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08-01-2006, 16.56.26 | #1 |
L' Emigrato
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L' Italia E L' Europa
Segue l’intervista, curata da Rossella Vizzini nel dic. 05, all’ emigrato Antonio Greco, esperto in telecomunicazioni via satellite, consulente europeo, emigrato in Francia nell’’82 e da decenni studioso attento delle cause della crisi economica e sociale italiana.
Chi è Antonio Greco? Sono un “posteggiatore” ... di satelliti …..ora in pensione. In pratica ex funzionario di Eutelsat (operatore europeo di satelliti con sede a Parigi). Perché ha deciso di lasciare l’Italia? Ho deciso di emigrare nel ' 82, fondamentalmente per due motivi: - il primo perché nella società per la quale lavoravo (del gruppo IRI) si vedeva già il favoreggiamento dei raccomandati. Cioè di quelli, che per meriti di "conoscenze", avevano il diritto di passare avanti agli altri (sistema che successivamente iniziò a dilagare sempre più nel pubblico, contribuendo ad abbassare il livello di qualità e ad aumentare quello dell’ irresponsabilità). - Il secondo motivo scaturì da un altro tipo di osservazione; viaggiando molto in U.E., compresi che la qualità di vita raggiunta in molti Paesi europei non era facilmente raggiungibile in Italia. Vuole dire che in molti altre Nazioni europee la qualità di vita era ed è migliore di quella italiana? Ho riscontrato una differenza fondamentale, in tanti Paesi dell’U.E.: il cittadino é servito, rispettato dalle strutture sociali, non sopraffatto.... Può farci degli esempi comparativi concreti? Un solo esempio: in Francia un credito col fisco può significare un pagamento alla propria banca nel termine di pochi mesi. In Italia invece, per un credito accertato, può capitare la sopraffazione: nessuna risposta alla richiesta per anni. Da quanto affermato precedentemente mi pare di avere intuito che dall’estero abbia continuato a seguire l’evoluzione storica, culturale ed economica dell’Italia! Sì, ho continuato a seguire le vicende italiane, in particolare sono stato indotto per motivi professionali a delle serie riflessioni sull’andamento del suo sviluppo economico. Mi spiega come il suo lavoro l’ha portato ad analizzare lo sviluppo della nostra Nazione e cosa ha dedotto da tale analisi? Parte del mio lavoro consisteva nel negoziare soprattutto con Paesi europei. Come dicevo, durante il mio continuo girovagare in lungo e in largo per i vari Stati iniziai una osservazione/riflessione sulle cause che portavano l’Italia a perdere di competitività rispetto agli altri Paesi dell’U.E. Da tale scrupolosa osservazione (i negoziatori sono degli attenti osservatori) dedussi che l’arretrare dello Stivale era da attribuirsi alle differenze comportamentali. In sostanza mentre in molti Paesi europei venivano adottati comportamenti sociali favorevoli alla crescita, in Italia si diffondevano sempre più quelli atti a minarne lo sviluppo. Di fatto osservai che mentre in Italia la produttività e l’affidabilità (fino all ‘ 82 allo stesso livello degli standards europei) perdevano colpi (2), in altri paesi dell’U.E. le medesime crescevano. Già cinque anni fa avevo riscontrato che in Europa occidentale le capacità di gestione dei grandi sistemi erano di ben altri livelli rispetto ai nostri. Dunque è causa dei comportamenti se l’Italia ha perduto e continua a perdere di competitività rispetto agli altri Paesi? Certamente! I comportamenti diffusi sono in stretta relazione con i risultati economici ottenuti. Potremmo semplicisticamente distinguere due tipi di comportamenti, nel lavoro e nelle relazioni sociali: - quelli che favoriscono l' efficienza, e quindi lo sviluppo; - e quelli i quali attraverso l’aumento dei costi e/o le perdite di qualità conducono ad inefficienze. E in Italia i secondi si sostituiscono sempre più ai primi. Correndo il rischio di ripetermi le faccio un esempio tangibile di queste differenze comportamentali, fra l’Italia e l’U.E.: quando trattavo con gli italiani (gente del Ministero delle P.T., operatori privati o dell' ex-IRI), raramente