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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
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Vecchio 08-09-2005, 08.52.22   #1
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
Il Male Oscuro

(Il buio dentro di noi)

Uno Stivale ingessato, incerto, confuso, arretrato, scasciato, demotivato, imbrogliato, annebbiato, sdrucito, sdrenato, inceppato, sfessato ............................ svogliatamente, decide di fare, forse, qualche riforma.

Si spera che le riforme non siano ad personam, che siano efficaci, e fatte con realismo e serietà.

L’ Italiano tipo di inizio secolo, un po’grigio, un po’ addormentato, talora sfinito , sgovernato, rassegnato, malandato, non ha ancora capito l’ essenziale: che il Male Oscuro sopravvenuto ha cancellato la riflessione lucida, messo in dubbio le capacità di gestione rigorosa, addormentato la determinazione, sfiaccato le strutture dello stato, deviato le formae mentis...........

Mala Tempora currunt. La speranza, che in genere é l’ultima a morire, é ormai sotterrata.......... vista l’ insipienza, la leggerezza, le difficoltà degli Italiani di .......... guardare in faccia la realtà.

Realtà, che é piuttosto grigia. Si spera che non diventi nera. Realtà che si potrebbe meglio capire, con molti sforzi, senza i soliti paraocchi, con un po’ di buon senso, con un po’ di chiarezza mentale, ma soprattutto guardando all’ Europa.

Le prime valutazioni sulle Cause del degrado italiano sono nelle Lettere dall’ Europa, su:

http://angrema.blogspot.com
www.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito, argomento “società”)
http://angrema.blogspot.com.blog.kat...gressoangrema/
Si tratta delle Lettere dall’ Europa di Antonio Greco. Il quale ha lavorato in giro per l’ Europa per trenta anni e vive in Francia da venti anni.


La stoltezza ha piedi leggeri e non sfiora la terra, ma cammina sulla testa degli uomini, per la loro rovina. Se li prende uno a uno, quando più le piace (L’ Iliade, Omero).

Antonio Greco
angrema@wanadoo.fr

P.S. Diogene, colla sua lanterna, ha girato a lungo per il Bel Paese. Sta ancora cercando la serietà, il realismo, la riflessione obiettiva. In compenso ha trovato che la superficialità, nella società, non é un demerito; ed anche che alcune verità cambiano di colore ogni giorno.

MEMENTO. Giugno 1943, il Corriere della Sera pubblica il fondo del dirett. Mario Borsa, che parla del referendum sulla monarchia. Esso finisce con questo paragrafo. Citazione: "…. Paura di che ? Del famoso salto nel buio ? Lo credono i nostri lettori: il buio non è nella Repubblica o nella Monarchia. Il buio, purtroppo, è in noi, nella nostra ignoranza, o indifferenza, nelle nostre incertezze, nei nostri egoismi di classe o nelle nostre passioni di parte". Fine della citazione.
Mario Borsa non immaginava, pubblicando tale frase, che essa sarebbe stata molto più appropriata per la società italiana dell’ inizio del XXI secolo. Lo ha capito ora, dall’ altro mondo.
antonio greco is offline  
Vecchio 08-09-2005, 11.51.45   #2
Aristippo
Ospite abituale
 
Data registrazione: 06-10-2004
Messaggi: 365
Ciao Antonio,
i tuoi post cosi' accurati mi affascinano sempre.

Ma non capisco dove dobbiamo andare a parare.

Voglio dire a parole spicce, cosa dovrebbe fare l'Italia per uscire da una situazione economica disastrosa ?
E inoltre, parlando con vari paesi europei ho visto che sia in Germania che in Francia la situazione non è tanto meglio, quindi come potr uscire da una crisi che oserei dire Europea se non occidentale ?

Ciao
Francesco
Aristippo is offline  
Vecchio 08-09-2005, 14.12.01   #3
sisrahtac
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 04-11-2002
Messaggi: 2,110
Il Male Oscuro Collettivo?

