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05-05-2005, 20.25.26 | #12 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-11-2004
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qua e là dal web, le ragioni degli uni e degli altri
Dice il l'ex ministro della Salute, Girolamo Sirchia: «Occorre fare chiarezza una volta per tutte sulla legge 40. Molta gente ha firmato per un referendum senza sapere esattamente di cosa si parla. La verità è che si sta creando appositamente una gran confusione, perché ci sono medici e centri specializzati che hanno approfittato per anni dell'assenza di regole. L'embrione è un soggetto di diritto, secondo la legge italiana. Non un oggetto. Se cominciassimo a manipolare embrioni, si potrebbe arrivare un giorno a decidere il sesso del nascituro, il colore dei capelli o degli occhi. La selezione della specie non può e non deve esistere. (sul no all'utilizzo del seme di persona estranea alla coppia): Sono convinto, e la mia convinzione è supportata da psichiatri di fama mondiale, che al futuro nascituro non sapere di chi è il seme che lo ha generato causerebbe problemi gravissimi. (Ma se il genitore è sterile?) Fare figli non è un obbligo. Se non vengono, nonostante gli aiuti che la legge prevede, non è il caso di accanirsi. La libertà individuale non deve essere confusa con l'individualismo. Introdurre più di tre embrioni alla volta sarebbe pericolosissimo per la madre. Conservarli e poi sprecarli sarebbe immorale. Si può però congelare l'ovulo nel caso in cui l'impianto non riuscisse al primo tentativo >>. Risponde il ministro per le Pari opportunità, Stefania Prestigiacomo: «Ci sono 24 mila embrioni crioconservati, molti dei quali rischiano di andare perduti. Su questi, e solo su questi, piuttosto che lasciarli estinguere, andrebbe consentita la ricerca clinica. (da salvare della legge): Il divieto alla clonazione umana, il no alle mamme-nonne e all'utero in affitto, il no alla fecondazione post mortem, la regolamentazione dei centri e le sanzioni per chi viola la legge. Sull’eterologia il diritto di conoscere le proprie origini biologiche è un argomento forte, ma è difficile giudicare. C'è stato di recente un caso che mi ha commosso: una ragazza di 25 anni ha dovuto sottoporsi a cicli intensi di chemioterapia che le hanno causato una sterilità incurabile. Ora sarà costretta ad andare all'estero per farsi donare un ovulo. Quando si parla di seme esterno alla coppia, va chiarito infatti che non riguarda solo gli uomini, ma anche le donne, in una proporzione di 60 a 40. I punti della legge che non vanno sono, primo fra tutti il divieto di revoca del consenso all'impianto degli embrioni. Nessuno può sottoporre una donna a trattamento sanitario coatto. Poi l'accesso alle tecniche: trovo ingiusto vietarlo a chi è portatore di malattie ereditarie e ritengo vada consentita la diagnosi preimpianto. Ritengo inoltre pericoloso il limite di fecondare tre embrioni, che riduce di molto le possibilità di successo della tecnica, ed espone la donna a ripetuti trattamenti. Se per esperimenti si intende la diagnosi pre-impianto, vorrei ricordare che queste stesse indagini si fanno oggi sul feto nel corso della gravidanza. Se si parla di ricerca scientifica il discorso è diverso. Un conto è fare ricerca scientifica per evitare che nasca un figlio malato. Altra cosa, che non condivido assolutamente, è decidere il sesso o il colore degli occhi di un figlio>>. |
05-05-2005, 20.30.20 | #13 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-11-2004
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parla la scienza
Margherita Hack (premio Nobel) «E’ una legge vergognosa e illiberale che ci riporta ai tempi dell’inquisizione e di Galileo». Umberto Veronesi «Come libero cittadino di un libero Paese, mi auguro che il Parlamento, superando steccati ideologici, riveda una legge che nella sua applicazione può arrivare a costringere una donna a farsi impiantare contro la propria volontà tutti gli ovuli fecondati, anche se portatori di una malattia genetica. Non resta che essere d’accordo con il referendum abrogativo di una legge ingiusta e giuridicamente non in linea con lo statuto di un Paese democratico». Rita Levi Montalcini «Io desidero giustificare oggi la mia presenza qui: sapevo che si discuteva della abrogazione totale o parziale di questa legge assolutamente inaccettabile sulla fecondazione assistita. E desidero esprimere il mio rallegramento per questa nascita del comitato per il referendum. Spero che se non riusciamo ad ottenere quello che io riterrei utile, cioè l'abrogazione totale, come e' proposta - mi pare - dai Radicali almeno si arrivi alla abrogazione di