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16-07-2002, 14.17.44 | #3 |
Ospite
Data registrazione: 16-07-2002
Messaggi: 21
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Pettegolezzi&dicerie
Tammy,se permetti provo ad aggiungere qualche spunto di riflessione e un'altra domanda.
I pettegolezzi, come le dicerie in genere hanno modo di raccontarci tutto quello di cui sono un eco. Nella stragrande maggioranza dei casi, il pettegolezzo è solamente spazzatura. Chissà, forse tra 10.000 anni (se ancora esisterà il genere umano su questo pianeta) un bravo archeologo potrà ricostruire qualcosa in più sulla attuale civiltà, ravanando in questo tipo di "spazzatura" ancor meglio di quanto non avrebbe potuto fare ritrovando una intera biblioteca. La domanda che pongo è questa: Qual è la caratteristica intrinseca del pettegolezzo? Secondo me, non tanto la mancata verifica (che caratterizza la gran parte delle nostre informazioni sul mondo) quanto il nostro atteggiamento poco vigile su di esso. Essere preda delle dicerie o dei pettegolezzi, come spesso, purtroppo ognuno di noi in realtà è, assomiglia ad aggirarsi in una palude senza fine, che intrappola il viaggiatore in un vagabondaggio inutile. |
16-07-2002, 16.01.34 | #4 |
Nuovo iscritto
Data registrazione: 03-04-2002
Messaggi: 1,287
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ok....
è proprio quello che genera il pettegolezzo che non mi piace, non tanto l'esserne oggetto. Mi spiego meglio, per quanto mi riguarda, da un pettegolezzo ritengo di sapermi difendere moooolto bene, perchè uccido subito senza neanche il processo , ma è la "ragnatela" che esso genera tutt'intorno, come dici "sono un eco che ci arriva", cioè arriva da molto lontano e quando arriva è un groviglio tale da non saper più ritrovare il capo dal quale è partito. Il pettegolezzo dunque è mirato a far del male, ma cosa genera il pettegolezzo? Un nostro comportamento giudicato immorale, un' invidia, il solo gusto di far del male gratuitamente? L'interesse nei confronti di una persona diversa dalla comunità nella quale viviamo provoca curiosità (specialmente nei paesi) e chissà perchè, spesso sfocia nello spettegolare su di essa. Forse non hanno nient'altro di meglio da fare? Scusa, è maleducazione rispondere alle domande con altre domande, ma mi piacerebbe arrivare ad una conclusione insieme a voi.
Concordo che siano solo spazzatura riportata nelle peggiori trasformazioni di essa, ma credo che non tutti abbiano capacità di reazione a questo boomerang dal ritorno sbagliato, si può anche "morire" sepolti sotto le maldicenze altrui. x Armonia credo di aver risposto anche alle tue domande. La palla me l'hai passata male, riprova..... |
16-07-2002, 17.10.36 | #5 |
Ospite
Data registrazione: 16-07-2002
Messaggi: 21
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Si, è vero
Le variabili sono moltissime ed è difficile fare una sintesi.
Dipende dalla disposizione modale del carattere di ciascuno, più o meno sensibile, più o meno forte, più o meno dotato di una poderosa autostima. Chi (beato lui) si ritrova un carattere forte, con una notevole personalità in grado di renderlo autonomo e indipendente (almeno quel tanto che basta) dalla cultura dello strato sociale al quale appartiene e dall'ambiente in cui vive, riesce a non farsi "uccidere" a non soccombere al pettegolezzo. Si, Tammy, hai ragione. A volte si può rimanere soffocati, paralizzati, senza capacità di reazione di fronte a un pettegolezzo messo in giro da gente che come dici tu non ha altro di meglio da fare nella vita. E allora se ci si ritrova a vivere in una grande città, forse i rimedi per non soffocare sono maggiori di quelli a cui si può far ricorso se si vive in un piccolo paesino. Ti chiedi giustamente cosa possa generare il pettegolezzo. Provo a enunciare alcune cause, spero di essere aiutato in questa discussione anche dal parere di altre persone. Secondo me il pettegolezzo nasce dall'esigenza di scaricare su altri le proprie frustrazioni. Quindi una delle cause che genera il pettegolezzo può essere l'invidia. Un'altra causa può essere l'incapacità di comprendere punti di vista e modi di vivere degli altri. Questo accade specialmente quando si vive nella convinzione di essere "nel giusto", quando si crede che il proprio modus vivendi è il migliore, l'unico. E quindi tutti quelli che si comportano in maniera diversa diventano facili bersagli di "critiche innocenti", che passando di bocca in bocca, come dici giustamente, arrivano a noi come un groviglio inestricabile, fatto di intolleranza, cattiveria, incapacità di accettazione di un altrui punto di vista, xenofobia ecc. |
18-07-2002, 10.57.04 | #6 |
Data registrazione: 30-03-2002
Messaggi: 250
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Tammy…….dimmi cosa devo fare con te………!