Per una questione di potere si creano disequilibri psicofisici alla gente. Cioè, la società, con cui intendo chiesa stato ecc.., dovrebbe garantire la felicità e la salute delle sue componenti (e ne riceverebbe sicuramente pure un tornaconto), ed invece vedo solo un branco di depressi, nevrotici, psicotici, sempre più in aumento, sempre di più!
Si dovrebbe indicare la via del benessere e della felicità, invece si impone uno standard.
A questo punto dico solo che voglio la psicosi di massa! La desidero! Solo un tracollo nervoso collettivo può portare al cambiamento. Una bella morte iniziatica di massa. E' quello che ci vuole.

(Possibilmente senza guerre mondiali. Ok, basta fare il profeta (e anche un po' jettatore))

Si paralizza lo scorrere degli eventi su una posizione e si spera pure di mantenere l'equilibrio senza perdere pezzi per strada, per questioni di potere. Presuntuosi... (Beh, certo, il potere è un muro talmente invalicabile e forte che è capace di fermare lo scorre degli eventi...se lo è stato per 2000 anni, potrebbe benissimo esserlo per altri 2000...)

Ultima modifica di sisrahtac : 08-09-2005 alle ore 14.26.51.
sisrahtac is offline  
Vecchio 09-09-2005, 11.11.37   #4
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
CZRCO DARVI QUALCHE RISPOSTA

Cerco di rispond. ai due ultimi posts.

E vi prego di contattarmi al mio indir., quando fate domande difficili che richiedono risposte lunghe.

Il Male Oscuro, cioé la depressione della società, a seguito di una deriva che negli ultimi due lustri é stata rapida, é senza molte speranze.

I motivi:

- la società italiana ha abitudini non europee, ma latino-americ., per es.: a) non sapersi gestire (finite le capacità di gestione dei macrosistemi, inclusi il Paese); b) non conosce affatto i quindici o più fattori ritardanti o ostacolanti dell' economia, quindi non puo' pensare alle giuste misure correttive ; c) l' unica way out sarebbe una riflessione obiettiva, con emigrati che vengano a fare i testimoni. Ma questo sembra impossibile (ci provo da cinque anni e più), in quanto nelle società ci si é abitauati a pensare a se stessi o al proprio clan (manca il senso e la visione del sociale).

I VIPs cui ho scritto per offrire una mia presentazione mi hanno mandato a quel paese, con frasi gentili. Romiti, nel ' 90 mi disse "d' accordo colle sue conclusioni.M a non c' é niente da fare". Non mi ricevette. Tronchetti provera, più recent., lo stesso. Non nomino gli altri (inclusi i sindacati).

In un Paese in cui non é mai stato insegnato il senso del sociale, non ci sono speranze....

Hai ragione Catharsis. L' unica way out é , dopo una riflessione fra espêrti ed emigrati, LA COMUNICAZIONE AL PAESE DELLA REALTA, di cui nessuno parla (manca il realismo, che é stato sostituito dalle chiacchiere fatue).

Quello che posso fare , se mi seguite, facendo domande:

- qui sotto metto un post sulle abitudini di una Paese arretrato;
- apro una discuss a parte sulle CAUSE, che apriro' col post "Pubblica distruzione", cui seguirà una cronaca delle conseguenze ( si chiama "La Barca va"). Etc, etc..
Se voi partecipate in modo adeguato, tirero' fuori i fattori scatenti dei problemi sociali con posts successivi.

Potete contattarmi al mio indirizzo in modo che io vi possa inviare un invito con richiesta precisa ad aiutarmi ad usare la mia potenzialità (essendo un emigrato, mi sono vaccinato dalle cattive abitudini ed ho quindi una visione più lucida, non di parte)

Antonio Greco
angrema@wanadoo.fr
antonio greco is offline  
Vecchio 09-09-2005, 11.16.13   #5
antonio greco
L' Emigrato
 
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Messaggi: 637
DEFINIZIONE DELL’ITALIANO DI INIZIO SECOLO

Parigi, luglio 04



L’Italiano all’inizio XXI secolo é l’unico europeo:

- che accetta di vivere nella confusione e nell’incertezza come condizione normale di vita;
- che adatta la sua attività di lavoro agli interessi personali o di clan;
- che ha spesso un doppio ruolo nella vita sociale, quello che formalmente dovrebbe svolgere e quello che, senza troppo rumore, gli conviene inventarsi;
- che ha talmente abbassato il livello di guardia dei comportamenti accettabili, che accetta senza commenti qualsiasi comportamento dagli altri. In compenso puo’ permettersi qualsiasi azione, anche scorretta, di sua scelta.

