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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 20-09-2005, 13.17.39   #21
VanLag
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Data registrazione: 08-04-2002
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Messaggio originale inviato da rodi
..... a mio avviso il problema vero è la risonanza che danno i media ad alcune dichiarazioni...
Riporto dal 3d di Bluemax intitolato il “seme del male” che riporta le parole di Ruini contro le intercettazioni, evidenziando come ciò che ha espresso contro le intercettazioni, con una lieve modifica, si adatti alla perfezione a ciò che dice Rodi e cioè che i media danno troppa risonanza a certe dichiarazioni. (Le parole originarie di Ruini, sono quelle espresse in piccolo).

"Sembra doveroso sottolineare la necessità di porre fine, per quanto possibile, a quell'abuso della pubblicazione sugli organi di stampa delle parole delle gerarchie ecclesiastiche che da troppi anni condiziona la vita della nostra Repubblica ed ha prodotto gravi danni alle persone e guasti difficilmente riparabili alla dialettica politica e al funzionamento delle istituzioni"

"Sembra doveroso sottolineare la necessità di porre fine, per quanto possibile, a quell'abuso della pubblicazione sugli organi di stampa delle intercettazioni disposte dall'Autorità giudiziaria che da troppi anni condiziona la vita della nostra Repubblica ed ha prodotto gravi danni alle persone e guasti difficilmente riparabili alla dialettica politica e al funzionamento delle istituzioni", ha detto il presidente della Cei.

La parte di Italia che non si identifica nel cattolicesimo, e mi sa che non è poca, è arcistufa delle prevaricazioni dei cattolici. Vivete come vi detta la vostra coscienza ma piantatela, per l'amore di Dio, di volere che tutti vivano come volete voi.


Ultima modifica di VanLag : 20-09-2005 alle ore 13.31.37.
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Vecchio 20-09-2005, 15.02.08   #22
bside
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Finirà che le leggi prima di essere approvate dal parlamento italiano devono passare il vaglio della CEI.

Perché non è possibile in Italia ciò che avviene in Francia?

Da quello che mi risulta (prego di smentirmi in caso contrario) in Francia:
-nessuna ora di religione a scuola
-nessun finanziamento della chiesa da parte dello stato
-i matrimoni in chiesa non hanno alcun valore legale e devono essere registrati presso il comune
-in vigore i pacs del 2000

E poi avete mai visto un prelato commentare o essere intervistato in qualche trasmissione televisiva sulla tv pubblica francese?
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Vecchio 20-09-2005, 15.33.43   #23
oizirbaf
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Messaggio originale inviato da bside

E poi avete mai visto un prelato commentare o essere intervistato in qualche trasmissione televisiva sulla tv pubblica francese?

... se religione è profondita' di vita ( e non solo esteriorita' rituale), ogni uomo, prelato o no, ha il diritto di battersi per cio' in cui crede: allo Stato, espressione e difensore di TUTTI i cittadini, il compito di non lasciare che una religione si trasformi, da strumento d'amore in strumento di divisione. Chi puo' pensare che Dio (se esiste) voglia l'odio e non l'unione del suo popolo? Pensate che i confini del popolo di Dio siano meno estesi dell'intero pianeta?


p.s.

- sarebbe auspicabile lo studio di tutte le religioni, espressione di quella scintilla indefinita, iscritta nel DNA umano, alla ricerca di qualcosa di piu' alto della sua finitudine. Le scuole confessionali devono affiancarsi ma non sostituire quelle in cui la base dev'essere un comune sentirsi "persone".
oizirbaf is offline  
Vecchio 01-10-2005, 11.32.28   #24
bside
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Ogni cittadino può battersi in quello in cui crede, ci mancherebbe. La questione dei vescovi che fanno politica però è diversa. Ti riporto quanto scrive Scalfari su repubblica riguardo l'argomento.

