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04-08-2005, 11.03.44 | #23 |
L' Emigrato
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
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RISPONDO A LORD ENRICO
Ciao Lord Enrico,
ti ringrazio per la tua sensibilità costruttiva, che si avvicina al mio pensiero. Ti copio qui un testo pubbl. recentemente, chissà che non dia la buona idea a qualcuno che aiuti. CITAZIONE Parigi, luglio 05 Perché l’ economia arranca L’ economia italiana non puo’ riprendersi, nelle presenti condizioni della società. Perché si tratta di una società che non funziona. La verità mi sembra: non si puo dire che in Italia esistano una vera società ed un patto sociale. Infatti la società italiana é una grossa struttura (che viene persino chiamata “Democrazia”), con i piedi di argilla. I N.C.I (nuovi comportamenti italiani) hanno mutato in argilla i piedi, che invece avevano bisogno di una buona e lunga fisioterapia. IL SUCCO DEL PROBLEMA Gli Italiani viaggiano, poi scrivono lettere che si leggono su diverse rubriche online. Vedo aumentare il numero di lettere che chiedono: - una bella cosa, vista in Xlandia, sarebbe possibile vederla in Italia ? - perché da noi non succede xyz, quando in Ylandia la stessa cosa é facile e piacevole? Risponderei cosi: il Paese ha avuto negli ultimi anni tante trasformazioni. Ma i fondamenti del sistema Italia sono tali da incoraggiare le trasformazioni negative e scoraggiare quelle positive. L’adattabilità italiana e l’abbassamento del livello di guardia (dei comportamenti accettabili) hanno fatto il resto. Negli ultimi decenni parecchie evoluzioni della società italiana sono state negative. Ed accelerate. Abbiamo messo al bando quegli strumenti che permettono in altri Paesi lo sviluppo. Li abbiamo sostituiti con nuovi strumenti che, oltre ad ostacolare lo sviluppo, accelerano il degrado. Tutto cio’ é successo per una serie di ragioni concomitanti che é possibile individuare. Soprattutto se avessimo una capacità di riflessione, di paragone , di analisi. Tutte cose un po’rare nel Paese ove la caratteristica più comune é la confusione. Ad un emigrato, che vive in un paese serio, che convive con situazioni e parametri normali, é possibile trovare le ragioni di un cosi rapido degrado, specie se la lunghezza della indagine (circa dieci anni) e il gran numero di paragoni gli hanno aperto gli occhi. Lo ha potuto fare, avendo avuto un’attività in un quadro internazionale ed essendo stato spinto a viaggiare tutta Europa per più di venti anni. Non serve scovare la causa del non funzionamento di un paio di servizi nazionali e fermarsi li. Bisogna andare oltre, capire perché non sappiamo gestire un Paese che, per voler competere, dovrebbe essere moderno non solo nei meccanismi strutturali, ma anche nei comportamenti. Un Paese che non applica la costituzione e le leggi nei riguardi di tutti. Un Paese che tende alla lottizzazione, invece di mettere in moto le carote e far funzionare le leggi (1) col bastone. Per sviare un’opinione diffusa sulle colpe della sola politica, una frase pubblicata da TIME alla scoperta di Tangentopoli: “Gli Italiani scoprono con rabbia di essere stati governati da una banda di lestofanti, i quali hanno gestito Tangentopoli. Non sanno che la gestione del potere politico, invischiato in Tangentopoli, é la migliore espressione della mentalità italiana di oggi”. QUALI LE PROSPETTIVE ? Due evoluzioni mi sembrano possibili: a) attiviamo le riflessioni necessarie (con un gruppo di esperti e la testimonianza di emigrati, lontano dalle scene politico-demagogiche) per individuare obiettivamente le cause del degrado sociale ed economico. Cio’ permetterà di identificare le misure, anche educative, in grado di fare evolvere il sistema Italia semibloccato in sistema positivo (sono positivi, cioé non bloccano ma supportano l’economia, i sistemi di molti Paesi della U.E.). Un dibattito nazionale permetterà poi alla società di capire chi vuole il progresso sociale e chi invece lo ostacola per aumentare poteri nascosti. Si indidueranno le leve, le alleanze e le promozioni necessarie ad applicare le misure urgentiad europeizzare il Paese. Cio’ implica coraggio e determinazione, abbastanza rari nella rassegnata Italia di oggi. Il trend cambierebbe, dopo un paio d’anni si vedrebbero i primi risultati sull’economia. Negli anni successivi gli impatti sulla competitività sarebbero forti e positivi. b) non osare iniziative, per cambiare tutto cio’ che é urgente cambiare. Restare cioé colla attuale rassegnazione balcanica a cio’ che non va e lasciare che il sistema continui a degradarsi. Il sistema Italia si allontanerà ancor più dall’Europa. Gli imprenditori vedranno aumentare le proprie difficoltà, l’ occupazione diminuirà, il numero