quelle parti più oscurantiste di questa legge, che si permetta la ricerca scientifica, e si riconoscano alla donna i diritti che ha, e che le vengono negati». Questo invece è un comunicato congiunto di 2.400 scienziati italiani: «Denunciamo altresì, con ancor più forte preoccupazione, le discriminazioni contenute nel DDL sulla Procreazione Medicalmente Assistita che, nella stesura approvata dal Senato, prevede una serie di divieti e limitazioni che riducono - e in taluni casi escludono - il ricorso alla PMA, obbliga i medici a comportamenti di malasanità e impedisce la ricerca scientifica sugli embrioni soprannumerari destinandoli così alla distruzione, mentre potrebbero efficacemente essere riservati alla ricerca di nuove terapie per malattie oggi inguaribili». |
06-05-2005, 09.12.29 | #14 |
Ospite abituale
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Re: Re: Re: Re: referendum sulla fecondazione assistita
E' innegabile, ma ho paura che sia un vizio tipico e generalizzato di tutte le religioni monoteiste quello di ritenere di possedere per definizione una verità rivelata di valore qualitativamente superiore a quelle degli altri: da qui discende per le personalità o per le stagioni istituzionali più turbolente in oltranzismo, dogmatismo, chiusura culturale e mentale e infine persecuzione delle idee diverse ,imposizione delle prroprie e un certo clima da crociata: le religini animiste e i politeismi non si sono mai combattuti con la stessa violenza di islamismo, cristianesimo e ebraismo: c'è da chiedersi il perchè...
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06-05-2005, 18.01.33 | #15 |
Ospite abituale
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Giustissimo ed etico dare diritti ad un embrione, segno di una avanzata civiltà. In verità per evitare una manipolazione senza limiti della specie umana, a rischio di impoverirsi orribilmente e di perfezionare l'autodistruzione.
Ma il problema non è nella scienza in se stessa ma negli esseri umani che la usano, come tutto questo mondo del resto. Le leggi potranno solo rinviare un processo che inevitabilmente andrà avanti, e forse è giusto che sia così. Potrebbe arrivare il giorno in cui la sterilità non è più evento raro ma comune alla maggioranza assoluta. E noi siamo sulla buona strada. L'infertilità, ho sentito dire spesse volte, è in costante aumento più quella maschile di quella femminile. Sarà compito delle generazioni future utilizzare la scienza con estrema saggezza per non rendere gli esseri umani totalmente simili alle macchine. Usa e getta. Difettose da gettare. Forse non è attinente all'argomento ma mi viene di dirlo ugualmente. Tanto interesse nel proteggere un embrione quando non si presta la stessa attenzione verso i bambini già nati. Un bambino di pochi mesi è inerme come un embrione ma ha in più la capacità di interagire con questo mondo. Non dimentichiamo che sono troppi i bambini (ed anche le madri) ad essere trattati come puri e semplici oggetti, strumenti per i propri fini. Non scendo nei dettagli. Ciao Mary |
07-05-2005, 11.00.41 | #16 |
può anche essere...
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al confine col sadismo l'obbligo d'impiantare i tre embrioni, "malformati" o no.
perchè è irrazionale, scoperta la "malformazione", costringere a impiantare, anche in prospettiva con la possibilità legale, per la stessa "malformazione", di abortire. allora siamo alla selezione della specie. i "malformati" non hanno ragione d'esistere (perchè in vita soffrirebbero, siamo molto compassionevoli). è in effetti, umanamente, irrazionale, scegliere il "peggiore", quando si ha la possibilità di scartarlo a vantaggio del "migliore". è umanamente irrazionale, c'è poco da dire è così. fin che la natura provvedeva, il fatalismo costringeva, ora che l'occhio della scienza vede, e provvede.. in altri stati la situazione in materia è già molto avanti, banche del seme offrono la possibilità di acquistare il seme prodotto dalla persona di cui il compratore può visionare l'identikit (forma fisica, QI), e anche, per meglio conoscere la provenienza, fare una cena in compagnia. ecco, siamo già alla selezione della specie. ed è ridicolo paventare come fantasma che incombe sull'avvenire, ciò che abbiamo già al nostro fianco. nell'avvenire forse si differenmzieranno i prezzi: semi e ovuli di scarsa qualità (bellezza così così, intelligenza normale) avranno prezzi convenienti per tasche povere, per il popolo, mentre i ricchi e potenti potranno crescere discententi geniali e bellissmi, candidati al potere per la successiva generazione. ..ma già adesso va così. (w la libertà! ) |
07-05-2005, 11.03.43 | #17 | |
può anche essere...