riscontravo l’alto livello di qualità che era normale negli altri Paesi europei. Questo nel tempo è stato uno dei tanti segni del rapido peggioramento della mentalità italiana dilagante (all' inizio riscontrabile solo nelle strutture pubbliche poi anche altrove). Per essere più chiaro, i dipendenti pubblici italiani (nella maggioranza dei casi) pensano sia normale lavorare alla carlona, quelli di molti altri Stati dell’U.E. invece ritengono che il loro ruolo vada svolto con l’impegno necessario per l’ottenimento di prodotti e servizi di alta qualità. C’illustra più dettagliatamente quali sono stati i fattori che hanno indotto la nascita e la diffusione di questi comportamenti scorretti provocando la consequenziale crisi del sistema? Difficile rispondere in modo completo in meno di una pagina o due, comunque provo a sintetizzare il discorso. I fattori primari che hanno causato la crisi del sistema sono “i vizietti” italici (per una visione più dettagliata di questi ultimi rimando alla lettura dei testi: "Pubblica Distruzione", "Definizione dell' Italiano", “La Favola” e "Colli di Bottiglia" (v. http://angrema.blogspot.com.blog.kat...gressoangrema/ ) Questi in forma lieve li avevamo anche 80 anni fa ma ultimamente si sono ingigantiti, dilagando per conseguenza: a) l’assenza diffusa di spina dorsale (si seguono gli esempi, indipendentemente che essi siano buoni o cattivi); b) la mancanza di educazione ai comportamenti sociali responsabili (per addentrarsi nel discorso consiglio la lettura dei testi citati sopra). In concomitanza con suddette cause si sono sviluppati e propagati pure dei comportamenti illeciti e delittuosi, che sono incoraggiati da alcuni politici e si concretizzano nella sparizione dei valori e la mancata applicazione delle regole (divenute lettera morta prima per i potenti, poi per tanti altri). Riaprendo una breve parentesi in merito all’argomento “sviluppo degli altri Paesi europei”, quali sono stati i comportamenti efficaci che ne hanno permesso la crescita economica? In tanti Paesi europei vengono considerati naturali quei comportamenti che promuovono certi valori quali: la chiarezza, la coerenza, l’efficienza, l’onestà, la dirittura, il rigore, il realismo, il valore, il merito e l’ impegno. Tutti principi che, inclusi in un PATTO SOCIALE, sono alla base del concetto di "società della fiducia" (sconosciuta in Italia). Infatti la società italiana di oggi è intrisa fin dalle sue fondamenta da una cappa formata da: illusioni, finzioni, menzogne, incertezze. C’è stata una molla che ha facilitato il diffondersi di tali comportamenti scorretti, favorendo il degrado Italiano? La molla che ha facilitato il degrado è scaturita dal rallentarsi e/o bloccarsi di servizi e Istituzioni nazionali. Bloccaggi cui contribuiscono sia l' assenza di professionalità in molti settori istituzionali, che la forma di pensiero confusa, prevalentemente intuitiva (assenza di logica, di chiarezza, di ordine e metodo) diffusa dalla "Pubblica Distruzione". Entrambi gli aspetti hanno portato e portano al grippaggio di tante ruote e meccanismi sociali e di altro tipo (veda i testi "Colli di Bottiglia", "Pubblica Distruzione", "Favola", "Lapide" e "Metodi e Risultati"); Reperibili assieme a molti altri sui siti: http://angrema.blogspot.com http://angrema.blogspot.com.blog.kat...gressoangrema/ In un solo paragrafo, tento di riassumere quanto credo sia successo. Una società superficiale ha accettato che ai politici bastasse soltanto....... l’intuito politico (ritenendo non necessaria la professionalità). Dunque molti politici, mal selezionati (con il criterio frequente di cooptazione per comparaggio) hanno imposto per decenni: la corruzione, la superficialità, l'irresponsabilità, l' affaripolitismo (commistione di affarismo privato e ruoli politici). (CONTINUA) |
08-01-2006, 16.59.06 | #2 |
L' Emigrato
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continua l' INTERVISTA
Di conseguenza, ritengo che la società odierna si sia allontanata dalla società italiana degli anni ' 50, per avviarsi verso il pattern latino-americano.