Nella vita sociale il secondo ruolo (interessi privati o di clan) diventa per molti preponderante. Una conseguenza: nei media e nella vita sociale lo schierarsi, lo accusarsi, il reagire contro un’altro schieramento, é divenuta un’attività prioritaria. Come ai tempi di guelfi e ghibellini. In politica e sui media si dedica tanta attenzione ed energia alle evoluzioni negli schieramenti, che la risoluzione dei problemi di tutti i giorni sembra quasi divenuta un’attività secondaria (é il più deteriore dei caratteri latini, da terzo mondo).

L’Italiano si é adattato negli ultimi anni a vivere spesso alla giornata, non per sua colpa, ma per via delle incertezze e confusioni della vita sociale. Non ha più un grande interesse per il futuro del Paese e per le evoluzioni sociali in corso. Privilegia i fatti proprii. Non si meraviglia affatto se, in ambito sociale, gli obiettivi raggiunti o mancati sono diversi dalle primitive dichiarazioni di intenzioni. Cio’ che capita abbastanza spesso, non sorprende più.
Questa insensibilità sociale (nella forma di divaricazione completa fra stato e cittadino, che vanno per sentieri diversi o opposti) é probabilmente tanto vecchia da rimontare ai tempi lontani, quando i “gestori” dello stato erano: i Goti, i Francesi, gli Austriaci, gli Spagnoli, etc

Il processo avvenuto nel sistema Italia, come si vede dall’Europa: l’abitudine alla improvvisazione ed alla irresponsabilità nella vita pubblica, diffusesi recentemente, porta alla confusione sociale per via dei numerosi insuccessi. E in una vita sociale confusa, tutto puo’ avvenire. Succede persino che un evento negativo puo’ essere attribuito alla confusione che regna, anziché alla propria colpa o mancanza.

La impossibilità di vedere tutti i proprii diritti realizzati é divenuta recentemente per lui un’abitudine accettata, con rassegnazione balcanica. In compenso la sua furbizia e il suo ottimismo (o faciloneria) gli fanno sperare che i suoi diritti di cittadino potranno realizzarsi con l’intervento risolutore del proprio referente (chi non ne ha uno puo’ essere perduto).

La sua rassegnazione ad una vita sociale degradata é tanta, che egli non si chiede neanche se negli altri Paesi della U.E. la qualità delle vita é migliore e perché. Non si chiede perché l’Italia é l’unico Paese della U.E. inguaiato, né gli interessa sapere perché. Si lamenta pero’ della chiusura della FIAT (e spera che non ci siano altre chiusure).

La realtà, a voler guardarla in faccia, puo’ spiegarsi semplicemente: in un Paese che accetta di vivere alla giornata, si rinunzia a condizionare gli eventi futuri, a differenza della vita sociale degli altri Paesi U.E.. Anzi, ci si lascia condizionare dalle emergenze.

Le abitudini italiane di vita sociale, eccezionali per la U.E., stanno scavando un fossato verso gli altri Paesi della U.E più a Nord. Un fossato simile, molto più pronunciato, esiste da tempo tra Nordamerica e America latina. Un’idea semplicistica delle abitudini che si stanno diffondendo é data nello allegato.

Nel Paese abituato ormai alle emergenze, non si indaga troppo sui perché, ma vivendo all’estero, ci si chiede: “come potrebbe funzionare l’economia di un Paese, ove i comportamenti indicati nell’allegato (sempre attribuibili agli altri e non a se stesso) si sono tanto diffusi ?”

