Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Cultura e Società
Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali


Vecchio 27-03-2005, 17.33.39   #11
Mr. Bean
eternità incarnata
 
L'avatar di Mr. Bean
 
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
Re: CI SONO POPOLI SERI IN U.E.

Citazione:
Messaggio originale inviato da antonio greco
In risposta:

non ho alcuna idea del Giappone.

In Francia la democrazia é effettiva, cioé é totalmente applicata, con rigore, puntualità, precisione, coerenza, etc. , cioé con i VALORI, quegli stessi che in Italia abbiamo buttato dalla finestra.

In Germania, che conosco un po', credo sia la stessa cosa, in Danimarca anche, in Svezia anche, in Belgio anche, etc.

Si tratta di popoli che non hanno la preferenza per le chiacchiere, come gli Italiani di oggi, che sanno esere efficienti, che sono coerenti, che hanno una sola verità, che non usano il furbismo, la doppia verità, la menzogna, come si fa in Italia, che sono determinati. CIoé se dicono una cosa in ambito sociale, é molto probabile che la facciano. Prima di dire una cosa in pubblico, fanno gli accertamenti, le analisi, i paragoni necessari a poter parlare, ....

SI TRATTA DI POPLI CHE PROMUOPVONO LA SERIETA E IL REALISMO, non le chiacchiere..


L' Emigrato

Immagino che occorra una scuola per insegnare ai nostri politici ciò che i loro colleghi esteri fanno già. Contemporaneamente è indispensabile, a questo punto insegnare anche alla popolazione, una maggior consapevolezza dei propri diritti. A volte penso che gli italiani abbiano avuto un grosso handicap in passato. Dapprima "schiavi di Roma" (c'è anche nel nostro inno nazionale questa frase), nel senso di Impero Romano, che si è espanso fino all'inverosimile. Poi, per una sorta di corsi e ricorsi, la nostra penisola è stata preda di diverse popolazioni, che l'hanno divisa in varie parti. Ogni popolazione ha portato nella sua parte di Italia, gli usi e costumi della propria terra. Così ecco spiegata in poche parole, forse, l'eterogenità del popolo italiano. A questo punto, se diamo per assodato quanto da te scritto, occorre rimboccarsi le maniche e fare in modo che i problemi di cui scrivi siano risolvibili, o meglio ancora, risolti. Speranza vana è qiesta?
Mr. Bean is offline  
Vecchio 27-03-2005, 20.30.41   #12
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
CHI PAGA I COCCI ROTTI

Senza essere in disaccordo con quanto sopra, faccio un esempio per spiegarmi.

Se la mentalità italiana avesse compreso un livello più intenso e alto dei Valori, che avevamo fino a circa 20 anni fa, se inoltre gli Italiani non fossero stati sempre approssimativi e superficiali...;
- allora, all' apertura del mrtcato comune, i dirigenti avrebber studiato le azioni necessarie per confrontarsi nel mercato europeo.

Non lo hanno fatto, hanno lasciato la mentalità adattarsi a quanto imposto dai nuovi politici (quelli reclutati negli ultimi 25 anni col sistema del comparaggio), i quali hanno diffuso: a) la eliminazione dei Valori; b) la diffusione della superficialità e dell' imbroglio oltre che delle bustarelle; c) il pressapochismo e il chissenefrega.

Se il popolo italiano avesse una schiena dritta (come dice Ciampi) , esso avrebbe buttato via tali politici. Invece li ha accettati, si é adattato , si é rassegnato.

Uno degli elementi chiave: per via di ipocrisia, doppio linguaggio, falsità e furbismo, il popolo ha accettato la cattiva gestione dello stao (chissenefrega) purché ci fosse la soddisfazio di interessi particolari o personali.

Il popolo italiano ha ora i politici che si merità, non si puo' dare la colpa solo a politici.

La Gestione dello Stato con i valori. Solo dei pressapochisti come gli Italiani possono pensare che i giudici condannano i ladri e tutto é risolto.

Gli europei in genere, che non sono superficiali, pensano che senza i VALORI e gli STRUMENTI DI PROMOZIONE degli stessi, un Paese difficlmente potrà funzionare (un solo esempio: politici che danno esempio di serietà; poi pedagogia per la promozione del patto sociale, che ormai é sparito).