Dall' interno del Paese non si può comprendere facilmente la velocità del ruzzolone. Dall' esterno si capiscono bene i motivi primari per cui il terzo mondo non é un rischio, ma un destino atteso. Sopratutto a causa della mancanza di una COSCIENZA SOCIALE. Infatti da tale assenza scaturisce il DISINTERESSE per i problemi della Nazione ed un immobilismo diffuso (in pratica la mentalità del: "chi me lo fa fare! Ma se ne occupi un altro!"). Entrambi gli elementi costituiscono il terreno fertile sul quale si sta consumando il ruzzolone dell’Italia. Dunque pensa che sia impossibile uscire da questa crisi? Sarà impossibile uscire dalla crisi, se non si verificheranno le seguenti condizioni necessarie: a) analisi seria fatta da esperti, condotta da una squadra obiettiva e determinata, protetta e incoraggiata da VIPs dell' economia, i quali vogliano far recuperare la competitività persa; b) discussione urgente degli stessi esperti, al di fuori dei contesti politici corrotti e lottizzati; c) manifesto al Paese, crudo, veritiero, generatore di catarsi...... durante la quale bisognerà mettere alla berlina i "vizietti politici" per zittire tutti quelli che non vogliono sia diffusa la verità. Verità che potremmo descrivere concisamente: I pantaloni sono rotti; lo Stivale é in mutande; non ci sono pantaloni nuovi… Il rilancio del Paese in che modo e con quali tempi potrebbe avvenire? Dipende dalla scelta della equipe che dovrebbe promuovere i nuovi modelli (1) di comportamento ed efficienza. Se tale equipe fosse composta da elementi ben selezionati, dotati di carattere, efficienza e coerenza, ed avesse i necessari sponsors, potremmo percepire i primi risultati tangibili della ripresa dell’Italia a distanza di quattro/cinque anni. Dalle sue parole mi pare di comprendere che sia urgente rilanciare l’economia con misure eccezionali! Certamente, è più che urgente; direi una priorità assoluta! Da notate però che l’economia non può essere rilanciata nelle attuali condizioni della società! Va prima applicato con urgenza un processo di europeizzazione dei FONDAMENTI della società. Questa europeizzazione è necessaria per acquisire dai Paesi dell’U.E. tanti valori, come la serietà e il realismo. Ma se tale rilancio non dovesse avvenire in tempi brevi quale rischio correrebbe l’Italia? L' Italia potrebbe aver già superato il punto di non ritorno (dal terzo mondo). Come le dicevo prima, questo è il motivo per cui occorrono, per gestire una ripresa, almeno queste condizioni essenziali: a) persone esperte, competenti e determinate con formazione e visione di tipo europea; b) mezzi adeguati a disposizione; c) l' alleanza degli imprenditori per la competitività. Queste tre condizioni non sono facili da ottenere, perché la società é coperta da un velo di menzogne, incertezze, incapacità, ipocrisia e confusione generale. La collaborazione di emigrati (che io chiamerei "europei normali") sarebbe vitale. Perché mai dovremmo avvalerci della collaborazione degli emigrati per risalire la china, non potremmo farlo da soli?! Perché gli Italiani in campo sociale, fanno ormai, solo valutazioni di parte (due, tre verità nella stessa situazione). Per avere valutazioni obiettive é più sicuro rivolgersi ad emigrati qualificati. Quello che manca nella società di oggi é: ”la visione lucida” e ciò è grave assai.... Prima ha menzionato il “terzo mondo”, quindi crede che il rischio povertà sia reale? Restando così le cose e guardando la situazione italiana con l’obiettività dell’occhio europeo la povertà da terzo mondo non é un rischio, é una certezza (l' unica incognita: in quanto tempo si manifesterà?). Se invece guardiamo le cose con occhio italiano, cioè rassegnato e confuso, contentiamoci di dire: "speriamo che la buona stella ci aiuti". E' interessante notare che la nostra abitudine ad accettare tutto (l'immobilismo colpevole), ha dato un buon contributo nel portare l ' economia italiana a questo punto, ovvero alla "mancanza di un futuro certo". Parla di “immobilismo colpevole!”