Scalfari: «Perché Ruini non diventa senatore».
venerdì 30/09

Ruini e ciascuno dei suoi colleghi, se volessero, potrebbero concorrere alle elezioni, essere eletti, partecipare al governo. Ma tutti sappiamo, a cominciare da loro stessi, che un fatto del genere ripugnerebbe alla coscienza nazionale e quindi non lo fanno. Non lo fanno ma potrebbero. C’è dunque un impedimento morale più forte del diritto di cittadinanza. Qual è questo impedimento? La Chiesa è portatrice di valori assoluti e di assolute verità che le vengono dal suo corpo dottrinale, dalla sua tradizione, dal suo pensiero teologico. La sua struttura è gerarchica e culmina in un vertice che ha poteri assoluti ancorati addirittura al dogma dell’infallibilità. Ne segue che esiste una lampante incompatibilità tra un regime democratico e una religione ancorata a valori assoluti e dogmaticamente istituzionalizzati. I vescovi, ancorché cittadini italiani, sono vincolati all’obbedienza alla loro gerarchia, nominati da un’apposita congregazione col beneplacito del papa, vincolari a dogmi emanati dalle encicliche e dai Sinodi. Perciç sono eterodiretti rispetto alle istituzioni italiane. In più, operando in regime concordatario, fruiscono di benefici tutt’altro che marginali. In queste condizioni affermare che i vescovi e il clero in generale siano cittadini a pieno titolo è falso. Non lo sono. Possono votare ma non possono farsi eleggere e partecipare ai governi se non riducendosi allo stato laicale. E tuttavia questa norma di tutta evidenza non figura nella vigente legge sulle incompatibilità. Questo ragionamento tende a dimostrare non solo che l’esercizio passivo del diritto elettorale è precluso ai titolari delle diocesi ma, soprattutto, a chiarire che esiste altresì un limite alle loro esternazioni.
bside is offline  
Vecchio 01-10-2005, 11.38.09   #25
bomber
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Messaggio originale inviato da bside
Ogni cittadino può battersi in quello in cui crede, ci mancherebbe. La questione dei vescovi che fanno politica però è diversa. Ti riporto quanto scrive Scalfari su repubblica riguardo l'argomento.

Scalfari: «Perché Ruini non diventa senatore».
venerdì 30/09

Ruini e ciascuno dei suoi colleghi, se volessero, potrebbero concorrere alle elezioni, essere eletti, partecipare al governo. Ma tutti sappiamo, a cominciare da loro stessi, che un fatto del genere ripugnerebbe alla coscienza nazionale e quindi non lo fanno. Non lo fanno ma potrebbero. C’è dunque un impedimento morale più forte del diritto di cittadinanza. Qual è questo impedimento? La Chiesa è portatrice di valori assoluti e di assolute verità che le vengono dal suo corpo dottrinale, dalla sua tradizione, dal suo pensiero teologico. La sua struttura è gerarchica e culmina in un vertice che ha poteri assoluti ancorati addirittura al dogma dell’infallibilità. Ne segue che esiste una lampante incompatibilità tra un regime democratico e una religione ancorata a valori assoluti e dogmaticamente istituzionalizzati. I vescovi, ancorché cittadini italiani, sono vincolati all’obbedienza alla loro gerarchia, nominati da un’apposita congregazione col beneplacito del papa, vincolari a dogmi emanati dalle encicliche e dai Sinodi. Perciç sono eterodiretti rispetto alle istituzioni italiane. In più, operando in regime concordatario, fruiscono di benefici tutt’altro che marginali. In queste condizioni affermare che i vescovi e il clero in generale siano cittadini a pieno titolo è falso. Non lo sono. Possono votare ma non possono farsi eleggere e partecipare ai governi se non riducendosi allo stato laicale. E tuttavia questa norma di tutta evidenza non figura nella vigente legge sulle incompatibilità. Questo ragionamento tende a dimostrare non solo che l’esercizio passivo del diritto elettorale è precluso ai titolari delle diocesi ma, soprattutto, a chiarire che esiste altresì un limite alle loro esternazioni.



quando Gesu disse date a Ceseare quel che è di Cesere qui comanda lui nel regno dei celi e Dio che comanda .. insomma volvea dire che l'uomoo di chiesa non può interessarsi delle cose dello stato .. per cui se un Prete va in politica infrange un precetto della Bibbia per cui nonè coerente con se stesso ... ma nonostante questo precetto i preti continuano a fare politica ....anche se non direttamente ....
bomber is offline  

 



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