Le conseguenze di tali superficialità sono di tutti quelli che hanno stipendi bassi o non trovano lavoro.....

L' Emigrato
antonio greco is offline  
Vecchio 27-03-2005, 21.04.28   #13
VanLag
Ospite abituale
 
L'avatar di VanLag
 
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
Un problema vasto e profondo.

C’è una scuola di pensiero che dice che “fare i propri interessi” è realistico….. La stortura italiana è che, da noi, in Italia, c'è implicita un’estensione di questo pensiero in modo che si formuli più omeno così: - “fare i propri interessi a scapito degli altri” è realistico -
Soprattutto i giovani hanno questo orientamento e sono portati, ad esempio, a giustificare il comportamento del nostro attuale primo ministro, che ha palesemente usato il mandato ricevuto, per badare alle sue cose personali, dicendo che in fondo è quello che avremmo fatto tutti.

Bisognerebbe capire perché siamo arrivati a questa confusione ideologica dove, il più bieco egoismo viene eletto al rango di “atteggiamento realista” e proposto a volte addirittura come sinonimo di “onestà intellettuale”, in una sorta di affermazione abbeerrante che suonerebbe più o meno così: - Chi pensa ai fatti suoi fregando gli altri è intellettualmente onesto -

Bisognerebbe capire chi è stato in Italia ad avere, ideologicamente, il monopolio dell’altruismo, normale contralto dell’egoismo. Capire come mai una morale inculcata con persistenza e rigore abbia alfine offuscato l’etica che pulsa nel cuore e nelle menti di ogni uomo.

Perché l’italiano non riesce a vedere che non c’è bene che non sia condiviso?

L’analisi di Antonio è molto profonda e vera, anche ciò che ha scritto Mr. Bean è vero, ed aggiunge un tassello, per la comprensione di un problema, che forse è più vasto di quello che pensiamo, ma forse manca ancora qualche cosa ad una comprensione che sia propulsiva verso un vero cambiamento di orizzonti.

VanLag is offline  
Vecchio 27-03-2005, 22.26.53   #14
antonio greco
L' Emigrato
 
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
SE FOSSE UNA RIPETIZIONE, SCUSATE

Per rispondere alla domanda fatta, eccovi la mia valutazio. Se lo avessi già pubblicato, non ricordo, scusate.
-------------------------
CULLARSI NELLE FATUE ILLUSIONI O SMONTARE LE ILLUSIONI_?


L’ unificazione del Regno d’ Italia

Fine ‘800. Fatta l’ unificazione del Paese, la sua gestione fu iniziata dai piemontesi.

Nel trambusto dell’ allargamento della piccola struttura statale piemontese, i primi governi fecero un grosso errore: mandarono avanti nei nuovi territori, come rappresentanti, gli ufficiali del fisco. Non misero su una valida struttura di pubblica istruzione dei cittadini del Regno, che insegnasse non solo a leggere, ma anche a vivere nel nuovo stato.

Gli Italiani, non avendo un gran livello medio di cultura, erano soggiogati dal potere di turno, che era talvolta prepotente. Non capirono che, colla unificazione, la situazione era piuttosto cambiata. Continuarono, come sempre fatto, a considerare il potere nazionale come un organo estraneo, da sopportare, da ignorare. Come era sempre avvenuto, quando c’ erano stati Goti, Normanni, Arabi, Francesi e Spagnoli.

Anche conoscendo male la storia, credo sia qui una delle origini del problema. Non nacque un nuovo approccio al nuovo stato, come era (e come é) nei Paesi a Nord delle Alpi . Stato che va costruito, con cui si dialoga, si collabora, di cui si propone l’ evoluzione. Gli Italiani scelsero di ignorarlo e continuarono a interessarsi ad iniziative, contatti, poteri informali, locali e alternativi. In pratica si considerarono, anche per manco di istruzione, al di là dello stato. Credo sia stata questa l’ origine della divaricazione esistente fra uno stato formale ed un tessuto di clans e allacci sommersi, che lo ignora. I quali talvolta lo considerano estraneo, se non nemico. Da subire, da combattere talvolta, o almeno da fare fesso.