Antonio Greco
______________________


COMPORTAMENTI, EDUCAZIONE E SOCIETA'

Una caratteristica che distingue gli Italiani, nella U.E., é la propensione per i comportamenti istintivi nella vita sociale.
Questo comportamento non provocherebbe nella vita sociale conseguenze rilevanti, se non entrasse in gioco nel sistema Italia un aspetto perticolare: l' educazione.

Sembra proprio, nell' osservare i comportamenti italiani di inizio secolo, che né la pubblica Istruzione né la famiglia media abbiano prestato attenzione negli ultimi decenni a quanto viene invece insegnato in gran parte dei Paesi della U.E..

Nella gran parte dei Paesi europei si insegna ai cittadini che ogni passo da fare nella vita sociale richiede una preventiva riflessione (la quale diviene poi negli adulti reazione istintiva) relativa al quesito: " l' azione che sto per fare porterà danno al mio prossimo, vicino o lontano ?". Con l' imperativo di avere una risposta negativa.

La mancata attenzione, in Italia, a scuola e in famiglia, a tale aspetto importante dell' educazione, ha le sue conseguenze sociali. Conseguenze sociali negative, diffuse e visibili, le quali sono in linea colla tradizione specificamente italiana che il cittadino e lo stato si ignorano, anzi sono talvolta nemici.

Questa mancata attenzione potremmo definirla "un motivo in più, perché la società italiana abbia tante difficoltà a funzionare" .......


L' Emigrato
Antonio Greco
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Vecchio 09-09-2005, 11.17.29   #6
antonio greco
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UN FUTURO PER IL SISTEMA ITALIA ?

Esaminare le ultime evoluzioni e capire quelle future, é possibile ? Forse, ma ci vuole realismo.

Gli Italiani, negli ultimi vent' anni, hanno avuto una mutazione del DNA. Molte delle evoluzioni sono pero' negative.
Ma c' é una colpa, dell' Italiano medio, per le trasformazioni negative ? Forse, un po', non più della beata incoscienza nell' accettare i N.C.I. (Nuovi Comportamenti Italiani), senza reagire.

Poteva reagire l' Italiano medio ? Forse no, visto che non ha la schiena dritta (che é invocata da Ciampi). Ma si puo' avere la schiena dritta, quando si ha un alto tasso di insuccessi sociali ?

D' altronde, si puo' avere un alto tasso di successi sociali se la Pubblica Distruzione non ci ha mai insegnato che fra i cittadini e lo stato ci vuole una collaborazione ? E un rispetto reciproco ? E un interesse dell' uno a che l' altro stia in buona salute?

La colpa della Pubblica Distruzione: non é stato insegnato ai cittadini il buon senso, l' educazione, il rigore, la coerenza, la responsabilità del proprio operato. Per cui essi non sono stati in grado, in tempo di elezioni, di sceverare i venditori di chiacchiere senza esperienza dai candidati in possesso di professionalità per costruire, modificare, migliorare...

Essendosi pensato, alla Pubblica dIstruzione, solo alla ISTRUZIONE degli studenti, ignorando l' EDUCAZIONE, il cittadino tipo ignora gran parte dei suoi doveri. E non é divenuto mai conscio dei propri diritti. La rassegnazione alla sopraffazione impera infatti in molte regioni e settori del sociale.

Guardiamoci intorno, in U.E. In ogni Paese c' é una società in cui i cittadini usano il buon senso, le regole, e criteri di comportamento corretti, sulla base di Valori comuni, soddisfano i loro bisogni, nel quadro di un Patto Sociale. Il quale permette, a milioni di individui, di essere una sola società.

Cosa c' é in Italia ? Una folla disordinata di individui, senza ordini di squadra, senza patto sociale, ognuno per suo conto....come in un pollaio. Ma tutti spesso d' accordo su due sole cose: Anarchia e Confusione.

Avendo la "schiena molle", per colpa della Pubblica Distruzione, si diviene, col tempo, rassegnati. Tanto più che la mancanza della coscienza sociale (essa viene insegnata negli altri Paesi della U.E., non in Italia) mette potenzialmente ogni cittadino nella posizione di "uno contro tanti". E mette lo stato nella situazione di dirsi: "ma si puo' gestire l' anarchia ?