. Se esistono dei colpevoli quali sono? Ci sono almeno tre colpevoli: a) la faciloneria tradizionale; b) l’incapacità della Pubblica Distruzione di educare il cittadino di uno Stato; c) la deriva innescata con incoscienza dai palazzi del potere e accettata da una società che non ha spina dorsale. Aprendo una breve parentesi aggiungerei pure che l' istruzione somministrata agli Italiani sembrerebbe (dai risultati) priva di educazione e centrata soprattutto sulla storia passata. Ma al futuro non si guarda neppure in altri ambiti! Volendo essere chiari è diretti vi chiedo: esistono delle strategie atte a preventivare i bisogni o le emergenze che si presenteranno o potrebbero presentarsi nei prossimi anni ?! La gran parte dei Paesi europei é usa definire strategie per preventivare eventi futuri. In Italia invece queste non si definiscono e ci si arrende allo scenario che via via si va delineando. Sono proprio l’assenza di strategie con la diffusione dei doppi e tripli scenari e la sparizione della verità, che provocano la crisi del sistema di fronte ad un numero elevato di emergenze. Infatti in assenza di strategie le emergenze diventano tante. In definitiva tutti questi elementi suddetti impediscono il progresso della società italiana poiché generano quelli che io chiamo “I quattro Dittatori....”. Ehm... i quattro dittatori? Sì, la Rassegnazione, la Confusione, l' Irresponsabilità, l' Allegra Gestione... La Rassegnazione non sorprende, in un popolo che nei secoli é stato calpestato da eserciti forti di armi pesanti e da guerrieri muscolosi. La Confusione é forse figlia di parecchi genitori: l' approssimazione, la mancanza di scrupoli, la superficialità, l' assenza di civismo. L' Irresponsabilità e l' Allegra Gestione sono entrate nello Stivale, dopo che ne sono usciti il merito e l' impegno.... Da quanto sostiene pare che non abbiamo molte speranze per uscire da questa situazione! Potrebbe esserci speranza in una società che ha avuto l' insipienza di accettare un disastro prevedibile già qualche anno fa? Le propongo però di chiederlo all' italiano tipo (io a causa del mio vissuto ho acquisito una visione europea). Personalmente sono convinto che: la via d’uscita esiste, ma é una strada molto stretta, e (ripeto) essa non sarà trovata dagli Italiani, senza l' aiuto degli emigrati... In Italia molti personaggi di spicco, ribadiscono di continuo che si deve diffondere la politica dell’ottimismo in quanto è controproducente per lo sviluppo del Paese continuare ad annunciare tragedie e delineare climi futuri incerti o addirittura catastrofici; in poche parole tendono a sdrammatizzare la portata dell’attuale crisi economica. Da quanto detto finora immagino che Lei non condivida questo tipo di atteggiamento? Immagina bene, no, non lo condivido, per il semplice fatto che si regge su chiacchiere fatue. L’ottimismo é positivo se poggia su basi reali (migliori risultati sociali), mentre se é fondato su chiacchiere, di fatto prive di sostanza, è generatore di vane illusioni. In conclusione può fare un sunto schematico di quanto ci ha raccontato finora? Certo, riepilogando: una società che ha sostituito la professionalità con la Commedia delle 'Arte Politica’ non può funzionare, nell' era della globalizzazione. - Una società che non funziona non potrà realizzare un'economia competitiva. - Un aggregato di clans, cordate, famiglie, tribù ha rimpiazzato quello che non é mai veramente nato: una società nazionale, che doveva essere basata su un Patto Sociale chiaro e su una strategia di sviluppo. - Nessuna ripresa sarà possibile se non deleghiamo le testimonianze agli emigrati e la discussione ad esperti non schierati. ------------------------------------- Rossella Vizzini Note: (1) Modelli ricalcati da quelli in uso nelle altre Nazioni dell’E.U., ovvero gli stessi che hanno prodotto benessere e sviluppo in Europa. (2) di conseguenza perdevano pure di competitività. Ecco l’ indirizzo di Antonio Greco, per chi volesse contattarlo. Ha infatti bisogno di aiuto per poter produrre pubblicamente testimonianze utili. angrema@wanadoo.fr |
08-01-2006, 19.15.46 | #5 |
L' Emigrato
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Caro Sebastiano,
mi sembra che sei molto vicino a quello che ho scoperto, con tanti paragoni europei. Credo che l' Italia é l' unico (o uno dei pochi) Paesi ove nessuna Pubbl. Distruzione ci ha insegnato cosa é il sociale, cosa é una società, quale sarebbe un patto sociale (se ci fosse). LETTERA DI UN EMIGRATO Il SISTEMA ITALIA A INIZIO SECOLO Difficoltà di gestire il Paese (e la FIAT, l' Alitalia) con risultati di livello europeo. L’ aumento degli insuccessi sociali degli ultimi lustri ha generato scetticismo verso lo stato. I servizi e i diritti promessi dalla costituzione e dalle leggi dello stato non sono realizzati in maniera affidabile, regolare, efficiente, equanime. La società italiana é come un enorme piatto, di puré di patate (être dans la purée = essere nei guai). Ogni cittadino, in una società senza regole, muove il proprio mestolo a modo suo. Tanti mestoli che girano con sensi e ritmi diversi. Manovrati talvolta da padrini (quelli che fanni i mazzi), talvolta da cittadini di secondo piano (quelli che si fanno mettere nei mazzi). Qualcuno gira in maniera forsennata. Alcuni, fra i mestoli, si scontrano