La Repubblica all’ inizio del XXI secolo

Ancora oggi gli Italiani perpetuano la tradizione: lo stato nemico, da subire purtroppo, da contrastare sul terreno. Non succede niente di cio’ a Nord delle Alpi. Anche per questo, le altre società funzionano.

Se ci volesse anche una motivazione per giustificare una vecchia tradizione mai cambiata, ce n’ é una valida, oggi. Lo stato é mal gestito, incapace, buono solo a sprecare o alimentare quattro loschi figuri incapaci, che vengono chiamati politici. Perché prenderlo sul serio ?

Durante il fascismo, la costruzione dello stato fu demandata a manipoli di esagitati. Si moltiplicarono le bandiere e si scrisse “Stato” colla maiuscola.

Dopo la guerra lo stato italiano si é vendicato del non essere considerato. Ancora ritenuto un corpo estraneo ai cittadini, lo stato ha continuato a trascurare questa abnorme inimicizia, a non pensare alla educazione civica dei cittadini. Infatti la P.I non si é occupata affatto della questione, per trascuratezza o ignoranza.

Negli ultimi trent’ anni del XX secolo, loschi figuri presero il potere. Reclutati con un pessimo criterio di selezione, la complicità e il comparaggio, hanno diffuso coll’ esempio , consciamente o inconsciamente, le abitudini seguenti:

- grigiore, approssimazione, vaghezza di programmi e di comportamento dei personaggi pubblici. Nel senso di indeterminazione, mancanza di chiarezza, rarità di opinioni solide e riflettute o troppo rapida trasformazione delle stesse. Negligenza dei fatti reali nelle discussioni politiche, sostituiti spesso da accuse (non importa se senza prove). Forse per ignoranza, di sicuro per cattive abitudini. Talvolta doppio linguaggio del potere, che dice di voler fare. Ma fa i fatti suoi......
- rarefazione dei valori di base del patto sociale, in certi casi scomparsa degli stessi. Tutto, o quasi tutto, é ormai permesso. Il rigore, la coerenza, la precisione, l’ impegno, la verità dei fatti, li lasciamo ai Francesi o ai Tedeschi. Il tutto facilitato dalla diffusione del doppio linguaggio (esiste nella U.E., cosi diffuso, solo in Italia).
- conseguente vita sociale caratterizzata da: frequenti emergenze, difficoltà di costruire, gestire, trasformare i corpi sociali. Cio’ non deve troppo sorprendere, se nella società tutto é confuso o cambia dall’oggi al domani (flessibilità a 360°)
- frequenti alterchi o lotte fra parti avverse (o alleate) in politica, le quali sembrano indicare che molti politici danno priorità alle lotte di clans piuttosto che alla gestione del Paese (che é in teoria il loro ruolo). Pochi progressi quindi dall’ epoca dei principati.
- progressiva ignoranza dell’obbligo di rispettare legge e regolamenti, anche da parte di enti e servizi pubblici. Incremento del numero di persone ed enti che ignorano la legge.


Le strutture dello stato (gestito da persone mal selezionate), come é divenuto dagli anni ’60 in poi, aiutato dalla mentalità della flessibilità diffusa, hanno contribuito, con insipienza e superficialità, talvolta coll’ esempio:

- a far sparire i paletti della vita civile (una parvenza, incompleta, degli stessi esisteva trenta anni fa);
- a bandire gli strumenti necessari alla costruzione ed alla educazione di un Paese moderno, i VALORI, in un’ epoca di cambiamenti nell’ economia dell’ Europa e del mondo;
- a diffondere in tutti i gangli del Paese (nel pubblico e nel privato) la corruzione e l’ omertà.

In un grosso gregge, se spariscono i cani pastori, il pastore fa enormi tentativi per gestire le pecore, tenerle insieme. Nello Stivale, gli Italiani, pecore confuse, vanno in tutte le direzioni.

