perdere ed è immensamente potente sotto ogni punto di vista.

Io sono un impiegato.....

comincio a maturare l'idea che l'inversione di rotta sarà mossa solamente da un drastico crollo del sistema (come accaduto in Argentina) che obbligherà le coscienze (politiche) a risvgliarsi.
nonimportachi is offline  
Vecchio 18-01-2006, 20.00.16   #13
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
LE CONDIZIONI, MI SEMBRA

Inversione di rotta ? Difficile, ma possibile, io credo.

Le condizioni necessarie:

- un ' alleanza delle categorie che vogliono occupazione e competitività, senza politica;
- una squadra di persone determinate e capaci che: a) ha capito la situazione; b) ha esperien za di sviluppo economico in Paesi seri; c) si prende il ruolo di spiegare al Paese, col supporto di chi vuole l' occupazione, le mancanze esistenti nella società, i meccanismi fatali che incoraggiano il delinquere; gli strumenti per gestire un Paese, mancanti ma necessari per il rinnovamento se esso non vuole fallire. (ho abbastanza valutazioni che aiutino)

In altri termini, far capire a tanta gente che sarebbe opportuno cambiare, richiede:
- molta chiarezza in un rapporto al Paese;
- prima di questo, le alleanze necessarie delle categorie (anche fra giornalisti) che hanno interesse a che l' Italia non divenga Magreb (é di questo che si parla.....);
- la catarsi che puo' essere attivata solo da persone capaci, con buona strategia e programma.

Mi rendo conto che in Italia ci sono poche abitudini costruttive. Non é un problema, si possono copiare da altri. Ad una condizione: sotterrare la rassegnazione balcanica, che é uno dei becchini dello sviluppo.

antonio Greco
antonio greco is offline  
Vecchio 19-01-2006, 09.25.24   #14
Mr. Bean
eternità incarnata
 
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Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
Re: LE CONDIZIONI, MI SEMBRA

Citazione:
Messaggio originale inviato da antonio greco
Inversione di rotta ? Difficile, ma possibile, io credo.

Le condizioni necessarie:

- un ' alleanza delle categorie che vogliono occupazione e competitività, senza politica;
- una squadra di persone determinate e capaci che: a) ha capito la situazione; b) ha esperien za di sviluppo economico in Paesi seri; c) si prende il ruolo di spiegare al Paese, col supporto di chi vuole l' occupazione, le mancanze esistenti nella società, i meccanismi fatali che incoraggiano il delinquere; gli strumenti per gestire un Paese, mancanti ma necessari per il rinnovamento se esso non vuole fallire. (ho abbastanza valutazioni che aiutino)

In altri termini, far capire a tanta gente che sarebbe opportuno cambiare, richiede:
- molta chiarezza in un rapporto al Paese;
- prima di questo, le alleanze necessarie delle categorie (anche fra giornalisti) che hanno interesse a che l' Italia non divenga Magreb (é di questo che si parla.....);
- la catarsi che puo' essere attivata solo da persone capaci, con buona strategia e programma.

Mi rendo conto che in Italia ci sono poche abitudini costruttive. Non é un problema, si possono copiare da altri. Ad una condizione: sotterrare la rassegnazione balcanica, che é uno dei becchini dello sviluppo.

antonio Greco

come può realizzarsi secondo te, tutto ciò? Quali strumenti, modalità, mezzi occorrono per poterlo rendere concreto?
In pratica: scriviamo ai giornali? Ai politici? alle associazioni? Facciamo una sorta di catena di S.Antonio (col rischio di essere presi per spammers)? Scriviamo a Ciampi? Al Papa? Occupiamo i binari delle ferrovie più importanti? Blocchiamo le principali arterie autostradali? Giusto per fare alcuni esempi di azioni concrete...
O, ancora, andiamo davanti a Montecitorio e Palazzo Madama con cartelloni e striscioni? Boicottiamo le prossime votazionii politiche? Questo intendo quando ti chiedo di fare esempi concreti. Altrimenti i tuoi sono e rimangono bei discorsi ad uso di chi ha la capacità e la preparazione adeguata per capirli. Io non sono, ahimè, tra questi e perciò preferisco essere molto pratico. Proprio ieri leggevo un progetto (che non c'entra nulla con l'argomento che stiamo trattando, ma serve solo come esempio) di parecchie pagine in formato pdf. Ebbene ho saltato a piè pari almeno il 20% di tutto il progetto, in quanto non riuscivo a capirci nulla: era, come dire.... come se qualcuno per farmi capire come si usano pc e internet, iniziasse a impartirmi lezioni di informatica, e mi parlasse di bit, byte, linguaggi vari, ecc... di cui io non capisco un acca... io ho solo bisogno che mi si dica come raggiungere determinati scopi e/o obiettivi...
Mr. Bean is offline  
Vecchio 19-01-2006, 11.49.46   #15
antonio greco
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PROGRAMMA