fra loro, talvolta con zuffe improvvise. Quali i motivi primari di tali incapacità ? Non é difficile analizzarli, confrontandoci alla parte seria dell' Europa. DEFRAUDATI DALLA PUBBLICA dISTRUZIONE Noi Italiani, defraudati dei nostri diritti. Dalla Pubblica dIstruzione, fra l' altro, per decenni. Essa infatti non ha saputo insegnare ai cittadini: - i doveri dei cittadini verso la collettività, applicati in maniera reale, continua, efficace; - i doveri delle strutture dello stato di applicare la costituzione e le leggi, per offrire a tutti i cittadini i servizi promessi, in modo efficace, organizzato, programmato, equamine. Per poter ottenere che tutti i cittadini siano effettivamente eguali davanti alla legge, senza eccezioni; - la pratica delle chiarezza degli intenti e gli strumenti necessari ad avere, specie in ambito pubblico, la coincidenza tra dichiarazioni di intenti e realizzazioni effettive; - l' imperativo della precisone, della coerenza e della responsabilità di ogni singolo cittadino; - il pensiero organizzato e strutturato, il dialogo diretto, necessari nell' era del commercio globale e delle tecniche digitali. Tutti questi mancati insegnamenti hanno fatto si che loschi figuri abbiano avuto una gran faciltà a diffondere, nel "Paese del poco chiaro", il doppio linguaggio, la falsità di dichiarazioni irresponsabili, i doppi scenari (anzi la sceneggiata), la demagogia, la incoerenza. Non é stato insegnato ai cittadini il buon senso, l' educazione, il rigore, la responsabilità del proprio operato. Per cui essi non sono stati in grado, in tempo di elezioni, di sceverare i venditori di chiacchiere senza esperienza dai candidati in possesso di professionalità per costruire, modificare, migliorare... Essendosi pensato, alla Pubblica dIstruzione, solo alla ISTRUZIONE degli studenti, ignorando l' EDUCAZIONE, il cittadino tipo ignora gran parte dei suoi doveri. E non é divenuto mai conscio dei propri diritti. La rassegnazione alla sopraffazione impera infatti in molte regioni e settori del sociale. Guardiamoci intorno, in U.E. In ogni Paese c' é una società in cui i cittadini usano il buon senso, le regole, e criteri di comportamento corretti, sulla base di Valori comuni, soddisfano i loro bisogni, nel quadro di un Patto Sociale. Il quale permette, a milioni di individui, di essere una sola società. Cosa c' é in Italia ? Una folla disordinata di individui, senza ordini di squadra, senza patto sociale, ognuno per suo conto....come in un pollaio. Ma tutti spesso d' accordo su due sole cose: Anarchia e Confusione. LA PUBBLICA DISTRUZIONE CI HA RESO, COLLE SUE INADEMPIENZE, ...... QUASI CITTADINI LATINO-AMERICANI... LE CONSEGUENZE SONO SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI. Ogni Italiano si muove nella società, con una latitudine di 360° (mancanza di regole, inesistenza di educazione). Gli europei di altri Paesi operano in società avendo, quasi tutti, una latidudine di, ad esempio, di 20° o 30°. Proviamo a confrontare i risultati di un' assemblea in Italia e nel resto della U.E.. Confronto sconcertante ! ! La cosa vale anche confrontando i parlamenti.......Cosa si puo' allora costruire nel Paese Confuso ? Di questo passo.. lo Stivale si staccherà presto dall' Europa, per iniziare ilsuo viaggio........verso il M.O., o l' America Latina ? Cosa ci resta ? ? Soltanto reagire. Informatevi della realtà in U.E.. Dei diritti che hanno gran parte dei cittadini della U.E.. E che voi non avete. Non fidatevi della politica ufficiale, quella predicata da chi vuol mantenere il proprio potere. Con stipendi decisi da sé stesso.... Ma ricordiamo anche che, per reagire, ci vuole organizzazione.......La si puo' inventare, nel Bel Paese ? La prima cosa da fare: analizzare i motivi per cui le ruote del sistema Italia sono spesso grippate, perché gli sprechi aumentano........Dopo..... sarà possibile trovare una strategia di sopravvivenza, per restare a galla, evitare il terzo mondo. Solo se la riflessione é lucida. Sarà possibile, la riflessione lucida, in un Paese ove ognuno ha un mestolo diverso ? ? L' Emigrato Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr (disponibile per una presentazione delle CAUSE del degrado) Le Lettere dall’ Europa, analisi sulle CAUSE del degrado, sono su: http://angrema.blogspot.com www.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito, argomento “società”) |
11-01-2006, 17.19.20 | #7 |
Utente bannato
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Credo che l' Italia é l' unico (o uno dei pochi) Paesi ove nessuna Pubbl. Distruzione ci ha insegnato cosa é il sociale, cosa é una società, quale sarebbe un patto sociale (se ci fosse).