Sono infatti spariti i VALORI (i cani pastori), cioé gli strumenti della vita civile. Dopo la guerra, un paio di generazioni di governanti e dirigenti del parastato hanno completamente perso la capacità di gestione corretta dei macrosistemi (e.g. il Paese, l’ Alitalia, la Fiat). Di conseguenza nuovi comportamenti si sono diffusi, in base alla (quasi) nuova mentalità della tolleranza e impunità totali. In sintesi, essi hanno, fra l’ altro, provocato la sparizione del realismo, sostituito dal doppio linguaggio. Il primo é infatti sparito dalle discussioni pubbliche. E sempre più é sostituito dallo scenario (anche televisivo) e dalla demagogia.

Il tutto genera inefficienze, sprechi, perdita di competitività. Il Paese é ormai sotto l’ imperio di quattro Dittatori: Confusione, Irresponsabilità, Rassegnazione, Gestione Allegra.

La Fatua Illusione N. 1

Il parlamento ha approvato la legge della “devolution”. L’ idea nella testa dei propositori della legge credo sia sta la seguente: lo stato si é mostrato incapace di gestire la società e i servizi pubblici su base nazionale. Il sistema é troppo grande, per i governanti italiani di inizio secolo. Riduciamo la grandezza del sistema, facciamo il più possibile nelle regioni, strutture più piccole. Le gestioni saranno più facili.

Fatua illusione. I valori e le capacità di gestione, ormai troppo rari nel Paese, sono inesistenti anche nelle regioni. Invece di avere una sola grande Babele, avremo tante piccole Babeli. In Europa solo dei balordi superficiali come i politici italiani possono credere al miglioramento colla devolution !


La Fatua Illusione N. 2

Gruppi di cittadini e partiti, in reazione alle incapacità ed alla confusione generata da uno stato incapace, gestito da politici incapaci (la migliore espressione della mentalità italiana, scrisse TIME), pensano di proporre la riforma delle istituzioni. Anche Ciampi le invoca...

I propositori delle riforme, anche per superficialità e mancanza di realismo, non hanno considerato la situazione reale. Non han capito cosa va cambiato.

La situazione, vista dall’ Europa, é la seguente, con una immagine esplicativa:

- se dessimo la gestione delle nostre vecchie istituzioni ad Olandesi, Francesi, Belgi o Svedesi, mandando a casa i politicanti abituati a mercanteggiare poteri e percentuali nel souk italiano, dopo un periodo di avviamento e con riforme adeguate di procedure e gestioni, lo stato finalmente inizierebbe a funzionare come in Francia e in tanti altri Paesi della U.E.
- se oggi il Bel Paese adottasse una riforma delle istituzioni e non ci accorgessimo che solo noi Italiani, in U.E., non sappiamo gestire i grandi sistemi (per esempio, non conosciamo l’ organizzazione), allora le nuove istituzioni fallirebbero completamente, come quelle attuali ! !
Sarebbe questa la Fatua Illusione N. 2 !

I MOTIVI: la mancanza di strumenti adeguati. I dettagli relativi sono nelle seguenti Lettere dall’ Europa: “Colli di Bottiglia”, “Italia Desnuda”, “Regole e Confusione”, “Pantani e Ruote grippate”.

Quale situazione ?

Una società che possiede: coscienza e orgoglio di sé, patriottismo, patto sociale, é un Paese.
Una società che non possiede tali valori é un’ accozzaglia di gente, che vive nell’ anarchia.
Tali i casi limite. Lo Stivale mi sembra si trovi in uno scenario intermedio, il quale é in evoluzione rapida. Verso quali dei due scenari ?


Antonio Greco
(disponibile per una presentazione delle CAUSE dei guai italiani)
ANGREMA@wanadoo.fr


Le coordinate dei siti che pubblicano le Lettere dall’ Europa:
http://angrema.blogspot.com
www.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito, argomento “ società”)

P.S. Le linee direttive del programma necessario e urgente per la società italiana (un nuovo patto sociale da definire), il quale permetta al Paese di divenire una società europea a pieno titolo, capace anche di sviluppare un’ economia fiorente (dopo gli sforzi necessari), sono già pubblicate. Gli interessati me ne chiedano copia o le coordinate Internet.
antonio greco is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it