dei tonfi “tipo FIAT” rischia di aumentare. Rischiamo, in un decennio, di divenire l’Argentina della U.E. ed il sistema Italia continuerà a dirigersi verso il terzo mondo. COME USCIRNE La mia testimonianza (e quella di altri emigrati in Paesi avanzati) é necessaria per innescare una riflessione che é necessaria ed urgente (inizialmente conducibile da una istituzione indipendente ?); la quale ci permetterebbe di capire in cosa siamo lontani dai Paesi capaci di sviluppo, cosa ci é necessario per essere competitivi. Dopo tale riflessione sarà possibile discutere un programma di europeizzazione del Paese. Ho pubblicato parecchie analisi, dopo lunga inchiesta, riflessione e paragoni con l’Europa. Ed inoltre numerosi articoli che cercano di rispondere alle domande: - perché cio’ succede solo in Italia, non nel resto della U.E.; - come potremmo migliorare tale o talaltro risultato ? - perché l’utopia da noi (cosi definita in una lettera al CdS), diventa poi realtà in un altro Paese ? Le “Lettere dall’Europa”, contenenti le analisi, sono pubblicate su: http://angrema.blogspot.com/ www.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito) Suggerisco a chi vuole cercare le CAUSE primarie dei guasti, di leggere almeno: “Pubblica Distruzione”, “La Lapide”, “La Favola”, “Cocci”, “Doppio linguaggio”, “La Barca va”, “Cullarsi nelle Fatue Illusioni”,”Colli di Bottiglia”, “Un vecchio mi disse” o “Sacrifici al nuovo dio”, “Realismo”. UN INVITO Come iniziare un dibattito costruttivo, in un Paese ove troppa gente si adatta a tutto (anche al peggio) ? Molto semplice. Vivo a Parigi e ho bisogno di collaborazione in Italia. Chi é d’ accordo colle fasi su indicate mi contatti, per suggerirmi un’ associazione seria (non politica) o un VIP suscettibile di organizzare una mia presentazione (con altri emigrati ?), cui faccia seguito una tavola di discussione (lontano da poteri nascosti). Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr ---------- (1) Far funzionare la Giustizia ? Sarebbe possibile, certo, se ............. iniziassimo ad insegnare, come in Europa, la chiarezza, la coerenza, l’ efficienza, l’ onestà, la dirittura, il rigore, la responsabilità, il realismo, il valore, il merito e l’ impegno”. ---------- Pratico Chi vuole contribuire ad innescare una ricostruzione possibile, ha una possibilità. Leggere qualcuno dei testi suggeriti. Indi, se li trova stimolanti, diffondere questo MANIFESTO INVITO nelle agorà Internet o ai propri amici. FINE CITAZIONE |
07-08-2005, 16.22.06 | #27 |
L' Emigrato
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L’ ULTIMA SPERANZA PER L’ ECONOMIA ITALIANA
(RITORNARE COMPETITIVI, COME ?)
L’ unica speranza realista di riportar su l’ economia, si basa su: - un’ “ispezione” sul sistema Italia (la società), paragonato all’ Europa. Identificazione degli strumenti necessari allo sviluppo economico, ora mancanti, ed alla competizione internazionale; - definizione degli strumenti necessari che permettano di abbandonare la cultura della rassegnazione, del “chissene..”, dello sfascio; per passare ad una cultura positiva di europeizzazione e costruzione; - preparazione di un programma di rilancio, proposto da un gruppo di esperti, emigrati, associazioni, movimenti, di tipo positivo. Attorno a cui si cercherà l’ alleanza di imprenditori e operatori dello sviluppo, di cittadini che vogliono un futuro. Presentazione, insieme ad alleati, del programma di attuazione degli strumenti in grado di incoraggiare realmente lo sviluppo, al Paese. - Identificazione di una struttura agile, capace, per l’ attuazione del programma. Al di fuori degli schemi politici/contrattuali e centrata sul progresso reale (in contrapposizione alle chiacchiere fatue). Si tratta in poche parole, di; a) dare una struttura mentale agli Italiani (che non la hanno per colpa della Pubblica Distruzione); b) dare una struttura europea alla società, permettendole cosi di sapersi gestire (con i Valori necessari) come fanno tanti Paesi europei; c) permettere di conseguenza dopo, all' economia di ripartire. Tutto questo potrà avvenire se ci fosse un "gruppo di azione" che mi appoggi per diffondere le analisi già fatte, che serviranno da testimonianza per uno studio serio, fatto da esperti dello sviluppo (con emigrati che collaborino). Vi prego di segnalarmi nomi e indirizzi (elettr.) di movimenti e associazioni serie, per concordare l’ inizio di un’ attività basata sull’ esperienza, competenza e impegno. E quello di chi vuol far parte di un gruppo di azione, fatto di poche persone determinate a dare un futuro al Paese. Antonio Greco ANGREMA@wanadoo.fr (ex funzionario europeo, consulente in TLC, analista delle CAUSE del declino) P.S. Un minimo gruppo, insufficiente per ora, di emigrati sembra già essere disponibile. |