Va bene mi hai ribattuto la palla ed io ti fo' una schiacciata o rovesciata, come meglio credi. Allora, tu chiedi se è il caso di cambiare atteggiamento…….. Io dico NO, ossia non vedo il perché lo debba fare a causa di una maldicenza, solo perché è in atteggiamento giudicato da altri equivoco. Ma bisogna prima vedere qual è l'atteggiamento equivoco per chi sta per "spettegolare" Esempio Andare sottobraccio ad un amico, per me non c'è nulla di male, ma per un altro/a può essere equivoco e quindi dare adito a dicerie. Dare un bacio su di una guancia ad un amico, per me vuol dire che lo stai salutando, che è una cara persona che non vedi da tempo, per un altro può essere equivoco. Per me è equivoco se con questo amico io ti ci vedo "pomiciare", ma anche qui mi starei zitta in quanto io non so cosa stia succedendo all'interno della tua famiglia. Quello che voglio dirti con questi "esempi", e che se non fai nulla di male se sei a posto con te stessa io non vedo perché cambiare. A che pro farlo solo per compiacere colui che ama fare il pettegolezzo? No, perché queste persone, anche se tu sarai perfetta una ….."casa e chiesa", avranno sempre qualcosa da ridire. Da noi esiste un proverbio che dice all'incirca così: "Se la gonna te la alza il vento, non temere, la gonna dopo la folata sii riabbassa; ma se la gonna te la alzi tu da sola, allora non si riabbassa più" Chi ama il pettegolezzo, di solito sono persone che avendo una loro vita molto scialba, devono intromettersi in quella degli atri, per essere al centro dell'attenzione, facendo ciò, rischiano di fare del male gratuito ma spesso lo fanno di proposito, anche a causa dell'invidia. E' vero certe maldicenze ti possono segnare, ti fanno male, ma non si può, non si deve cambiare solo per far piacere alla gente, non è giusto. Se uno/a cambia, lo farà solo perché le esperienze lo portano a maturare e ad avere altri tipi di atteggiamenti. C'è debolezza nei riguardi dei maldicenti, e una scarsa formazione della coscienza, ma è l'ignoranza quella che generalmente in loro prevale. La causa principale delle maldicenze sta nella "loro" scarsa evoluzione, limitati come sono nel discernere e nel volere il bene. Non sempre noi sappiamo vedere il nostro bene, o quello degli altri, distinguendolo da ciò che non lo è: scegliamo il meno buono, né siamo capaci di astenerci dalle cose meno buone, non sapendo realizzare volitivamente ciò che è buono. PS concordo con ciò che ha scritto Rommy e gli do il benvenuto tra noi, con la speranza da parte mia, che decida di essere un frequentatore presente in molte "riflessioni". |
21-07-2002, 22.29.15 | #8 |
Nuovo iscritto
Data registrazione: 03-04-2002
Messaggi: 1,287
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ok...
prendiamo per buono l'esempio di Armonia a proposito della "gonnella", riferito anche ad un uomo (il pettegolezzo! Ma che avete capito?)
Il pettegolezzo può arrivare all'interno di una famiglia e allora: come si reagisce? Non tutti hanno il carattere di dire "chi se frega!" Se la maldicenza entra in una famiglia, e ne provoca malumore, non sarebbe giusto cambiare un atteggiamento che da adito al pettegolezzo? O meglio.... non sarebbe più opportuno rompere la testa a chi dice di farlo, non comprendendo che siamo solo noi stessi? Credo che se ci sia già una precarietà nel modo di vivere all'interno di una famiglia, un pettegolezzo ne alimenta sicuramente l'astiosità. Ma guarda te! per un pettegolezzo ho citato tre "famiglia", spero di non averle rovinate! Ciao, ciao |
22-07-2002, 10.10.01 | #9 |
Ospite
Data registrazione: 06-06-2002
Messaggi: 33
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Su via diciamocelo pure ...
