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03-10-2005, 09.00.37 | #4 |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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Nessuna certezza, nessuna sfera di cristallo per prevedere il futuro.
Certo, l'ignoto è un rischio, e così non c'è certezza che la maggiorparte dei possibili "figli di gay" cresca più o meno bacata, allo stesso modo non c'è certezza che la maggiorparte di essi cresca più o meno sana. Differente la situazione "figli di etero", che dopotutto sono, per la maggiorparte, persone più o meno normali. Quindi da un lato abbiamo una consolidata esperienza millenaria statisticamente affidabile, dall'altra il buio più insondabile. Inoltre ricordo che non tutti gli omosessuali sono omosessuali sani, nel senso di omosessuali secondo natura, ossia omosessuali nel dna per così dire. Chissà quanti sono omosessuali per sintomo nevrotico, sintomo che di questi tempi (in cui tutti spingono affinchè ognuno accetti la propria omnosessualità senza farsene una colpa, come una cosa naturalissima eccetera), potrebbe non essere riconosciuto come tale. Sul fatto che ad un bambino possano risultare utili i due modelli maschile e femminile, c'è una vastissima letteratura psicologica. Ma quelli che sostengono, a priori, che le due figure sono inutili, senza troppi ragionamenti deridono questa letteratura frutto delle intuizioni di menti così geniali che forse bisognerebbe tenere in considerazione, almeno per una critica seria. Io, 26 enne maschio, non fatico a percepire nel mio animo l'imprinting lasciato da mio padre, che devo evidentemente aver preso a modello. Non so chi avrei preso a modello se fossi cresciuto con due lesbiche: quella mascolina? Non è proprio la stessa cosa, anche se lei lo vorrebbe. Se fossi cresciuto con due gay maschi, mi sarei identificato con quello più macho? O con l'altro, anche lui maschio, in un certo senso? E siamo sicuri che un modello sia tale solo per l'aspetto "spirituale", oppure insieme alla morale, alla filosofia di vita con cui guarda al mondo, un modello insegna anche qualcosa riguardo ad un aspetto basilare della vita come il rapporto con il sesso e con il partner? |
06-10-2005, 14.40.29 | #5 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 14-04-2005
Messaggi: 195
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Indipendentemente dal confronto tra coppie etereo e gay, la patente di padre e di madre è una questione che si dibatte da anni, proprio per quel diritto alla vita felice che tu indichi quale prerogativa per tutti i bambini del mondo.
L'idea è stata abbandonata (pensa che come punizione si era arrivati a pensare perfino all'ergastolo), poiché inattuabile; infatti, con quale metodo si possono responsabilizzare i futuri pretendenti genitori non idonei? Oppure: quali sono i metodi per stabilire chi è idoneo e chi non lo è? Inoltre: è necessario avere solo un'equilibrio psicofisico per avere la patente di padre e di madre o è necessario avere anche gli strumenti adatti (danaro) per mantenerli dignitosamente e renderli felici? Se uno ha un sano equilibrio mentale e una salute di ferro ma è un morto di fame, come la mettiamo? Come potrete costatare si sposerebbero solo i miliardari perché, pur non avendo un sano sviluppo psicofisico si comprerebbero comunque la patente corrompendo qualcuno, come ora, gli stessi, si comprano le parti di ricambio del proprio corpo deteriorate, per sostituirsele, provenienti dalle strade delle città Brasiliane. Cari miei, un conto è dirle e altro è farle le cose. Io credo che il mondo debba continuare sulla strada della casualità, poiché gli intrecci che avvengono nella nostra mente e nel nostro cuore non riuscirebbe a comprenderli nemmeno Dio, se esistesse. Vi sono casi di bambini nati poverissimi e da genitori tuttaltro che equilibrati, che hanno illuminato il mondo. Gugliermo marconi, premio Nobel per la scienza, aveva studiato fino alla quinta elementare, e nelle sue stesse condizioni vi sono altri sei premi Nobel. Cosa avremmo fatto senza le onde radio inventate da un igorante come lui? A voi l'ardua sentenza. Ultima modifica di Vapensiero : 06-10-2005 alle ore 14.42.26. |
06-10-2005, 15.09.15 | #6 |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
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Vapensiero, ammettiamo che si possano sposare solo i miliardari. Cosa accadrebbe in tal caso. Io penso che in breve tempo si estinguerebbe l'intera umanità, in quanto i miliardari mettono al primo posto i soldi, al secondo come procurarsene sempre di più. E' chiaro che più miliardari vi sono meno torta tocca a ciascuno.
A mio avvisoè il giudizio che rovina tutto, nel senso di giudicare qualcuno. |
06-10-2005, 16.09.48 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-10-2005
Messaggi: 77
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r.rubin se tuo padre se ne fosse andato prima della tua nascita da chi avresti preso la tua (come l'hai chiamata??)parte mascolina??
valutiamo tutti i figli di ragazze madri o orfani di uno dei due genitori, forse un'ideina potremmo già farcela non sono necessariamente il PADRE E LA MADRE ad essere fondamentali nello sviluppo ma bensì la serenità e l'armonia "familiare" ci sono culture diverse in cui padri sposano più donne ciò nonostante i figli crescono più o meno sereni dei nostri comunque per tornare in tema credo che sarebbe giusto fare dei test di idonietà(prendete con le pinze questo modo di dire) per i genitori, troppo spesso ce ne sono di incapaci e i servizi sociali non arrivano da tutti e se arrivano spesso è troppo tardi..... |
06-10-2005, 19.34.10 | #8 |
Ospite abituale
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Io penso che sia impossibile e forse anche un po' assurdo pensare a degli esami di abilitazione a chi vuole un figlio perché non è possibile stabilire a priori e in modo assoluto (e con quali mezzi poi?) quali siano le condizioni migliori per uno sviluppo sano o se due genitori sapranno essere punti di riferimento sicuri per il proprio figlio. E' impossibile fare questo genere di previsioni.
Poi io credo che alla famiglia, ai genitori, si attribuisca troppa importanza. I problemi di una persona si fanno sempre risalire ai traumi infantili; siamo sempre vittime del troppo o del poco amore dei genitori e spessogli si attribuiscono colpe che in realtà non hanno. Bisognerebbe essere più indulgenti e comprensivi; punti di riferimento si possono trovare anche fuori della famiglia senza precludere uno sviluppo "sano", ammesso che si possa definire uno sviluppo di questo tipo. Per me ha solo senso lottare per aumentare la consapevolezza e la cultura delle persone e lasciare a loro la responsabilità di decidere cosa sia meglio per loro. Altrimenti dovremmo estendere gli esami a non quante altre realtà e situazioni. Penso ad esempio all'esame di abilitazione al voto. Ci sono persone che votano senza neanche sapere quanto dura una legislatura o ignorando completamente chi è il presidente del consiglio. Saranno buoni elettori? |