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Cultura e Società - Problematiche sociali, culture diverse. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Culturali e Sociali |
26-01-2005, 21.51.12 | #5 |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
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Fragola, sarà che io lavoro meglio da solo, perché riesco a concentrarmi meglio, sarà la tipologia del lavoro, perché far parte di un call center presuppone la compagnia di altri 10, 15, 20 colleghi che rispondono al telefono contemporaneamente. Sarà che io non identifico l'ambito lavorativo come un luogo di socializzazione.... sarà per tutte queste motivazioni, ma io non mi sento isolato. Considera che vado in palestra due sere la settimana, e che faccio parte di un coro e spesso sono fuori una terza sera. Credo che socializzazione e lavoro siano indipendenti. A volte possono coincidere, altre invece no. Il problema è dentro noi stessi. Se riusciamo a stare bene da soli, possiamo stare in compagnia. Se sentiamo invece la necessità di stare in un gruppo, forse abbiamo qualche problema da risolvere.....
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27-01-2005, 00.19.49 | #6 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
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Parlavo in generale Fabrizio. Anche per me il lavoro non è un luogo di socializzazione.
Personalmente non ho mai pensato di fare il lavoro che faccio oggi a casa perchè il mio lavoro implica per forza notevoli e continui scambi. Per telefono sarebbero meno efficaci. Ma questo è contingente. Ci sono lavori che si possono fare beinissimo da casa. Ma guardando la cosa in generale, non nel mio e nel tuo caso, davvero per la maggior parte della gente sarebbe meglio? Non dico di no, dico che non ne sono sicura. Coro? Mi interessa! che genere di musica fate? Ho cantato per tanti anni! |
27-01-2005, 11.19.40 | #7 |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
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Fragola, si tratta del coro della mia parrocchia, un piccolo coro anche perché la parrocchia annovera 3000 persone. Poi c'è anche il lato "affettivo" della questione. La prima pietra di quella chiesa è stata posta da mio padre, quasi 40 anni fa.
Rispetto alle professioni che si possono svolgere o meno in telelavoro, comincerei a togliere quelle dove occorre la presenza fisica di almeno una persona (negozi, supermercati e affini, stabilimenti, ecc....) mentre per molte professioni impiegatizie sarebbe non solo possibile, bensì addirittura auspicabile. Penso, per esempio a tutti i call center nazionali che si trovano nell'hinterland milanese, i cui addetti provengono da varie parti d'Italia. Nel periodo in cui mi facevo 40 km al giorno, tra andata e ritorno, nel traffico caotico, c'erano colleghi provenienti da Bari, Napoli, Venezia,, Torino, ecc.... Per molti di loro ciò significava lasciare la casa e la famiglia per tutta la settimana (arrivavano la domenica sera e ripartivano il venerdì sera) con tutte le implicazioni affettive e psicologiche, conseguenti. Per la metropoli lombarda ciò rappresntava ulteriori pendolari (traffico, smog, ecc...). Naturalmente, lavorare in un call center, a contatto quindi con i clienti, avendo in testa la famiglia con i suoi problemi, e in corpo la rabbia per essere costretti a fare di tutto pur di lavorare, non giova a nessuno: dipendenti, clienti e datore di lavoro. Purtroppo il telelavoro non decolla perché molti "capetti" non saprebbero come fare per controllare i propri collaboratori. Principalmente per questo, io credo. Se invece lo Stato desse degli incentivi alle aziende che promuovono il telelavoro e penalizasse quelle che invece fanno muovere decine di dipendenti da un capo all'altro della penisola, forse cominceremmo a risolvere alcuni problemi. Io ho anche proposto a suo tempo, che le assicurazioni facessero pagare un sovrapprezzo alle aziende i cui dipendenti sono costretti a lunghe trasferte. Più chilometri = a maggiore possibilità teorica di causare o essere coinvolti in incidenti stradali. Con i soldi delle aziende dai call center nazionali, si potrebbe creare un fondo per sovvenzionare le aziende che utilizzano il telelavoro e si potrebbero incentivare anche i telelavoratori. Non dimentichiamo nemmeno il discorso sanitario: meno stress = più salute con tutto ciò che ne consegue. Altre occupazioni in telelavoro potrebbero essere tutte quelle che richiedono l'utilizzo del pc, anche di carattere amministrativo. E' possibile inserire i dati di una fattura a Palermo e stamparla a Bolzano, senza troppi problemi. Così come si possono svolgere diverse operazioni contabili. Ormai io effettuo bonifici ed operazioni di acquisto e vendita titoli tramite pc. Grazie per l'attenzione. |
27-01-2005, 16.55.03 | #8 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 09-05-2002
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Mi pare che il problema sia un altro. Perchè in un call center dell'interland milanese lavorano persone di bari, napoli, venezia, torino? Perchè queste persone già lavoravano per l'azienda nelle filiali di bari, napoli, venezia eccetera e sono state trasferite!!! (l'ho visto succedere in ben due ditte in cui ho lavorato) E perchè è difficile per loro trovare lavoro vicino a casa.
Quindi il vero problema è che è difficile trovare lavoro!! Ma, se uno lavora nella sua città o comunque ad una distanza accettabile, che cosa è meglio per davvero? Non per l'efficenza lavorativa ma per la persona!!!! |
27-01-2005, 17.40.55 | #9 |
eternità incarnata
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E' tutto relativo. Io, per 22 anni ho lavorato vicino a casa. A volte, soprattutto quando c'era la neve, il ghiaccio, la nebbia, così come il solleone, avrei tanto voluto lavorare da casa. Tuttavia, è vero, può essere utile lavorare con altre persone, scambiare 4 chiacchiere, ma non sempre i colleghi di lavoro sono ben disposti. Spesso infatti si incrociano e si sommano i problemi che ogni collega si porta dentro e, credendo che vi sia qualcuno sensibile a tal punto da ascoltarlo e eventualmente consigliarlo, inizia a confidarsi. Stare in società a qualsiasi livello e in qualsiasi situazione presuppone anche una buona capacità di risolvere i propri problemi senza farli pesare sugli altri. Poiché per me (ho già scritto delle mie difficoltà motorie) ciò rappresentava a volte anche uno sconvolgimento dei piani aziendali (esempio in una palazzina senza ascensore, con le tazze da wc al primo piano e le turche al piano terra dove avrei potuto lavorare?).
Diciamo che il telelavoro è ad un capo e i call center nazionali con personale proveniente da ogni dove, sono all'altro. In mezzo ci sono tante altre sfumature da non sottovalutare, esattamente come la miriade di tonalità grigie presente tra il bianco e il nero. |