ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
|
Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
20-09-2005, 15.02.08 | #22 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-09-2005
Messaggi: 383
|
Finirà che le leggi prima di essere approvate dal parlamento italiano devono passare il vaglio della CEI.
Perché non è possibile in Italia ciò che avviene in Francia? Da quello che mi risulta (prego di smentirmi in caso contrario) in Francia: -nessuna ora di religione a scuola -nessun finanziamento della chiesa da parte dello stato -i matrimoni in chiesa non hanno alcun valore legale e devono essere registrati presso il comune -in vigore i pacs del 2000 E poi avete mai visto un prelato commentare o essere intervistato in qualche trasmissione televisiva sulla tv pubblica francese? |
20-09-2005, 15.33.43 | #23 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 11-01-2005
Messaggi: 168
|
Citazione:
... se religione è profondita' di vita ( e non solo esteriorita' rituale), ogni uomo, prelato o no, ha il diritto di battersi per cio' in cui crede: allo Stato, espressione e difensore di TUTTI i cittadini, il compito di non lasciare che una religione si trasformi, da strumento d'amore in strumento di divisione. Chi puo' pensare che Dio (se esiste) voglia l'odio e non l'unione del suo popolo? Pensate che i confini del popolo di Dio siano meno estesi dell'intero pianeta? p.s. - sarebbe auspicabile lo studio di tutte le religioni, espressione di quella scintilla indefinita, iscritta nel DNA umano, alla ricerca di qualcosa di piu' alto della sua finitudine. Le scuole confessionali devono affiancarsi ma non sostituire quelle in cui la base dev'essere un comune sentirsi "persone". |
|
01-10-2005, 11.32.28 | #24 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-09-2005
Messaggi: 383
|
Ogni cittadino può battersi in quello in cui crede, ci mancherebbe. La questione dei vescovi che fanno politica però è diversa. Ti riporto quanto scrive Scalfari su repubblica riguardo l'argomento.
Scalfari: «Perché Ruini non diventa senatore». venerdì 30/09 Ruini e ciascuno dei suoi colleghi, se volessero, potrebbero concorrere alle elezioni, essere eletti, partecipare al governo. Ma tutti sappiamo, a cominciare da loro stessi, che un fatto del genere ripugnerebbe alla coscienza nazionale e quindi non lo fanno. Non lo fanno ma potrebbero. C’è dunque un impedimento morale più forte del diritto di cittadinanza. Qual è questo impedimento? La Chiesa è portatrice di valori assoluti e di assolute verità che le vengono dal suo corpo dottrinale, dalla sua tradizione, dal suo pensiero teologico. La sua struttura è gerarchica e culmina in un vertice che ha poteri assoluti ancorati addirittura al dogma dell’infallibilità. Ne segue che esiste una lampante incompatibilità tra un regime democratico e una religione ancorata a valori assoluti e dogmaticamente istituzionalizzati. I vescovi, ancorché cittadini italiani, sono vincolati all’obbedienza alla loro gerarchia, nominati da un’apposita congregazione col beneplacito del papa, vincolari a dogmi emanati dalle encicliche e dai Sinodi. Perciç sono eterodiretti rispetto alle istituzioni italiane. In più, operando in regime concordatario, fruiscono di benefici tutt’altro che marginali. In queste condizioni affermare che i vescovi e il clero in generale siano cittadini a pieno titolo è falso. Non lo sono. Possono votare ma non possono farsi eleggere e partecipare ai governi se non riducendosi allo stato laicale. E tuttavia questa norma di tutta evidenza non figura nella vigente legge sulle incompatibilità. Questo ragionamento tende a dimostrare non solo che l’esercizio passivo del diritto elettorale è precluso ai titolari delle diocesi ma, soprattutto, a chiarire che esiste altresì un limite alle loro esternazioni. |
01-10-2005, 11.38.09 | #25 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
|
Citazione:
quando Gesu disse date a Ceseare quel che è di Cesere qui comanda lui nel regno dei celi e Dio che comanda .. insomma volvea dire che l'uomoo di chiesa non può interessarsi delle cose dello stato .. per cui se un Prete va in politica infrange un precetto della Bibbia per cui nonè coerente con se stesso ... ma nonostante questo precetto i preti continuano a fare politica ....anche se non direttamente .... |
|