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Citazione:
la scienza si nutre di uomini, di cadaveri, non fa differenza, ma in vista della vita, questo sì. medicine eccetera. ...però siamo al cannibalismo. |
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08-05-2005, 09.18.51 | #18 |
Ospite abituale
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x r.rubin
hai ragione, purtroppo. Quando restai incinta di due gemelli ed avevo già una certa età, il medico mi disse: "vuol fare l'amniocentesi?! bene. Ma se scopre che i bambini sono malformati abortirà?" No, non avrei abortito. Non lo avrei fatto. Poi la natura decise che quei due piccoli non erano per me e se li riprese per conto suo. Oggi però mi rendo conto che selezionare gli embrioni eliminando quelli malformati e con malattie genetiche non sia un male. Se dobbiamo regalare un'auto a nostro figlio non andiamo dal demolitore ma da un concessionario. E offrire un corpo sano ad un essere spirituale non è un buon inizio?. E' probabile che nostro figlio con la sua auto nuova fiammante vada a finire contro un albero, ma questa è la sua vita. Il corpo è solo una forma, un involucro in cui entra un essere spirituale. E come non faremmo dieci milioni di auto tutte uguali così dovremmo affrire anche la variabile dell'involucro umano. Il corpo è un semplice, complicato meccanismo che la mente o lo spirito a seconda le credenze manovra, utilizza. Il guaio dei nostri tempi è che la società tratta gli individui come semplici oggetti senz'anima. Ciao Mary |
16-05-2005, 02.48.29 | #19 |
Ospite abituale
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PRIMO QUESITO
Per fare ricerca, permesso di distruggere embrioni Cosa prevede la legge La legge, coerentemente col principio espresso all’articolo 1 di tutela dei diritti del concepito, vieta, agli articoli 13 e 14, la sperimentazione sugli embrioni che non sia volta a «finalità terapeutiche e diagnostiche volte alla tutela della salute e allo sviluppo dell’embrione stesso». Quindi viene vietata la produzione di embrioni umani a fini di ricerca, così come ogni forma di selezione eugenetica o manipolazione per alterarne il patrimonio genetico, ogni intervento di clonazione, nonché la produzione di ibridi tra gameti umani e gameti di specie diverse. Per cercare di garantire il diritto alla vita dei concepiti, ne viene vietata la crioconservazione, che mette gli embrioni in condizione di essere considerati "a disposizione", non solo per future gravidanze, ma anche dei ricercatori. Cosa vuole cambiare il quesito Il referendum numero 3 si propone di abolire ogni divieto alla sperimentazione sugli embrioni. In particolare viene negata la necessità di effettuare ricerche solo a beneficio dell’embrione su cui si opera. Viene consentita la crioconservazione degli embrioni e, soprattutto, viene permessa la clonazione «mediante trasferimento di nucleo». Lo scopo dichiarato è quello di permettere di effettuare ricerche con le cellule staminali embrionali, attraverso la cosiddetta "clonazione terapeutica". Con questa tecnica, alcuni sperano di trovare terapie per gravi malattie producendo cellule sane con lo stesso patrimonio genetico del malato da curare: ma il prezzo da pagare è la distruzione di embrioni. Cosa succederebbe se vincessero i sì L’embrione verrebbe considerato, di fatto, semplice materiale biologico, "un grumo di cellule" come qualcuno lo definisce, nelle mani degli scienziati e dei tecnici di laboratorio. Verrebbe tolto ogni divieto alle sperimentazioni sugli embrioni, nella speranza di sviluppare terapie utili per l’uomo, ma sovvertendo ogni criterio che dovrebbe regolare la ricerca: cioè prima esperimenti su animali. In particolare verrebbe riammesso il congelamento degli embrioni, che li rende disponibili – oltre che per eventuali successivi impianti in utero – anche per la ricerca scientifica tout court. Sarebbe anche possibile la clonazione umana mediante trasferimento di nucleo. In questo modo si permetterebbe la produzione di embrioni in laboratorio per trarne cellule staminali, che dovrebbero avere lo stesso patrimonio genetico del malato da curare. La grancassa mediatica ribadisce a ogni pie’ sospinto che ci sono milioni di malati in attesa delle terapie con le staminali embrionali, in particolare coloro che sono affetti da Alzheimer, Parkinson