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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
08-03-2005, 14.57.06 | #12 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-02-2005
Messaggi: 45
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Il fatto che quel 49% possa diventare 51% e cambiare totalmente il potere esecutivo è una grande garanzia per tutti, al di là delle ideologie. Amartya Sen fa un esempio illuminante di questa realtà ponendo a confronto due sistemi ideologicamente agli antipodi come l'India sotto dominio inglese e la Cina della rivoluzione culturale. Tutt'e due i sistemi, uguali per l'impossibilità dei governati di cambiare i governanti incapaci, subirono una carestia con milioni di morti per fame: libere elezioni può dunque voler dire sopravvivenza...
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08-03-2005, 15.13.25 | #13 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 04-09-2003
Messaggi: 766
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Citazione:
Beh... ammesso che quel 49% possa diventare 51% perchè questa è un ipotesi limite. Spesso si parla di 10% o massimo 20% che devono sottostare al volere della maggioranza. Ecco... e qui che volevo portare la riflessione. Trovo VIOLENTA qualsiasi imposizione anche se questa provenga da una società ceh si definisce DEMOCRATICA. In altre parole, alla base di ogni potere, vi è sempre una base di VIOLENZA. Violenza che vede IMPORRE il volere della maggioranza ad una minoranza (quando va bene) Io immagino se potesse essere possibile un mondo dove la forma di governo IDEALE è quella che vede il potere essere trasferito dai MOLTI ai TUTTI... un potere che vede ognuno governare i propri interessi nel rispetto degli altri... Se immaginiamo il potere come un VALORE che ognuno ha al momento della nascita, questo viene trasferito dall' individio all'altro a seconda della forma di governo... se non avviene trasferimento ed ogni individuo mantiene il suo VALORE di potere di quale forma di governo possiamo parlare ? |
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09-03-2005, 16.42.59 | #14 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-02-2005
Messaggi: 45
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Citazione:
Nel frattempo che facciamo lasciamo il potere a chi lo vuole? |
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10-03-2005, 21.49.43 | #15 |
Ospite abituale
Data registrazione: 11-07-2004
Messaggi: 46
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Scusate se mi intrometto in questa vostra interessantissima discussione,ma mi viene in mente,leggendo quello che ha scritto bluemax e le successive risposte,il pensiero di uno studioso del secolo scorso,spesso sconosciuto o misconosciuto:
Wilhelm Reich una sua frase recitava più o meno così: "parlare di libertà senza sviluppare quella responsabilità necessaria all'esercizio di tale libertà porta al fascismo." Reich considerava la vera democrazia non come uno stato di "libertà",ma come uno "sviluppo della responsabilità di massa" |
10-03-2005, 22.02.30 | #16 |
Ospite abituale
Data registrazione: 11-07-2004
Messaggi: 46
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ecco un passaggio della prefazione a una sua opera:
"La vera democrazia nn è uno stato di "libertà" che può essere regalato,concesso o garantito a un determinato gruppo di persone da organi governativi eletti o imposti.
La vera democrazia è un processo lungo e difficile,nel quale la massa degli uomini,protetta socialmente e giuridicamente,dispone di tutte le possibilità (non le riceve),di addestrarsi nell'amministrazione di una vita individuale e sociale,cioè viva,e di pervenire a forme di vita sempre migliori. La vera democrazia nn è quindi un processo concluso come quello di un vegliardo che gode del suo glorioso e battagliero passato,ma è invece un processo di lotta continuo con i problemi posti dall'incessante sviluppo di nuove idee,di nuove scoperte e di nuove forme di vita." Che ne pensate? |
10-03-2005, 22.13.13 | #17 |
Ospite abituale
Data registrazione: 11-07-2004
Messaggi: 46
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Credo che alla base dei vostri discorsi,soprattutto in riferimento agli ultimi post,sia emerso proprio il problema della responsabilità,sia individuale che sociale.
Siamo oggi ancora molto lontani da una società in cui non ci sia bisogno di discutere il valore del 51%, nonchè delle leggi, che sono sì un'imposizione,ma un'imposizione di cui non possiamo fare a meno....... Ciò non toglie che sia importante anche guardare al di là del nostro presente, ed immediato futuro.....perciò io colgo nell'intervento di bluemax un' intuizione costruttiva della radice del problema,che comunque è molto lontano da porsi in questi termini oggi. |
10-03-2005, 23.33.10 | #18 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-02-2005
Messaggi: 45
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Citazione:
E' un fatto però, che più una forma di democrazia rappresentativa è antica, collaudata e con pochi cambiamenti, più è solida e meno minacciata da crisi o velleità di riforma. |
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11-03-2005, 02.02.23 | #19 |
Ospite abituale
Data registrazione: 11-07-2004
Messaggi: 46
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Non riesco a pensare alla democrazia come a un concetto assoluto.
Credo che ci sia sempre un rapporto tra un tipo di società e la relativa forma di governo. Poichè il tipo di società che mi piacerebbe esistesse non è ancora mai esistito,non ho timore del nuovo. Ho timore,invece,dei vecchi....antichi giochi di potere,per cui la democrazia va bene finchè permette determinati rapporti di potere,quando questi sono in bilico la democrazia viene sostituita da altre forme di governo,perchè no....anche da un intervento militare e un colpo di Stato. Questo succede per esempio in America Latina,ma è cosa tentata anche dalle nostre parti........ del resto,anche l'attuale governo,con i suoi tentativi di stravolgere la Costituzione,con la contrapposizione ad altre Istituzioni dello Stato........mette in discussione l'attuale democrazia. |
11-03-2005, 13.42.30 | #20 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-02-2005
Messaggi: 45
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Citazione:
Come dice il Popper della mia firma la democrazia liberale rappresentativa ha tantissimi difetti e ci espone al governo di una maggioranza impresentabile, però al momento è il solo sistema che non riconosce a quella maggioranza i poteri assoluti che Berlusconi pretende e per i quali cercherà di modificare la Costituzione! |
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