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13-01-2006, 21.06.22 | #12 |
L' Emigrato
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
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FIDUCIA O SFIDUCIA
La tua incredulità scettica mi fa pensare che non hai vissuto a lungo in un Paese serio.
Cosa sia il realismo ? Facile vederlo: abitare un anno in un Paese anglosassone. Il realismo é quella cosa che nasce quando tutti dicono la verità, quando il furbo o menzognero é indicato a dito ed evitato o castigato. Quando, di conseguenza tutto, nella società diviene affidabile e i pantani italiani, le non risposte, le "furbate", divengono l' eccezione. Realismo significa anche : in una situazione c' é una sola verità, quella oggettiva, quella che ci si dà la pena di verificare. Con esclusione totale delle due o tre verità di parte....Con eclusione del manto sopra per cambiare di colore ad una cosa o a un fatto. Nei Paesi della U.E. (in gran parte, perché ce ne sono dieci che non conosco) il criterio di una selezione é quello oggettivo: esperienze e titoli. Perché non ci sono inghippi di qualcuno che cambia le carte e fa un finto concorso, sapendo che vincerà suo nipote. Sono Päesi di due colori, bianco e nero. Non ci sono infiniti toni di grigio come in Italia, ove niente é chiaro e qualcuno genera il dubbio per fini di parte. Quel tipo di società, Peyrefitte storico delle economie, le chiama "società della fiducia". Noi in Italia conoscimo solo la SOCIETA' DELLA SFIDUCIA. CHe significa anche "società dei furbetti". L' Emigrato |
14-01-2006, 13.23.39 | #13 |
Utente bannato
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
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Organizzazione. Unirsi e cominciare a costruire un'associazione capace di sostituire i servizi dello stato sul territorio. Le poste non funzionano? Servizio privato. La polizia non va? Servizio privato. Quota mensile da pagare per il servizio, possibilità di sconti a chi è associato.
Oppure anche semplicemente l'editoria, la cultura ecc. informare i cittadini. Proporre idee per essere coerenti, per entrare in Europa a testa alta, diffondere una marea di opinioni, commentarle, condividerle. Anche scuole private. E per favore, l'ITALIA è una menzogna. |
14-01-2006, 13.30.09 | #14 |
Utente bannato
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
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Inoltre, finché continueranno a esserci persone che seguiranno l'ideologia dell'assenza di idealismo non andremo molto lontano. Abbiamo l'ideale cattolico che attende il Regno dei Cieli, abbiamo l'utopia marxista che rimanda di decennio in decennio la grande Rivoluzione e il Regno di Non So Ché Perché non ho ancora pensato a cosa fare dopo la Rivoluzione.. e così via.. L'Ideale non dev'essere qualcosa da conseguire ma qualcosa verso cui tendere attraverso i VALORI. E' inutile l'Utopia se non è vista come quello che è: un miraggio. Un miraggio verso il quale dobbiamo tendere e cercare di realizzare al massimo delle nostre possibilità, un qualcosa che in Terra non è esente da errore. Bisogna capire che non sarà mai perfetto, bisogna capire che non dobbiamo deluderci se non lo conseguiamo perfettamente. La forza dell'Uomo sta nell'errore e nel dubbio, nella sua fragilità.. eliminarle vuol dire negare l'Uomo, negare che siamo imperfetti e negare così il bisogno di Valori che ci guidino verso l'Utopia.
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14-01-2006, 19.04.55 | #15 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-09-2005
Messaggi: 383
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Parlare di meritocrazia nel pubblico impiego è utopistico a meno di non cambiarne radicalmente l'organizzazione e la funzione.
E non è SOLO una questione procedurale, la valutazione di titoli o meriti, dato che già adesso sulla carta si valutano i titoli e meriti. Il problema è che queste procedure (che non sono come dici OGGETTIVE, ma SOGGETTIVE), le valutazioni e le commissioni sono solo la foglia di fico legale, che servono a dare una parvenza di correttezza a pratiche più o meno clientelari ormai consolidate. |