e altre patologie degenerative. In realtà, le terapie presentate sono solo un’ipotesi non convalidata da dati scientifici. Inoltre, sia il numero dei malati, sia il tempo necessario per ottenere cure, sono dati imprecisabili. SECONDO QUESITO Così verrebbe cancellato ogni diritto del concepito Cosa prevede la legge La legge ha inserito tra le sue finalità, all’articolo 1, il riconoscimento dei diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito. Vale a dire l’embrione prodotto con le tecniche di procreazione medicalmente assistita. Si tratta di un’affermazione che intende dare una dignità all’essere umano sin dal concepimento, evitando di considerarlo un oggetto o un essere non ancora umano. E per dare seguito a tale affermazione si vieta che l’embrione venga trattato come una cosa, congelandolo o facendone oggetto di sperimentazione. Per il resto il quesito referendario numero 2 richiama gli stessi articoli della legge presi in esame dal quesito 1. Quindi si riparte dal principio di trovare una soluzione dei problemi di sterilità e infertilità, di accesso alle terapie (e alle tecniche di fecondazione artificiale) secondo un principio di gradualità. Il consenso all’intervento deve essere espresso in forma scritta e solo fino al momento della fecondazione di un ovocita, cioè alla formazione dell’embrione. Infine la legge, proprio per tutelare il diritto a nascere di ogni embrione, si prevede che non ne vengano prodotti più di tre comunque da trasferire – salvo casi di forza maggiore – in un unico e contemporaneo impianto in utero. Cosa vuol cambiare il quesito L’aspetto più significativo del quesito è proprio l’abolizione dei diritti del concepito. Secondo coloro che hanno proposto il referendum, il riconoscimento dell’esistenza di diritti al concepito porterebbe a rimettere in discussione il diritto ad abortire sancito dalla legge 194 del 1978. Inoltre si mira ad abolire il vincolo che per accedere a queste tecniche le coppie debbano avere problemi di sterilità accertata. Così come viene cancellato ogni principio di gradualità nella loro applicazione. Abolito anche ogni limite alla produzione di embrioni e aperta la possibilità di rifiutare qualunque impianto anche dopo la formazione degli embrioni. Cosa succederebbe se vincessero i sì L’embrione viene trasformato in un essere umano privo di qualsiasi diritto, in particolare quello alla vita. Questo fatto, insieme all’abolizione di ogni limite nell’accesso alle tecniche di fecondazione artificiale, si traduce nel favorire solo i desideri degli adulti, trasformati in «diritti». Come quello, inesistente, ad avere un figlio sano. Infatti il quesito – come il precedente – abolisce il vincolo che si punti a correggere situazioni di sterilità. In tal modo si dà possibilità di utilizzare la fecondazione artificiale per una selezione eugenetica di figli privi di malattie genetiche. Non richiedere una gradualità nell’utilizzo delle tecniche significa trascurare una seria ricerca scientifica delle cause della sterilità e favorire chi propone subito alle coppie l’accesso alle tecniche – più costose – di fecondazione artificiale. TERZO QUESITO Lo Stato fa nascere figli con un genitore anonimo Cosa prevede la legge La legge consente di utilizzare nelle pratiche di fecondazione artificiale solo tecniche di tipo omologo, cioè con gameti (ovociti e spermatozoi) prelevati ai due partner che vogliono avere il figlio. Questa è infatti una misura che intende tutelare il diritto del nascituro ad avere una famiglia con due genitori noti. Il divieto si accompagna a sanzioni nei confronti di coloro che esercitano una professione sanitaria (medici, infermieri, eccetera) che, in contrasto con il dettato della legge, utilizzino tecniche di tipo eterologo: sia pecuniaria, sia di sospensione dall’esercizio professionale. Cosa vuol cambiare il quesito Il referendum si propone di abolire il divieto di fecondazione eterologa. E, conseguentemente, le sanzioni che sono legate a chi trasgredisse a tale disposizione. La motivazione è esclusivamente «utilitaristica», cioè per ampliare il campo delle possibilità di trattamento per coloro ai quali le tecniche più tradizionali si dimostrano insufficienti o impossibili da impiegare. Cosa succederebbe se vincessero i sì Se vincessero i sì al referendum, lo Stato si assumerebbe la