par che le donne godan di un piacere irrefrenabile al “ cicerare “,un innata curiosita’ ceh si accende
con brillare d’occhi e labbra appena aperte…come in un compiaciuto sorriso…..in realta’ impazienti di aggiungere qualcosa ,qualche infiorettatura,cosi’ giusto per non chiudere presto tanto eccitante sospettare e immaginare. Quando la chiacchiera e’ ancora da verificare,da venir in piazza su le bocche di tutti ,allora le senti Parlare …piano…piano come a proteggere l’oggetto delle loron attenzioni; diverse le esclamazioni…quando i sospetti son confermati….,allora….si puo’ anche alzar la voce .. tanto l’han gia’ detto tutti…impossibile trovar il mittente. Via Donne ! non vi adirate…ci aggiungo anche i vecchi che niente altro han da fare ,il loro mestiere Par essere il “ Gufare”: Ci metto pure gli uomini maturi,i padri di famiglia,quelli “seri”,quelli che la verita’ la san davvero… ma son piuttosto restii a raccontare .. e i bambini tutti ,grandi e piccini che come si dice …spesso “smerdan le case”. Ci metto tutti ,me compreso,che queste cose le ho sentite a “veglio” davanti ad un fuoco grande di camino, usanza ormai lontana ,quando ci si riuniva per il siero del cacio ed a scardazzar la lana….e che discussioni accese ..a volte, qualcun parteggia per le parti offese …e’ un dissidende …meglio diffidare …non si sa’ mai potrebbe raccontare . Ma fin qui’ niente di eccezionale era un modo per dar vivacita’ ad una vita troppo uguale ,un po’ Monotona per il quieto lavorare . E quante dicerie! In genere son fatti immaginari ormai troppo lontani ,difficili da appurare e che spesso Tornan bene per avvalorare un’ipotesi un sospetto …perche’ in qualche modo ricollegabili al fatto o alla Persona oggetto del pettegolezzo…quasi ne fosse una sorta di eredita’ genetica..qualcosa che accade perche’ In famiglia era gia’ accaduta; spesso son anche favole misteri che accendon curiosita’…come la nonna che Sapeva segnar il malocchio …e proprio a quel camino l’aveva insegnato ai nipotini che adesso son li’ a Raccontarlo ai loro…ma ci vuole una notte speciale…magari senza luna e con un gran temporale ,ecco fa’ presto quella nonna a diventar strega infernale,ma si sa’ son solo dicerie.. Adesso basta con il poetizzare..son d’accordo con Rommy ed Armonia le variabili sono infinite nei modi e nel raggiunger lo scopo dell’invidia ; non sempre l’individuo piu’ dotato di autostima o di personalita’ riesce a fronteggiar gli attacchi,l’invidia e’ viscida e astuta se no puo’ colpir in fronte va’ a cercar bersagli deboli difficili da proteggere….affetti ignari e impreparati. Pettegolezzi potrebbero essere creati ad arte…per lanciar messaggi al proprio lui/lei…per dir che ci si sente trascurati …che qualcuno potrebbe subentrare….,e poi c’e’ chi vuol apparire ..libertino ,donnaiolo e in realta’ E’ solo un frustrato. Perche’ non ci facciamo i cosi nostri?…Mah!! forse e’ innata la voglia di veder gli altrui difetti …..distoglie O almeno ci illude di tener lontane le attenzioni dai nostri. Spesso e’ necessario cambiar atteggiamento ,almeno fin tanto che chi ci vive accanto non riesce a capire Il nostro vero spirito ed a farlo suo,complicita’. Non c’e’ limite ..si possono innescare processi a catena che parton da molto lontano e le conseguenze Possono essere anche gravissime. Di piu’ non saprei dire…….anzi, si! Di mia moglie …non dicon niente…ci sara’ da preoccuparsi? Ma no !…l’interessato e’ l’ultimo a sapere! Ciao! |
22-07-2002, 13.53.22 | #10 | |
Data registrazione: 30-03-2002
Messaggi: 250
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Re: ok...
Citazione:
Ok.... OK... Tammy Il pettegolezzo entra nella famiglia............. 1) la famiglia ti conosce e non darà mai credito al pettegolezzo. 2) Se la famiglia..... crederà al pettegolezzo, significa che nel "nucleo" c'era già in giro del malumore per altri motivi, il pettegolezzo servirà solo ad acuire quelle incomprensioni, verrà usato come frecciatine velenose, servirà per ferire il compagno/a, sta' al buon senso di entrambi e riuscire a chiarire ogni incomprensione. Solo così il pettegolezzo non prenderà "piede". 3) Se non fai nulla di male non vedo motivo di cambiare atteggiamento, ma se uno si convince di doverlo cambiare, significa che in fondo a se stesso sa che il suo comportamento non è "pulito" |
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