Patto sociale. Oggi è solamente la scua di un governo per nutrirsi sulla gente onesta e dei furbi per scaricare le colpe su tutti, su chiunque altro. Ti sto preparando una lettera in merito ma non rispondi più alle mie vecchie mail (vitae1983@hotmail.com) Non penso che sia uno sgarro nei confronti dei concittadini.Ognuno è libero di perseguire la propria realizzazione come meglio crede.Comunque,hai ragione a dire che in Italia non esiste una coesione sociale,proprio perché siamo sempre stati divisi. Per valorizzare questa coesione mancante,bisogna che si crei fiducia tra popolo e governo,una fiducia che si crea scontrandosi,con manifestazioni,critiche,dialog o.Il dialogo in Italia manca.La riforma universitaria ne è il simbolo per eccellenza.Il governo,infatti,non ha minimamente ascoltato le lamentele di studenti e professori che nella scuola ci vivono e che la conoscono bene.Per di più,ciliegina sulla torta,è osceno che un onorevole si permetta di alzare il dito medio alla folla di manifestanti.In questo caso,il cittadino non è più visto come un bene,come un individuo da servire e da migliorare,ma come uno scocciatore,una palla al piede,o ancora peggio,una persona incapace di decidere e di esprimersi. Se non pensi che sia uno sgarro allora dimostri la tesi di mancata coesione sociale. L'individualismo negativo trionfa e quello positivo (come posso io richiedere diritti se non tengo fede ai miei doveri e garantisco i diritti del mio prossimo?). Il governo italiano si nutre del popolo. Il governo non è più parte del popolo! Io frammenterei l'Italia e lascerei alle piccole amministrazioni locali l'onere di mantenere le infrastrutture e provvedere ai finanziamenti locali sotto l'egida di regole comuni garantite dalla comunità europea. basta. Per il resto si creano accordi contrattuali ecc. |
14-01-2006, 15.11.30 | #8 |
L' Emigrato
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DEFRAUDATI DALLA PUBBLICA dISTRUZIONE
LETTERA DI UN EMIGRATO
Il SISTEMA ITALIA A INIZIO SECOLO Difficoltà di gestire il Paese (e la FIAT, l' Alitalia) con risultati di livello europeo. L’ aumento degli insuccessi sociali degli ultimi lustri ha generato scetticismo verso lo stato. I servizi e i diritti promessi dalla costituzione e dalle leggi dello stato non sono realizzati in maniera affidabile, regolare, efficiente, equanime. La società italiana é come un enorme piatto, di puré di patate (être dans la purée = essere nei guai). Ogni cittadino, in una società senza regole, muove il proprio mestolo a modo suo. Tanti mestoli che girano con sensi e ritmi diversi. Manovrati talvolta da padrini (quelli che fanni i mazzi), talvolta da cittadini di secondo piano (quelli che si fanno mettere nei mazzi). Qualcuno gira in maniera forsennata. Alcuni, fra i mestoli, si scontrano fra loro, talvolta con zuffe improvvise. Quali i motivi primari di tali incapacità ? Non é difficile analizzarli, confrontandoci alla parte seria dell' Europa. DEFRAUDATI DALLA PUBBLICA dISTRUZIONE Noi Italiani, defraudati dei nostri diritti. Dalla Pubblica dIstruzione, fra l' altro, per decenni. Essa infatti non ha saputo insegnare ai cittadini: - i doveri dei cittadini verso la collettività, applicati in maniera reale, continua, efficace; - i doveri delle strutture dello stato di applicare la costituzione e le leggi, per offrire a tutti i cittadini i servizi promessi, in modo efficace, organizzato, programmato, equamine. Per poter ottenere che tutti i cittadini siano effettivamente eguali davanti alla legge, senza eccezioni; - la pratica delle chiarezza degli intenti e gli strumenti necessari ad avere, specie in ambito pubblico, la coincidenza tra dichiarazioni di intenti e realizzazioni effettive; - l' imperativo della precisone, della coerenza e della responsabilità di ogni singolo cittadino; - il pensiero organizzato e strutturato, il dialogo diretto, necessari nell' era del commercio globale e delle tecniche digitali. Tutti questi mancati insegnamenti hanno fatto si che loschi figuri abbiano avuto una gran faciltà a diffondere, nel "Paese del poco chiaro", il doppio linguaggio, la falsità di dichiarazioni irresponsabili, i doppi scenari (anzi la sceneggiata), la demagogia, la incoerenza. Non é stato insegnato ai cittadini il buon senso, l' educazione, il rigore, la responsabilità del proprio operato. Per cui essi non sono stati in grado, in tempo di elezioni, di sceverare i venditori di chiacchiere senza esperienza dai candidati in possesso di professionalità per costruire, modificare, migliorare... Essendosi pensato, alla Pubblica dIstruzione, solo alla ISTRUZIONE degli studenti, ignorando l' EDUCAZIONE, il cittadino tipo ignora gran parte dei suoi doveri. E non é divenuto mai conscio dei propri diritti. La rassegnazione alla sopraffazione impera infatti in molte regioni e settori del sociale. Guardiamoci intorno, in U.E. In ogni Paese c' é una società in cui i cittadini usano il buon senso, le regole, e criteri di comportamento corretti, sulla base di Valori comuni, soddisfano i loro bisogni, nel quadro di un Patto Sociale. Il quale permette, a