responsabilità di far nascere bambini che hanno solo un genitore biologico tra i due componenti della coppia. Cosa quanto mai singolare in un’epoca in cui la ricerca scientifica ci mostra ogni giorno che passa l’importanza della conoscenza del proprio patrimonio genetico. La legge andrebbe modificata o integrata in altre parti. In particolare dovrebbe essere chiarito se chi cede (solitamente a pagamento, contrariamente all’abitudine di chiamarlo donatore) i propri gameti possa restare anonimo, o debba essere individuabile dal figlio biologico, sia per eventuali necessità di salute, sia per coloro che – cresciuti – desiderassero conoscere i propri genitori (fatto ampiamente riconosciuto dagli studi di psicologia, ma che anche solo il buon senso rende comprensibile). Dovrebbe anche essere noto l’utilizzo dei gameti di ciascun donatore, per escludere l’eventualità – remota ma non impossibile – di incesti tra i discendenti di uno stesso genitore. Sono tutti problemi che si sono posti all’attenzione dei legislatori anche in altre nazioni (per esempio Gran Bretagna e Svezia), dove da più lungo tempo l’eterologa è stata ammessa. E la soluzione che viene sempre più adottata è quella di rendere individuabile chi dona i propri gameti. Questo fatto ha solitamente fatto calare drasticamente il numero dei donatori. |
16-05-2005, 02.49.43 | #20 |
Ospite abituale
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QUARTO QUESITO
Accesso non più limitato alle sole coppie sterili Cosa prevede la legge L’articolo 1 della legge spiega che il provvedimento è mirato a «favorire la soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità o dalla infertilità umana». E, secondo un iter diagnostico-terapeutico improntato alla gradualità, indica che il ricorso alla procreazione medicalmente assistita è consentito quando non vi siano altri mezzi per rimuovere tali problemi (articolo 4). Una volta deciso il ricorso alla fecondazione artificiale, la legge prevede che le coppie vengano dettagliatamente informate su «metodi, problemi bioetici e possibili effetti collaterali sanitari e psicologici» delle tecniche, nonché dei «costi economici dell’intera procedura». Dopo essersi formati una volontà consapevole, i due partner devono esprimere un consenso informato scritto, che può essere revocato «fino al momento della fecondazione dell’ovulo», cioè fino al formarsi dell’embrione. La legge, all’articolo 14, allo scopo di tutelare gli embrioni prodotti, prevede che ne venga prodotto un numero utile a un unico e contemporaneo impianto e comunque non più di tre. Solo in caso di «documentata causa di forza maggiore» relativa allo stato di salute della donna che intervenga tra la fecondazione e l’impianto, viene consentito di congelare temporaneamente gli embrioni fino a che sia di nuovo possibile il trasferimento in utero. Cosa vuole cambiare il quesito Il quesito numero 1 mira ad abolire il vincolo che per accedere alla procreazione assistita le coppie debbano avere problemi di sterilità accertata. Viene inoltre cancellato ogni principio di gradualità nel ricorso alle tecniche di fecondazione artificiale. Viene abolito ogni limite alla produzione di embrioni e si dà la possibilità di rifiutare qualunque impianto anche dopo la formazione degli embrioni. Cosa succederebbe se vincessero i sì Il quesito che mira ad abolire i limiti nell’accesso alle tecniche di fecondazione artificiale e a facilitarne l’utilizzo ha il chiaro scopo di volere solo soddisfare i desideri degli adulti. Che per risolvere un problema di salute si faccia riferimento a un percorso graduale di diagnosi e terapia dovrebbe essere ovvio in campo medico. Cancellando il requisito della sterilità, inoltre, si punta a trasformare la fecondazione artificiale da strumento per superare la sterilità a mezzo per dare un figlio a qualunque coppia. In particolare permettendo la selezione eugenetica dei figli sani in caso di coppie portatrici di malattie genetiche. Inoltre, abolire ogni limite al numero di embrioni da produrre e ogni termine al «ripensamento» da parte delle coppie al loro utilizzo porta a favorire la produzione di embrioni destinati a non essere utilizzati: l’obiettivo è infatti solo dare un figlio in braccio, trascurando tutti quelli che nella procedura verranno sacrificati. Fonte: http://www.impegnoreferendum.it/ |