Rassegnati. Ma é possibile non esserlo ? Certo, in altri Paesi della U.E. i cittadini si uniscono in partiti, associazioni. Gli uni e gli altri spesso costruiscono, con impegno e serietà. Ma possono, partiti e associazioni, strutturare, migliorare, la società italiana ? Cioé il Bel Paese, con tanti laghi, pantani, mancate reazioni, rassegnazioni ? E ruote grippate ? Il Paese del grigiore, della non chiarezza ?

Le riforme, invoca Ciampi. Se i partiti volessero riformare seriamente, riuscire a fare in pratica cio' che dicono di voler fare, dovrebbero essere gestiti da Tedeschi, Belgi, Francesi. Gente coi coglioni, con carattere, coerenza, capacità sociale, organizzazione... Visto che la Pubblica Distruzione non ha pensato ad educare gli Italiani a tali Valori, per decenni. Non basta che Ciampi dica "tenete la schiena dritta.." ! Neanche la coerenza é stata insegnata, nel Paese ove l' ipocrisia é stata elevata a rango universitario... L' organizzazione e la coerenza , mai conosciute in tante province italiane, sono i valori che fan si che, in giro per la U.E., i cittadini facciano corrispondere i fatti alle parole.

Ma é proprio questo, la corrispondenza dei fatti alle parole, che é tanto difficile, nel Paese dell' arte. E dei furbi. In fondo l' artista cerca l' originalità di un percorso nuovo. Magari deviato, ma nuovo. Magari scorretto, ma nuovo.
Lo Stivale é divenuto una terra ove tutti i percorsi diversi, variati, talora nascosti, incurvati, deviati, si incrociano, si ostacolano, si scontrano talvolta...

Se i furbi non cercassero di ottenere col sotterfugio cio' che dovrebbero faticare ad avere coll' impegno, alla luce del sole, allora la vita diverrebbe faticosa. E noiosa, che barba ! Poi, si puo' fare una vita di fatica nel Paese della calura ? Si puo' sudare, impegnandosi a costruire, nel Paese della pigrizia ? Si puo' non essere pigri nel Paese ove la gran parte dei meccanismi pubblici si grippano ?

Sono tutte ragioni per cercare di discolpare gli Italiani che hanno accettato i N.C.I. Si, la residua colpa di aver accettato nuove abitudini, quelle che hanno ammazzato le efficienze sociali, é un peccato veniale.

Noi Italiani, famosi per la somma intuizione. Ma puo' , un popolo di artisti intuitivi, essere razionale, organizzato, per restare a galla nel Mercato Globale ? Se la Pubblica Distruzione non ci ha insegnato la struttura delle costruzioni sociali, l' organizzazione degli schemi mentali produttivi ?

Ecco il punto, a me sembra.

Se avessimo la razionalità francese, la coerenza britannica, l' impegno degli Scandinavi............ allora le ruote della società non sarebbero spesso grippate . Ogni cittadino avrebbe il suo flaccone di "olio sociale" e farebbe la manutenzione dei meccanismi delle stato, della società....

E se l' olio fosse sufficiente, potrebbe ingrassarsi quella parte del proprio cervello che presiede al sociale (attualmente atrofizzata).

Il futuro ? o ci sarà un futuro, o non ci sarà. Ci sarà un futuro se un' analisi degli handicaps sociali viene fatta subito, prima di passare il punto di non ritorno. Emigrati aiutando. Non ci sarà futuro se restiamo là, rassegnati, ad aspettare.

Le Cause delle inefficienze sono una decina. Senza individuarle, coll' aiuto di testimoni dello sviluppo, la via maestra per divenire un Paese normale, europeo, sembra preclusa.

l' Emigrato
Antonio Greco
ANGREMA@wanadoo.fr


P.S. Dio ride degli uomini che si lamentano di eventi, le cui cause essi stessi continuano a promuovere con convinzione (Bossuet).
antonio greco is offline  

 



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