milioni di individui, di essere una sola società. Cosa c' é in Italia ? Una folla disordinata di individui, senza ordini di squadra, senza patto sociale, ognuno per suo conto....come in un pollaio. Ma tutti spesso d' accordo su due sole cose: Anarchia e Confusione. LA PUBBLICA DISTRUZIONE CI HA RESO, COLLE SUE INADEMPIENZE, ...... QUASI CITTADINI LATINO-AMERICANI... LE CONSEGUENZE SONO SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI. Ogni Italiano si muove nella società, con una latitudine di 360° (mancanza di regole, inesistenza di educazione). Gli europei di altri Paesi operano in società avendo, quasi tutti, una latidudine di, ad esempio, di 20° o 30°. Proviamo a confrontare i risultati di un' assemblea in Italia e nel resto della U.E.. Confronto sconcertante ! ! La cosa vale anche confrontando i parlamenti.......Cosa si puo' allora costruire nel Paese Confuso ? Di questo passo.. lo Stivale si staccherà presto dall' Europa, per iniziare ilsuo viaggio........verso il M.O., o l' America Latina ? Cosa ci resta ? ? Soltanto reagire. Informatevi della realtà in U.E.. Dei diritti che hanno gran parte dei cittadini della U.E.. E che voi non avete. Non fidatevi della politica ufficiale, quella predicata da chi vuol mantenere il proprio potere. Con stipendi decisi da sé stesso.... Ma ricordiamo anche che, per reagire, ci vuole organizzazione.......La si puo' inventare, nel Bel Paese ? La prima cosa da fare: analizzare i motivi per cui le ruote del sistema Italia sono spesso grippate, perché gli sprechi aumentano........Dopo..... sarà possibile trovare una strategia di sopravvivenza, per restare a galla, evitare il terzo mondo. Solo se la riflessione é lucida. Sarà possibile, la riflessione lucida, in un Paese ove ognuno ha un mestolo diverso ? ? L' Emigrato Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr (disponibile per una presentazione delle CAUSE del degrado) Le Lettere dall’ Europa, analisi sulle CAUSE del degrado, sono su: http://angrema.blogspot.com www.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito, argomento “società”) http://angrema.blogspot.com.blog.kat...gressoangrema/ --------------------- Premessa. Il vostro problema: difficoltà a capire perché la società continua a degradarsi; difficoltà a capire cosa manca per promuovere lo sviluppo economico. Conviene aprire gli occhi, poiché il degrado continuerà, se non prendete le contromisure sociali necessarie per acquisire competitività. Un emigrato esperto vi potrebbe aiutare. LA LAPIDE Leggo un quotidiano italiano. Nausea abbondante. Decido di scrivere una lettera al giornale, per listare le CAUSE apparenti di tante emergenze, di tanta melma fangosa, che ostacola il cammino di tanti Italiani. Mia moglie: “Lascia perdere, il giornale non te lo pubblica”. “Perché ?” “Perché tu dici la verità ! Il giornale non te la pubblica la verità”. “Lascio perdere ?”. “Prova con una filastrocca”, lei mi dice. Ci provo, sui VALORI. Quelli che sono, fra l’ altro, necessari per far girare le ruote di un Paese, di un’ economia. LA FILASTROCCA Un emigrato legge il giornale. “Solo valori negativi ! Dove stanno quelli positivi ?”. “Positivi ? gli Italiani non amano costruire !” Come costruire, se manca la chiarezza ? Come reinserire la chiarezza, se manca la coerenza ? Come diffondere la coerenza, se si é diffuso il doppio linguaggio ? Come eliminare il doppio linguaggio, se lo scopo dei politicanti non é costruire, ma guadagnare....... potere ? Come togliere il potere ai politicanti ? Ci vorrebbero i tecnici, i professionisti, quelli che non vendono chiacchiere......... ? Dove trovare i professionisti, se le persone che hanno una buona posizione, che hanno fatto esperienza ad alto livello, sono state scelte col comparaggio e l’ omertà ? Come eliminare il comparaggio e l’ omertà, se non ci’ abbiamo una proposta seria per poterlo fare ? Come preparare una proposta solida e seria, se non si conosce più, nello Stivale, la chiarezza, la coerenza, l’ efficienza, l’ onestà, la dirittura, il rigore, la responsabilità, il realismo, il valore, il merito che genera impegno ? Ritrovare i VALORI , le forze positive? ....... Ma bisogna andare a comprarli in U.E. ? Andare a comprare i VALORI in U.E. ? .... Forse, ...ma é proprio quello che fanno gli emigrati ! Solo che, una volta imparati i VALORI, ci restano, nei Paesi europei. Gli conviene..... ............................ anziché rientrare nella melma fangosa. Ho capito, ordino una lapide al marmista dietro l’ angolo. “Che ci scrivi ?”, chiede la moglie. Ci scrivo: “Alla memoria: della chiarezza, la coerenza, l’ efficienza, l’ onestà, la dirittura, il rigore, la responsabilità, il realismo, il valore, il merito e l’ impegno”. Che metto in un cimitero italiano. Qualsiasi. L’ emigrato Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr (disponibile per presentare le CAUSE dei guai italici) --------------------- In caso di diffusione, informare l' autore. |
14-01-2006, 16.23.51 | #9 |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
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perché?