Caro Fabrizio,

forse hai capito il mio pensiero che quello che accade oggi in Italia é la conseguenza di una cultura.

Un esempio: quando nel lavoro avevo bisogno di libri tecnici su materie di avanguardia, non li cercavo in italiano (sono spesso pieni di teorie e spiegati male, conseguenza di una cultura), ma in inglese, spesso facili da capire perché chiari.

Quanto al programma, se tu lo vedi complicato, forse é perché vivi in Italia, ove le abitudini sociali sono al medioevo.

Io ti garantisco che le linee di un programma che é foriero di risultati ce lo ho. Sono tre testi, che saranno spediti a tutti quelli che me ne faranno richiesta al mio indirizzo.

Organizzare un gruppo di volenterosi (dieci per esempio) , é un giochetto per chi ha lavorato decenni in Europa lavorando in gruppi di lavoro, commissioni e conferenze (in un modo non italiano).

L' unica cosa che frena, mi sono accorto, é la rassegnazione balcanica, in un Paese abituato al fallimento sociale come ineluttablie.

SOTTERRATE LA RASSEGNAZIONE, CHE E IL BECCHINO DELL' ECONOMIA ! !

Antonio Greco
angrema@wanadoo.fr
antonio greco is offline  
Vecchio 19-01-2006, 12.07.48   #16
Mr. Bean
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Antonio, non credo che la mia sia rassegnazione balcanica, e non so nemmeno se i balcanici siano rassegnati.
Il mio discorso è un altro: non sono tagliato per le relazioni. Tutto qui. Non significa che io resti inerte ad attendere la manna dal cielo. Se vai a vedere in internet, cercando col mio nominativo (nome e cognome che puoi ricavare dalle email che ti ho inviato) scoprirai che comunque ho fatto parlare di me abbastanza. Credo di non essere l'unico, in Italia, a non fermarsi al lamento. Non voglio qui cadere nello stesso identico errore dei nostri politici. Non dirò: io ho fatto questo e quello... non mi interessa parlarne, preferisco agire...
Secondo me, un passo alla volta porta in cima alla montagna, mentre se si vuole fare il passo più lungo della gamba, ci si fa solo male...
Mr. Bean is offline  
Vecchio 19-01-2006, 19.31.06   #17
bside
Ospite abituale
 
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Messaggi: 383
In Italia persone che si danno da fare e che lottano per migliorare le cose ce ne sono e tante, così come ci sono politici che interpretano onestamente il loro mandato. Proporre qualcosa di sensato e costruttivo è difficile, soprattutto quando ci si trova a dover metter d'accordo tante persone, muovere un paese intero e agire concretamente per mutare la realtà delle cose. Sono invece le persone che sparano a zero contro tutto e tutti le prime a non far nulla per cambiare le cose.
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Vecchio 19-01-2006, 20.22.20   #18
antonio greco
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N.C.I.

Grazie di aver scritto una delle caratteristiche dell' Italiano comune.

Io ho nel mio p.c. una descrizione più larga, a confronto con altri europei. Non la propongo se non a chi la chiedesse. Ma la riassumo cosi:

i N.C.I. (nuovi comport italiani) rendono il Paese ingestibile. Il primo guaio é che non ci sono comportamenti sociali. Ma i guai sono parecchi (con tutte le eccezioni, sicuro).

SE non si discute e si risolve il problema sociale nazionale (con tutte le eccezioni), credo che il sistema Italia non possa riprendersi. Ne sono sicuro.


Troverete sul sito:
http://angrema.blogspot.com.blog.kat...gressoangrema/

i testi' Definizione"; "Italia Desnuda"; "DNA" che cercano di raccontare il problema sociale nazionale.

Antonio Greco
antonio greco is offline  

 



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