Perché l'Italia è il fanalino di coda dell'Europa? Innanzitutto occorre andare indietro nel tempo almeno un paio di millenni. L'Impero Romano imperversava in tutta Europa, esportanto ed imponendo la propria civiltà. Per una sorta di corsi e ricorsi, ad un certo punto la tendenza si è invertita e l'Italia è rimasta spezzata, suddivisa, dominata da più potenze... poi qualcuno pensò di riunificare la penisola e si accorse tuttavia che "ora che l'Italia è fatta dobbiamo fare gli italiani". Più semplice a dirsi che a farsi.
Passiamo poi ai favolosi anni '60: quelli del boom economico. L'acquisto dell'auto, della lavatrice, del frigorifero, della tivu, ecc.. da parte di ogni famiglia ci hanno indotto a credere che il consumismo fosse tutto. Non so in quanti e quali altri paesi europei sia accaduto ciò nel secondo dopoguerra. I "volponi" dell'economia ci hanno fatto credere un sacco di sciocchezze: Agnelli che privatizzava gli utili e socializzava le perdite; Mattei che trivellava a destra e a manca senza autorizzazioni che i politici erano costretti poi a rilasciargli... ecc.. la dicono lunga sulle cause dell'attuale degrado. Come fare per uscirne? Secondo me occorre iniziare a pensare i singoli individui dell'intera umanità, come interdipendenti. Ogni essere umano dipende da tutti gli altri: direttamente o indirettamente che sia; se qualcuno pensa di potersi abbuffare deve mettere in conto che sta togliendo il pane di bocca a qualcun altro; Le ricchezze sono limitate, dunque occorre suddividerle equanmente perché il benessere di ogni singolo componente la società, automaticamente fa il benessere di tutti; lo Stato dovrebbe piantarla di fingere di non vedere che la quantità di smog e di traffico va a braccetto con gli introiti che ha sul carburanti... più si consuma e più lo Stato guadagna in accise, iva, ecc.... poi naturalmente, privatizzando la sanità si toglie un peso, che butta sulle spalle dei sudditi italiani; occorre che lo Stato onori la costituzione, qualunque essa sia, che i politici non si facciano più scudo di immunità e quant'altro. Un conto è amministrare, altro è regnare... |
14-01-2006, 17.28.58 | #10 |
L' Emigrato
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DOVE SONO I BASTONI E LE CAROTE ?
Caro Fabrizio,
tutto giusto cio' che hai appena detto. Se mi permetti, vado due centimetri più in là. La superficialità, diffusa molto in Italia, ha fatto si che NESSUN MINISTRO della Pubblica Distruzione abbia capito una cosa, che dovrebbe essere ovvia: - se insegni ai cittadini il patto sociale, quali gli obblighi, quali i doveri del cittadino, la società porà funzionare, naturalmente se ci sono strumenti di promozione di buoni comportamenti e di dissuasione di quelli cattivi; - se non gli insegni niente; se, per la mancanza di realismo, non inventi i buoni bastoni e le buone carote.... allora la società .. va a farsi fottere ! ! ! Giustappunto quello che é successo, in un Paese che non ha mai insegnato l' educazione e non ha mia avuto né buoni bastoni né buone carote... ma tanti furbi... Antonio Greco Sei ora d' accordo che il problema italiano é un problema di ignoranza sociale ? E di mancanza di realismo, serietà, etc. etc.. |